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Coronavirus

Lotta alla pandemia

Lettera Ue a AstraZeneca: "20 giorni per rispettare i patti". Ma il tempo è già scaduto

Il testo elenca una lunga lista di elementi che hanno portato l'esecutivo comunitario "alla conclusione che AstraZeneca non ha rispettato, e continua a non rispettare, i suoi obblighi contrattuali di produzione e consegna" delle 300 milioni di dosi iniziali per l'Ue

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L'ultimo capitolo, solo in ordine di tempo, delle ostilità tra l'Unione europea e AstraZeneca è stata una lettera partita da Bruxelles il 19 marzo in cui la Commissione Europea ha chiesto all'azienda anglo-svedese di rispettare i propri impegni contrattuali con l'Europa entro "un periodo di 20 giorni", termine dunque scaduto l'8 aprile. Della missiva, sette pagine in inglese firmate dal capo negoziatore dell'Ue sui vaccini anti-Covid, Sandra Gallina, ha dato notizia due giorni fa il francese 'Les Echos', ripreso oggid al Corriere della Sera.   

Il testo elenca una lunga lista di elementi che hanno portato l'esecutivo comunitario "alla conclusione che AstraZeneca non ha rispettato, e continua a non rispettare, i suoi obblighi contrattuali di produzione e consegna" delle 300 milioni di dosi iniziali per l'Ue.   "Vi chiediamo formalmente e vi diamo preavviso di porre rimedio alle sostanziali violazioni contrattuali entro venti giorni da questa lettera - prosegue il testo -. Vi diamo preavviso di recuperare senza ulteriori ritardi sull'arretrato nella produzione e consegna delle dosi e di mitigare qualunque danno causato".   

"Sottolineiamo - si legge ancora nel messaggio - che la sostanziale violazione dell'accordo di acquisto da parte della vostra azienda può portare a conseguenze drammatiche per la vita, la salute e la libertà di milioni di cittadini europei nella crisi Covid-19".

Portavoce: Commissione aspetta ancora risposta
La Commissione europea attende ancora da AstraZeneca le risposte alle questioni poste nella lettera di diffida inviatagli il 19 marzo scorso in base a quanto previsto dalle norme contrattuali sottoscritte. Questa l'indicazione raccolta da un portavoce della Commissione dopo la pubblicazione oggi di ampi stralci del testo della lettera sul Corriere della Sera. La Commissione, ha aggiunto il portavoce, resta comunque "in contatto con AstraZeneca per assicurare la tempestiva consegna di un numero sufficiente di dosi". La Commissione, ha ricordato Johannes Bahrke, uno dei portavoce dell'esecutivo europeo, il 19 marzo ha inviato all'azienda una lettera per la risoluzione della controversia apertasi e ne ha discusso con i rappresentanti dei Paesi membri in seno all'apposto comitato.   "Questa lettera - ha spiegato il portavoce - come primo passo ci consente di avviare un confronto ufficiale con la società per risolvere il conflitto" apertosi "come previsto dall'articolo 18.5 del contratto". Ma "stiamo ancora aspettando" di acquisire "gli elementi necessari" per portare avanti questo processo."Restiamo in contatto con AstraZeneca - ha concluso il portavoce - per assicurare la tempestiva consegna di un numero sufficiente di dosi".