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ITALIA

No alla proroga per la presentazione dei documenti

Vaccini, Zaia alla Lorenzin: governo dimostri che abbiamo sbagliato e torniamo indietro

Con un decreto la Regione guidata da Luca Zaia ha dato tempo fino al 2019 per la consegna dei documenti vaccinali per i bimbi da 0 a 6 anni, in deroga alla norma che fissa invece limiti più stretti. "non cerchiamo la rissa, deroga biennale possibile,applichiamo legge in modo non invasivo"

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"Non cerchiamo la rissa con il Governo. La Regione Veneto ha fatto ricorso alla Corte costituzionale per difendere la sua legge sui vaccini: esiste da dieci anni, funziona" e "in attesa che la Corte ci dica se abbiamo ragione siamo andati a leggere con attenzione la legge nazionale e i miei dirigenti hanno visto che lì dentro è già scritto: una moratoria di due anni è possibile". Così il governatore del Veneto, Luca Zaia, intervistato da Repubblica.    "Noi la legge l'abbiamo letta e l'applichiamo. Nel modo meno invasivo possibile", afferma, e "il modello Veneto", è lo stesso che si applica "in quindici Stati europei": "Nessun obbligo. Noi parliamo con le famiglie, le invitiamo a presentarsi e grazie a un sistema informatizzato conosciamo le vaccinazioni di tutti i bambini veneti dal primo giorno di vita". Sottolinea di non condividere la posizione dei No Vax, "c'è da dire, però, che quel movimento contesta l'impurità dei vaccini. E allora proviamo a spiegare a chi è diffidente cosa sono i residui di un siero. Il Governo, invece, fa prove muscolari", "siamo convinti che bastonare non paga".    In un colloquio con il Corriere della Sera il governatore legista dice che "se il governo ci dimostra che abbiamo sbagliato a leggere, siamo pronti a cambiare": "Se Lorenzin prova che invece la legge è scritta bene e ha ragione lei, chapeau, mi adeguo".


Intanto il governo, tramite il Ministero della Salute, sta valutando di impugnare il decreto della Regione Veneto che sui vaccini concede una moratoria fino al 2019. Un mandato formale, secondo quanto si apprende, non è ancora stato dato all'Avvocatura dello Stato, ma informalmente è già stato avviato l'esame del dossier per impugnare la norma di fronte al Tar del Veneto.

L'esame, che coinvolge anche il distretto del Veneto dell'Avvocatura dello Stato, riguarda i contenuti della norma regionale che dà tempo fino all'anno scolastico 2019-2020 in Veneto per presentare tutta la documentazione vaccinale per i bambini da zero a sei anni, evitando la decadenza dell'iscrizione dagli asili nido e infanzia. Il principio cardine su cui farà leva l'impugnazione è che sebbene la sanità sia una materia in gran parte concorrente, cioè di competenza sia delle Regioni che dello Stato, la salvaguardia della salute è invece una competenza esclusivamente statale e quindi non è possibile che ci siano trattamenti e regole diversi a seconda degli orientamenti regionali.

Il Veneto frena e attende la Consulta
Il Veneto ha infatti prorogato la scadenza all'anno scolastico 2019-20, per presentare la documentazione di avvenuta vaccinazione dei bambini per l'iscrizione a nidi e scuole dell'infanzia, evitando la decadenza dell'iscrizione stessa. La decisione è arrivata con un decreto che predispone le 'indicazioni regionali in regime transitorio di applicazione della legge Lorenzin', firmato dal direttore generale della sanità veneta, Domenico Mantoan, mentre la Regione attende l'esito del ricorso alla Consulta.

Fedeli: il genitore sia consapevole della scelta che fa
Da parte sua, il ministro Fedeli ribadisce che "tutto il sistema dello Stato ha operato per facilitare l'applicazione della legge, perché essa ha un valore in sé. Noi - ha sottolineato - abbiamo fatto di tutto per facilitare, informare, coinvolgere, dare anche strumenti concreti, con la circolare congiunta che abbiamo mandato in tutta Italia sulla autocertificazione". L'importante, ha aggiunto, "è che il genitore sia consapevole della scelta che fa. A me dispiace molto, soprattutto per i bambini, perché una delle due sanzioni, oltre a quella economica, è quella che il bambino non può frequentare il nido". La tensione resta però alta e critiche sono giunte anche da Lega , M5S e Federconsumatori. Intanto, in molte regioni continua la 'corsa' delle famiglie per mettersi in regola in vista dell'avvio dell'anno scolastico, con i centri vaccinali in vari casi presi d'assalto.