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Coronavirus

Vaccini

Fedriga: "Su AstraZeneca c'è stata confusione degli organismi regolatori"

"E' importante che la comunità scientifica trovi una voce unanime, non è un dibattito su una rivista scientifica ma una comunicazione che si deve fare alla popolazione con la massima chiarezza e trasparenza"

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"Non sono le Regioni ad andare in ordine sparso, credo che ci sia stata molta confusione su Astrazeneca da parte degli organismi regolatori". Così il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, a RaiNews24. "Prima - dice Fedriga - il vaccino era indicato per gli under 55, poi per tutti e infine per gli over 60".

"Mi preoccupa questa comunicazione convulsa, rischia di danneggiare la campagna. E' importante che la comunità scientifica trovi trovare una voce unanime, non è un dibattito su una rivista scientifica ma una comunicazione che si deve fare alla popolazione con la massima chiarezza e trasparenza".



Fondamentale voce unica
"Penso sia fondamentale" una voce unica per quanto riguarda i vaccini anti-Coronavirus. "Capiscoche il mondo della scienza, nelle revisioni, negli approfondimenti e nelle correzioni, si sviluppi e cresca, ma dobbiamo tenere presente che siamo di fronte alla più grande campagna vaccinale della storia e su questo dobbiamo coinvolgere i cittadini. Questo lo si ottiene utilizzando messaggi chiari e non si può pensare di parlare alla popolazione come se si fosse di fronte ad un congresso di scienziati, bisogna usare la chiarezza".

Attenzione e precauzioni su variante Delta
"Non c'è dubbio che sulla variante indiana è necessario avere la giusta attenzione e precauzioni". Ha detto Fedriga a RaiNews24. Ha poi spiegato che i primi studi dalla Gran Bretagna "dimostrano che i vaccini sulle ospedalizzazioni e quindi sull'aggravamento della malattia sono molto efficaci per ridurla e quasi annullarla", con "percentuali di efficacia che superano il 90%". Allo stesso tempo, però, "è vero che i vaccini sono un poco meno efficaci per quanto riguarda la possibilità di contagiare altre persone".

Su tamponi grande sforzo del paese
Sul tracciamento per il Coronavirus e in particolare "sui tamponi molecolari e antigienici, il Paese sta facendo un grande sforzo". "A marzo dell'anno scorso facevamo pochissimi tamponi e non avevamo gli strumenti e il personale per farli e per quanto riguarda tutta l'attività di prevenzione che si occupa del tracciamento, ricordo che le Regioni si sono rimboccate le maniche e stiamo facendo un numero di tamponi importante. Oggi con un numero più basso di contagi, il tracciamento è più efficace e riesce a contenere molto di più i nuovi focolai".

Tutte le regioni hanno rispettato le indicazioni
"Tutte le Regioni, sia chi ha organizzato gli "AstraDay", sia chi non li ha fatti, come il Friuli Venezia Giulia, hanno rispettato le indicazioni che arrivavano su scala nazionale". "Le indicazioni nazionali davano un margine d'azione sull'utilizzo dei vaccini e alcune Regioni, probabilmente per la loro organizzazione e l'adesione alla campagna, hanno fatto delle scelte e altre, come il Friuli Venezia Giulia, hanno invece deciso di mantenere una linea prudenziale ovvero utilizzare i vaccini a vettore virale per gli over60".

Discoteche
"Le discoteche sono state chiuse per un anno e mezzo, se non per una piccola parentesi durante la scorsa estate, e sono state tacciate come grandi propagatrici del virus; io non credo sia stato così".

"I dati testimoniano che le varianti presenti la scorsa estate erano molto diverse da quelle presenti ad ottobre dello scorso anno e quindi non sono state le discoteche a far ripartire i contagi". "Non c'è dubbio che bisogna utilizzare cautela ed è chiaro che parliamo di un'attività dove il contatto esiste e c'è vicinanza tra le persone, ma non si può pensare di colpire un settore facendolo passare per il grande propagatore del virus perché così non è".