Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/vaccino-per-Ebola-da-solo-non-basta-19051274-ed21-4a09-856d-12f31f79cebb.html | rainews/live/ | true
SALUTE

Medicina

Vaccino per Ebola, da solo non basta

Il vaccino messo a punto dai canadesi genera una robusta risposta immunitaria, ma non è curativo, e va valutato nel tempo, per verificare quanto duri l’immunizzazione. Colloquio col prof. Giuseppe Ippolito, Direttore Scientifico dello Spallanzani di Roma

Condividi
Professore come funziona il vaccino Vsv-Ebov scoperto dal National Institute of Health canadese contro l'ebola?  

Il vaccino contro l’Ebola basato sul virus della stomatite vescicolare, come gli alti due in fase avanzata di sperimentazione [uno basato sull’Adenovirus e l’altro sul Vaccinia Ankara modificato (MVA), un poxvirus], è stato in grado di far sviluppare nei soggetti vaccinati una risposta immunitaria contro il virus Ebola. In particolare il vaccino canadese è stato utilizzato in un programma di vaccinazione ad anello sui contatti di persone con Ebola. Tra i 2014 che hanno ricevuto il vaccino immediatamente dopo l’esposizione non c’è stato nessun caso di malattia, contro i 16 nelle 2380 persone che lo hanno assunto 3 settimane dopo l’esposizione. 

La strategia di utilizzare virus attenuati di altre specie come vettori per trasportare frammenti di dna che facciano da bersaglio per il sistema immunitario, metodologia molto utilizzata nella terapia genica, quanto è sicura, per gli esseri umani?  

Il livello di sicurezza di questi vaccini è oggi estremamente elevato. I rischi sono assolutamente limitati e i benefici superano abbondantemente i rischi. Hanno una alta immunogenicità  e inducono  una robusta risposta dei linfociti T citotossici (CTL) per eliminare le cellule infettate da virus. Nel corso degli ultimi decenni, molti tipi di virus sono stati sviluppati come vettori di vaccini. Ognuno ha caratteristiche uniche e potenziali rischi unici

A che punto è la battaglia contro ebola? Paesi come la Liberia, che erano stati dichiarati "virus free" hanno contato qualche nuovo caso.

Ebola è ben controllata, 5 casi in una settimana, ma non è scomparse. Bisognerà aspettare 42 giorni dopo l’ultimo caso identificato per dire che ne siamo fuori e mantenere un’attenta vigilanza. La Liberia ci insegna che non bisogna abbassare la guardia. Una vaccinazione ad anello (ring vaccination) come è stato fatto in Guinea è un ulteriore mezzo per evitare altri casi. Purtroppo quei paesi avevano servizi sanitari inesistenti, ulteriormente distrutti dall’ebola.

Malgrado l'entusiasmo dell'OMS i ricercatori canadesi sono prudenti e chiedono una ulteriore fase di verifica per il loro vaccino, che è preventivo, non cura chi abbia contratto l'ebola. Quali altri passi occorrono per una cura della malattia.

L’attenzione è d’obbligo, ma questo è un grande risultato ottenuto in un tempo limitato. Il 100% di risposta significa, come ha riportato la stessa OMS che l'intervallo di confidenza del 95% (ovverosia l’affidabilità del dato sulla base sella numerosità della popolazione di vaccinati)  va dal 75% al ​​100%. Si stratta di un risultato estremamente promettente, ma sono necessari altri studi per dimostrare re  garantisce alle popolazioni di vaccinati un “effetto gregge” contro la malattia. Il vaccino sembra essere in grado di indurre rapidamente una robusta risposta immunitaria. Ma una cosa importante è la durata di questa risposta. Sono in corso valutazioni per capire se possa essere possibile in futuro utilizzare un vaccino, come VSV-EBOV che innesca robusta immunità in una prima fase di risposta immediata ad una epidemia, e successivamente un altro vaccino  che conferisce un'immunità di lunga durata. 
Inoltre occorre valutare se il sistema della vaccinazione ad anello, la stessa che venne utilizzata per eradicare il vaiolo negli anni riesce a bloccare la circolazione del virus prima che si trasformano in epidemie di grandi dimensioni. 
Il comitato che ha bloccato lo scorso luglio  la randomizzazione sta valutando la possibilità di abbassare l’età di coloro che possono ricevere il vaccino. Per un uso allargato e su larga scala sono necessari ancora molti mesi, le approvazioni da parte delle agenzie regolatorie, l’assunzione dei costi di produzione ed acquisto, la definizione dei sistemi  e della logistica di distribuzione. Un commenti finale, i risultati del trial vaccinale vengono annunciati dall’OMS  lo stesso giorno in cui la stessa OMS annuncia la necessità di una riforma 
della gestione delle epidemie, dopo le critiche arrivate da più parti. Un tempismo veramente sconvolgente!