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EUROPA

Bruxelles

Vaccini, Ue: nessun accordo per distribuzione solidale di 10 milioni di dosi

Austria, Slovenia e Repubblica ceca rifiutano la mediazione, gli altri 24 Stati decidono di proseguire comunque nell'iniziativa 

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La riunione a Bruxelles degli Ambasciatori Ue sulla distribuzione solidale di una parte dei 10 milioni del vaccino Biontech-Pfizer anticipate al secondo trimestre si è conclusa senza una decisione unanime: Austria, Slovenia e Repubblica Ceca non hanno dato il loro assenso alla proposta di mediazione.

Per questo motivo,  gli altri 24 Stati membri si stanno organizzando insieme per l'azione di solidarietà, in modo tale che i cinque Paesi più colpiti dalla penuria di vaccini - Bulgaria, Estonia, Croazia, Lettonia e Slovacchia - possano comunque ricevere i 2,8 milioni di dosi in più. 

"E' un segnale importante nel mezzo della crisi del Covid, che la vasta maggioranza dei membri Ue mostri solidarietà ai Paesi particolarmente colpiti dalla penuria di vaccini. E' deplorevole che Austria, Slovenia e la Repubblica ceca rifiutino di fare un gesto solidale", commenta un diplomatico europeo, "e totalmente incomprensibile, dato che Austria e Repubblica ceca hanno beneficiato della solidarietà dell'Unione europea di recente, ottenendo 100mila dosi in più a testa".

I negoziati degli Ambasciatori Ue hanno portato a modifiche della  proposta di mediazione della presidenza portoghese del Consiglio, ma il nodo sulla divisione dei 10 milioni di dosi di Biontech-Pfizer, anticipati al secondo trimestre, non è stato risolto. La decisione sulla distribuzione doveva essere raggiunta all'unanimità.

La mediazione prevedeva che sette milioni di sieri venissero distribuiti secondo il criterio pro-rata, ovvero sulla base del numero di abitanti, mentre i restanti tre milioni dovrebbero essere suddivisi secondo uno schema di solidarietà tra i Paesi individuati come quelli in maggiore difficoltà con le campagne vaccinali.