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MONDO

Appello per il Venezuela: basta violenze

Papa ad Azione cattolica: mettetevi in politica, ma grande politica

Il Pontefice ha rivolto "un accorato appello al Governo e a tutte le componenti della società venezuelana affinché siano rispettati i diritti umani e si cerchino soluzioni negoziate alla grave crisi umanitaria"

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"Mettetevi in politica, ma per favore nella grande politica, nella politica con la maiuscola!". Così il Papa all'Azione cattolica. "Cari soci di Azione Cattolica - ha detto Francesco a oltre centomila fedeli di Azione cattolica oggi in piazza San Pietro per i 150 anni dalla fondazione dell'organizzazione - ogni vostra iniziativa, ogni proposta, ogni cammino sia esperienza missionaria, destinata all`evangelizzazione, non all`autoconservazione. Il vostro appartenere alla diocesi e alla parrocchia si incarni lungo le strade delle città, dei quartieri e dei paesi. Come è accaduto in questi centocinquanta anni, sentite forte dentro di voi la responsabilità di gettare il seme buono del Vangelo nella vita del mondo, attraverso il servizio della carità, l`impegno politico, la passione educativa e la partecipazione al confronto culturale.

Allargate il vostro cuore per allargare il cuore delle vostre parrocchie. Siate viandanti della fede, per incontrare tutti, accogliere tutti, ascoltare tutti, abbracciare tutti. Ogni vita è vita amata dal Signore, ogni volto ci mostra il volto di Cristo, specialmente quello del povero, di chi è ferito dalla vita e di chi si sente abbandonato, di chi fugge dalla morte e cerca riparo tra le nostre case, nelle nostre città. 'Nessuno può sentirsi esonerato dalla preoccupazione per i poveri e per la giustizia sociale'. Rimanete aperti alla realtà che vi circonda. Cercate senza timore il dialogo con chi vive accanto a voi, con chi la pensa diversamente ma come voi desidera la pace, la giustizia, la fraternità. È nel dialogo che si può progettare un futuro condiviso. È attraverso il dialogo che costruiamo la pace, prendendoci cura di tutti e dialogando con tutti".

Basta violenze in Venezuela
Appello del Papa per il Venezuela prima del Regina coeli in piazza San Pietro. "Cari fratelli e sorelle - ha detto Francesco dall'altare sul sagrato della basilica vaticana, a conclusione dell'udienza in piazza all'Azione cattolica - non cessano di giungere drammatiche notizie circa la situazione in Venezuela e l`aggravarsi degli scontri, con numerosi morti, feriti e detenuti. Mentre mi unisco al dolore dei familiari delle vittime, per le quali assicuro preghiere di suffragio, rivolgo un accorato appello al Governo e a tutte le componenti della società venezuelana affinché venga evitata ogni ulteriore forma di violenza, siano rispettati i diritti umani e si cerchino soluzioni negoziate alla grave crisi umanitaria, sociale, politica ed economica che sta stremando la popolazione. Affidiamo alla Santissima Vergine Maria l`intenzione della pace, della riconciliazione e della democrazia in quel caro Paese".

Sul volo di rientro dal Cairo a Roma, ieri sera, il Papa aveva già risposto ad una domanda dei cronisti al seguito sul Venezuela che verteva, in particolare, sul ruolo di mediazione svolto nei mesi scorsi dal Vaticano tra il presidente Nicolas Maduro e le opposizioni: "C`è stato un intervento della Santa Sede su richiesta dei quattro presidenti che stavano lavorando come facilitatori", ha spiegato Francesco, "ma la cosa non ha avuto esito perché le proposte non sono state accettate o venivano diluite. Tutti sappiamo la difficile situazione del Venezuela, un paese che io amo molto. So che ora stanno insistendo, non so bene da dove, credo ancora da parte dei quattro presidenti, per rilanciare questa facilitazione e stano cercando il luogo. Ci sono già opposizioni chiare, la stessa opposizione è divisa e il conflitto si acutizza ogni giorno di più. Siamo in movimento. Ma tutto quello che si può fare, bisogna farlo, con le necessarie garanzie, se no stiamo giocando al tin tin pirulero", ha detto il Papa, utilizzando il nome di un gioco, come spiega il sito specializzato in informazione vaticana Il Sismografo, che, traslato in un diffuso modo di dire, significa il saltare di una cosa ad un'altra senza focalizzare e chiudere, qualcosa di poco serio e velleitario.

Il Santo Padre prima di recitare il Regina Coeli in piazza San Pietro, ha espresso la sua gratitudine proprio all'Egitto, dove ha compiuto il suo 18esimo viaggio apostolico: "Insieme ci rivolgiamo a Maria nostra Madre. La ringraziamo in modo particolare per il viaggio apostolico in Egitto che ho appena compiuto. Chiedo al Signore che benedica tutto il popolo egiziano, tanto accogliente, le autorità e i fedeli cristiani e musulmani; e che doni pace a quel Paese".