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ITALIA

Polemiche sul Bacino di San Marco

Venezia, tornano le navi da crociera nella Laguna e si riaccendono le proteste

Centinaia di attivisti del movimento "No Grandi Navi" sono scesi in acqua sulle zattere per protestare al passaggio del grattacielo del mare

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Sono trascorsi 17 mesi da quando l'ultimo profilo di una grande nave da crociera ha solcato la Laguna di Venezia e si è infilato nei canali della città marinara. Era tutto fermo da quando era stato imposto lo stop con le misure anti Covid.

Oggi è avvenuta la ripartenza con una nave da crociera che nel primo pomeriggio ha preso la via dell'Adriatico, passando davanti al Bacino di San Marco. Una presenza che non è passata inosservata e che inevitabilmente ha riacceso il dibattito in città sulla presenza dei grattacieli del mare a poca distanza dai monumenti storici della Serenissima.

In un attimo si è passati alle scene di forte contrapposizione già viste fino a 17 mesi fa: da un lato i passeggeri in crociera che si godevano dai ponti della mega nave l'uscita da Venezia, dall'altro lato, ovvero sulle rive e anche in acqua, si è ingaggiata una vera e propria contestazione a quella presenza ingombrante.

Centinaia di aderenti al movimento "No Grandi Navi" sono scesi in acqua sulle zattere e hanno issato cartelli con slogan come "Fuori le navi dalla laguna" e "No alla monocultura turistica", lanciando bordate di fischi nel momento in cui è transitata l'imbarcazione, in anticipo sui tempi previsti.

Non sono mancati nemmeno, però, i manifestanti in favore della navi da crociera. All'altezza di Riva degli Schiavoni (a ridosso di San Marco) si è posizionata una rappresentanza di operatori e lavoratori del Porto, favorevoli, naturalmente, alla crocieristica. La grande nave, scortata da quattro rimorchiatori, ha voluto salutare i "sostenitori" con un lungo colpo di sirena.

Non è mancato neppure un momento di frizione, quando alcuni barchini degli operatori delle crociere hanno superato l'area a loro destinata, 'provocando' gli avversari, al punto che le forze dell'ordine sono state costrette a separarli con i loro mezzi navali.

"Questa nave ci dà tanta speranza e fiducia - ha commentato Marco Gorin, uno dei 43 soci degli ormeggiatori - è stato un anno duro dal punto di vista lavorativo, ma di più dal punto di vista psicologico". Per Tommaso Cacciari, leader dei No Grandi Navi, invece, "sulla finta contrapposizione tra navi e lavoro, il movimento sarà sempre dalla parte di chi perde il lavoro. Non saremo mai dalla parte di chi difende questa monocultura che ha desertificato la città".

Assalto alla Laguna
La giornata di Venezia è stata difficile e complicata anche per quel che riguarda il trasporto pubblico lagunare. Complice il primo assalto turistico alla città dopo la pandemia e le limitazioni di capacità dei mezzi imposte dal distanziamento sociale, si sono registrate numerose criticità. In alcuni sporadici episodi sono volati ingiurie e qualche pugno tra residenti esasperati e personale dell'Actv.

Da una parte i veneziani inferociti per l'impossibilità di salire sui vaporetti per recarsi al lavoro e le lunghe code agli approdi, dall'altra i marittimi costretti a far rispettare la capienza massima di trasporto consentita e a rifiutare molti passeggeri. Una situazione di disagio che ha portato tra ieri e oggi più di una persona a presentarsi al pronto soccorso dell'ospedale di Venezia segnalando problemi di ansia e panico.