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ITALIA

La protesta

Venezia, vertice Renzi-Hollande. Corteo contro grandi opere

Qualche decina di No Tav ha sparato fumogeni, anche contro le navi delle forze armate. Dalle navi dispiegate per la sicurezza si è risposto con degli idranti ad acqua

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Momenti di tensione nelle acque di Venezia, quando manifestanti contro le grandi opere, a bordo di barche, hanno cercato di superare il limite della 'zona rossa', nello specchio d'acqua davanti al bacino di San Marco, area predisposta per il vertice italo-francese in programma nel pomeriggio a Palazzo Ducale con il premier Matteo Renzi e il presidente Francois Hollande. Le imbarcazioni delle forze dell'ordine li hanno respinti con gli idranti dei mezzi d'acqua mentre dalle barche sono stati lanciati in aria dei fumogeni rossi, mentre venivano urlati slogan contro le forze dell'ordine e i partecipanti al vertice. 

I manifestanti No Tav e Grandi opere
Sono arrivati a Venezia in circa 500 da tutto il nord Italia per esprimere in corteo, nel giorno del vertice Italia-Francia, la loro ferma contrarietà alle grandi opere, Tav e grandi navi in primis. 

Il capoluogo veneto ha sancito così una sorta di gemellaggio tra i No Tav piemontesi e i sostenitori contro le navi in laguna, per ribadire il loro dissenso perché, come si legge in uno dei tanti cartelli: "Il tribunale dei popoli condanna il sistema delle grandi opere inutili ed imposte".

Il vertice 
Il 33/o vertice bilaterale franco-italiano in programma oggi a Venezia "permetterà il lancio della fase di lavori" della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione: è quanto si legge in un documento diffuso dall'Eliseo a poche ore dall'apertura del summit.

"Per quanto riguarda i lavori della Torino-Lione due questioni restavano in sospeso dalla firma dell'accordo per il lancio definitivo della sezione transfrontaliera del tunnel all'ultimo vertice bilaterale (di febbraio scorso, ndr): la firma di un protocollo sulla questione della certificazione dei costi e la ripartizione di questi costi tra Francia e Italia".

"Questo accordo - annunciano a Parigi - arriverà durante l'incontro a Venezia e consentirà di avviare gli appalti e i finanziamenti europei. E' un grande passo avanti che permetterà il lancio della fase dei lavori", conclude la presidenza francese.

Nel documento si legge inoltre che sulla Libia "Francia e Italia condividono una stessa convinzione: l'attuazione di un governo di unita' nazionale e' imperativo per la stabilizzazione della zona". Quello della Libia - continua la presidenza francese - "e' un tema su cui l'Italia svolge un ruolo particolare e la Francia tiene a un buon coordinamento tra noi".

Il summit di Venezia - che quest'anno rende omaggio a Valeria Solesin, la ricercatrice veneziana uccisa al Bataclan e a tutte le vittime del terrorismo - sarà anche l'occasione di evocare la crisi in Siria, in Iraq, nonché la lotta contro i terroristi dello Stato islamico (Isis). Quanto alla crisi dei migranti, prosegue l'Eliseo, si tratterà di un tema "centrale" nelle discussioni.

Tra Italia e Francia c'è la comune volontà di "mettere in sicurezza le frontiere esterne e una totale convergenza di vedute sulla necessità di creare nei tempi più brevi un sistema di guardie di frontiera e guardacoste europei".

Roma e Parigi - si prosegue nella nota - ritengono inoltre necessario "affrontare le radici del problema" e "avviare un'azione vigorosa con gli Stati terzi e i Paesi sulla linea del fronte siriano" come Turchia, Libano, Giordania.

Ma anche rafforzare le "azioni di aiuto allo sviluppo in un certo numero di Paesi africani per restituire prospettive dignitose di vita" sul posto. Al di là dei contesti di crisi - concludono a Parigi - è inoltre "necessario continuare il lavoro a favore della crescita e dell'occupazione al livello europeo".