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ITALIA

L'immunologo: "Stiamo addomesticando il virus"

Vaccini. Abrignani: "Con due dosi protetti a 85-90% da Delta"

Riguardo al rischio che la curva dei contagi riprenda ad alzarsi, ora che l'Italia è tutta in zona bianca, ''mi auguro - dice il componente del Comitato Tecnico Scientifico - che la gente lo abbia compreso bene il messaggio. Riaprire non significa sia finito tutto, il virus circola ancora"

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"Lo stiamo addomesticando, ho l'impressione che si stia adattando a convivere con noi. Sembra più simile ai virus dell'influenza che non al virus pandemico conosciuto all'inizio del 2020''. Sergio Abrignani, immunologo, componente del Comitato tecnico-scientifico, dice al Corriere della Sera che ''i vaccini funzionano contro la variante Delta. Oltre che gli studi sperimentali lo confermano i dati della Gran Bretagna. Da poche centinaia di nuove infezioni in media al giorno, sono diventati 18mila. Eppure le vittime sono 'soltanto' 20, e dico soltanto con grande rispetto per loro. Pochi anche i ricoverati in terapia intensiva, proprio perché gran parte della popolazione è immunizzata. Se in Italia (dove la variante diverrà prevalente) ci faremo trovare vaccinati, avrà un impatto modesto sul piano dei decessi e dei casi di malattia grave. Dagli studi preliminari sembra che colpisca le vie aeree superiori dando luogo a faringiti e raffreddori mentre infetterebbe in misura minore bronchi e polmoni. Ecco perché, anche sulla base dei dati di letalità, mi sono sentito di parlare di influenza''.

''Abbiamo i vaccini - spiega l'immunologo - e sappiamo anche che i virus tendono a voler convivere con l'uomo. A loro basta esserci e replicarsi, non hanno interesse a ucciderci. Una sola dose di vaccino protegge al 70% dalla variante Alfa mentre contro la Delta funziona al 20- 30%. Con due dosi si è protetti al 85-90% dalla Delta e oltre il 95 dall'Alfa''. Quanto all'intervallo di tempo fra le due dosi di vaccino, Abrignani aggiunge che ''noi siamo pronti ad adattarci ai capricci del virus. Gli inglesi hanno fatto benissimo nella fase iniziale della pandemia a puntare sulle prime dosi per coinvolgere un numero più alto possibile di persone. Ora la strategia potrebbe essere nuovamente modificata. Questo non significa smentire le scelte precedenti ma rivederle alla luce di affinate evidenze". 

Riguardo il rischio che la curva dei contagi riprenda ad alzarsi, ora che l'Italia è tutta in zona bianca, ''mi auguro - dice - che la gente lo abbia compreso bene il messaggio. Riaprire non significa sia finito tutto. Il virus circola ancora, oltre 2,6 milioni di ultra sessantenni non sono vaccinati. La letalità sopra gli 80 anni è del 27%, sopra i 70 dell'11% e sopra i 60 del 4%. Dovrebbero bastare queste percentuali per dissuadere da comportamenti non virtuosi. Le mascherine all'aperto vanno indossate in tutte le situazioni in cui ci sia assembramento, vale a dire trovarsi molto vicini ad altri individui". Poi Abrignani conclude:  "Bisogna vaccinare gli adolescenti non perché siano soggetti a rischio di sviluppare forme severe ma perché sono coloro che hanno un comportamento più socialmente a rischio". 

Sileri: "Probabile rimodulazione Green pass dopo prima dose causa Delta"
E' possibile che con la variante Delta di Sars-CoV-2 si debba "rimodulare il Green pass dopo la prima dose di vaccino. Questo però lo lasciamo dire agli scienziati e aspetterei un paio di settimane. Ma se è vero che la protezione da questa variante c'è dopo due dosi di vaccino, è chiaro che, oltre a correre con le seconde dosi, dobbiamo rimodulare il Certificato verde. Al momento è prematuro dirlo. Aspetterei 14 giorni per l'analisi dei dati che arrivano del Regno Unito e per il controllo della prevalenza della variante Delta in Italia, attualmente vicina al 20%. Aspettiamo di capire di quanto sale in una settimana. E poi una riflessione su questo la farei". Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, intervenuto su Radio 24 a '24Mattino'.

Sileri ha aggiunto che, per quanto riguarda la seconda dose dei vaccini, "cercherei di stare più vicino alle 3 settimane per il richiamo per Pfizer e 4 settimane per Moderna, rispetto ai 42 giorni. In maniera molto dinamica: se abbiamo allungato prima, per avere più dosi con la terza ondata in corso, adesso conviene stare più vicini ai 21-28 giorni per garantire la seconda dose quanto prima".

"Correre con le seconde dosi contro variante Delta"
"Non c'è preoccupazione per la variante Delta ma dobbiamo controllarne l'andamento anche alla luce dell'esperienza del Regno Unito: lì i contagi sono aumentati di molto ma il numero di ricoveri e decessi  è rimasto sostanzialmente stabile. A dimostrazione che la variante è "coperta" dalla doppia dose di vaccini, con minime differenze tra un vaccino e l'altro" dice ancora il sottosegretario alla Salute.

"Bisogna correre con le seconde dosi, soprattutto tra i meno giovani - ha raccomandato - cercando anche di avvicinare il più possibile i tempi del richiamo ai 21 giorni per Pfizer e ai 28 per Moderna, com'era inizialmente'. Commentando la scelta della Campania di mantenere l'obbligo di mascherina anche all'aperto, Sileri ha affermato 'credo sia giunto il momento di togliere la mascherina all'aperto, o meglio di spostarla in tasca. La porti sempre con te e dove c'è assembramento la usi: come si fa con gli occhiali da vista, quando devi leggere li metti. In questo momento è un eccesso di prudenza tenerla anche dove non ci sono persone'.

"Dobbiamo sequenziare meglio anche contro future varianti"
"Stiamo tracciando. Oggi è più facile farlo con un'incidenza di 20 casi ogni 100mila abitanti. Quello che dobbiamo fare meglio è il sequenziamento. Dobbiamo raggiungere un gold standard del 5% dei tamponi positivi. Non tanto per la variante Delta, che pure è giusto ricercare, quanto per possibili future varianti", e "magari scovare quei cluster di infezioni nel follow up della vaccinazione. Tutto può accadere e, se si hanno polmoniti in una zona in cui sono tutti vaccinati, c'è qualcosa che non funziona" spiega Sileri."La ricerca delle varianti è fondamentale, sul sequenziamento siamo migliorati tanto, ma siamo ancora un po' indietro", ha concluso.

"Over 60 non vaccinati? Riluttanti al vaccino AstraZeneca"
Over 60 non vaccinati? "Credo che la maggioranza non si sia vaccinata perché riluttante al vaccino AstraZeneca. La dimostrazione è che di settimana in settimana, con la possibilità di prenotazione di altri vaccini, si stanno vaccinando. Sono sicuro che in 10-15 giorni questi numeri saranno notevolmente ridotti. Non considererei queste persone no-vax. Ma si tratta di persone che hanno avuto riluttanza verso la vaccinazione poiché erano in quella fascia di età che doveva fare AstraZeneca e tutto quello che è accaduto li ha allontanati dalla prenotazione" ha detto Sileri in merito ai 2,6 milioni di over 60 italiani ad oggi non vaccinati contro Covid.