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ITALIA

27 giugno 1980

Ustica. Associazione Vittime: Draghi aiuti procura a concludere indagini

La presidente Bonfietti: "Chiediamo un vero impegno, un coinvolgimento fattivo, nell'attuazione della direttiva Renzi che rischia di naufragare"

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"La strage di Ustica è stata, possiamo ben dirlo dopo tanti anni di ricerche e indagini, un evento ben chiaro nell'immediatezza e fatto sparire nella distruzione delle prove. Sono solita dire che il DC9 è sprofondato negli abissi del Tirreno come la verità è sprofondata nell'oblio, nel disinteresse, nella distruzione delle prove, nella tesi colpevolmente bugiarda del cedimento strutturale".

Inizia così il lungo intervento di Daria Bonfietti, presidente dell'associazione dei Parenti delle vittime alla celebrazione del 41esimo anniversario della strage di Ustica, che si è svolta nella Sala del Consiglio comunale di Palazzo d'Accursio, a Bologna.

"In questo anniversario mi voglio rivolgere al Presidente del Consiglio perché con l'impegno fattivo della nostra Diplomazia, contribuisca davvero all'accertamento della verità, permettendo alla Procura della Repubblica di Roma di concludere le indagini. Al presidente Draghi, proprio sul terreno cruciale della documentazione, chiediamo anche un vero impegno, un coinvolgimento fattivo, nella attuazione della direttiva Renzi" ha chiesto Bonfietti.

"I parenti sono rimasti soli con il loro dolore, e le città di Bologna e Palermo - prosegue - sono consapevoli, voglio dire partecipi, degli sforzi fatti, con la nascita dell'Associazione, per riportare la Strage all'attenzione dell'opinione pubblica, della politica, per chiedere comportamenti adeguati alle autorità. Sono risuonati i nostri appelli quando abbiamo teso la mano per raccogliere fondi, quando abbiamo chiesto di studiare, quando abbiamo preteso indagini, perizie, attività giudiziarie, quando abbiamo offerto alle indagini la collaborazione dei professori del Politecnico di Torino".

"Abbiamo condiviso, a Bologna come a Palermo - continua - con i cittadini, la stampa, la politica, la "soddisfazione" per la Sentenza ordinanza del giudice Priore che ci ha dato finalmente la prima verità sulle cause dell'evento 'il DC9 è stato abbattuto all'interno di un episodio di guerra aerea'.

"Oggi torniamo alla Sentenza e sottolineiamo un bisogno di verità e di documentazione storica, penso a quella parte di verità che dobbiamo ancora conquistare: il Presidente emerito Cossiga nel 2007 ha affermato che il DC9 è stato abbattuto dai francesi che volevano colpire il leader libico Gheddafi. Da allora si è aperta una nuova inchiesta che ha per obiettivo individuare i responsabili materiali, chi ha sparato".

E ancora: "Dobbiamo avere la consapevolezza che il grande ostacolo alle indagini dei magistrati è costituito dalla distruzione delle prove in Italia, ma soprattutto dalla mancanza di collaborazione internazionale: non abbiamo risposte dettagliate ed esaurienti alle rogatorie internazionali. Per questo, in questo anniversario mi voglio rivolgere al Presidente del Consiglio perché con l'impegno fattivo della nostra Diplomazia, contribuisca davvero all'accertamento della verità, permettendo alla Procura della Repubblica di Roma di concludere le indagini.

"Al presidente Draghi, proprio sul terreno cruciale della documentazione, chiediamo anche un vero impegno, un coinvolgimento fattivo, nella attuazione della direttiva Renzi". Per Bonfietti "anche in questi caso dopo anni di speranze e delusioni, la situazione deve richiedere una vera e definitiva presa di coscienza: la direttiva rischia di naufragare. Sottolineo - insiste -che senza l'applicazione puntuale della Direttiva, cioè trasferimento di tutte le carte, tutta la documentazione relativa alle stragi, all'Archivio dello Stato, si danneggia la ricerca storica e si dà spazio a ogni possibilità di provocazioni, e su Ustica negli ultimi anni siamo assistendo allo spettacolo indecoroso di false affermazioni sulla presenza di materiale segretissimo che ha il solo scopo di screditare le verità giudiziarie già acquisite. Oggi più che mai la battaglia per la completa verità si deve collegare ad un grande sforzo per la documentazione". 

Il mistero che avvolge il Dc9 scomparso nei cieli di Ustica dura da 40 anni. Una lunghissima istruttoria ancora non risolta che lascia una ferita aperta anche all'interno delle istituzioni. Le vittime furono 81 tra civili ed equipaggio, in quella che è considerata una strage impunita. Nel Mar Tirreno tra Ponza e Ustica si sono trovati resti del velivolo Itavia nel 1987 poi conservati nel Museo per la Memoria di Ustica a Bologna. E poi la scatola nera con l'audio dei due piloti 'ripuliti' nel 2020 in cui si sente pronunciare la frase "Guarda cos'è?" in un'inchiesta di Rainews24.