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ECONOMIA

La crisi

Grecia, privatizzazioni e debito pubblico, Varoufakis detta l'agenda economica di Atene

Per il ministro delle Finanze per essere in grado di tornare a finanziarsi sui mercati bisogna rimettere a posto i conti e gli investimenti

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"La legge ci consente di cambiare i termini delle privatizzazioni e di esaminare la loro legalità". Lo sostiene il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis. In precedenza il ministro dell'Energia, Panagiotis Lafazanis, aveva sostenuto che la Grecia non intende portare avanti le privatizzazioni del gruppo produttore di energia elettrica Pcc e della rete di distribuzione elettrica Admie. "L'asta per Admie non andrà avanti", dice Lafazanis al giornale Ethnos. "Non sono state presentate offerte vincolanti. Per cui non si andrà avanti. E questo vale anche per Ppc".

Varoufakis: la priorità è la ristrutturazione del debito
"Non cambieremo le privatizzazioni già fatte - spiega Varoufakis in un'intervista radiofonica -. Ma sulle privatizzazioni in corso il governo greco può applicare la legge e cambiarne alcuni termini ed anche esaminarne la legalita'". Varoufakis sostiene che la Grecia sarà in grado di tornare sui mercati per finanziarsi solo dopo che avrà ottenuto una ristrutturazione del debito, investimenti e un sostenuto surplus primario di bilancio. "Per essere in grado di tornare a finanziarsi sui mercati - spiega il ministro in un'intervista radiofonica - occorre che siano rispettati tre criteri: un avanzo primario, la ristrutturazione del debito e gli investimenti. Parlo - precisa in riferimento alla ristrutturazione del debito - di uno swap sul debito che ne ridurrà significativamente l'entità".

"Il punto ora è capire se dobbiamo credere alle rassicurazioni del governo greco". Lo ha detto il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, in un'intervista radiofonica. Schaeuble confessa anche che "non è stata facile" la decisione di approvare la lista con gli impegni sulle riforme, inviata da Atene all'Eurogruppo per avere il via libera all'estensione di quattro mesi dei prestiti. "Non è stata una decisione facile né per noi, né per il governo greco - spiega Schaeuble alla radio - perché avevano raccontato alla gente cose completamente diverse in campagna elettorale e anche dopo".