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MONDO

I manifestanti denunciano le repressioni del governo

Venezuela: ancora morti. Sale a 25 il bilancio dall'inizio delle proteste

Ancora manifestazioni nel paese tra i sostenitori e gli  oppositori del governo. Almeno 230 i feriti. Oggi l'Unione delle nazioni sudamericane, Unasud, ha creato una commissione per supportare un percorso di pacificazione nel paese
 

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Altre due persone sono state uccise nelle violenze in Venezuela, e salirebbe ad almeno 25 il bilancio dei morti nei disordini iniziati un mese fa. Oltre 230 i feriti. In  piazza, nonostante la repressione, oppositori del governo e studenti manifestano contro la crisi economica che affligge il paese e contro le repressioni perpetrate dal governo di Nicolas Maduro. Le associzioni di difesa dei diritti umani denunciano torture e abusi sessuali contro i civili.  Nel mirino delle Ong e dei dimostranti sono finite le forze di sicurezza e gruppi irregolari chavisti, mentre Maduro respinge tutte le accuse. Il Relatore speciale dell'Onu contra la tortura, l'argentino Juan Mendez, ha fatto sapere da Ginevra di aver ricevuto diverse denunce e ha chiesto di poter visistare il paese.

Proprio oggi l'Unasud, l'Unione delle nazioni sudamericane ha deciso di creare una commissione di ministri degli Esteri per promuovere il dialogo fra il governo e tutte le forze politiche e gli attori sociali con l'obbiettivo di arrivare ad un accordo che contribuisca all'intesa e alla pace sociale.

Proteste a Caracas sotto l'ufficio dell'Ombudsman
La manifestazione di studenti antichavisti che hanno cercato di raggiungere mercoledì la sede dell'Ombudsman, il Difensore Civico, nel centro della capitale venezuelana, è stata respinta da unità antisommossa che hanno disperso la protesta con lacrimogeni e pallottole di gomma. La manifestazione era stata convocata dai leader della protesta studentesca per denunciare la "repressione violenta" delle loro proteste, che si susseguono da oltre un mese, da parte delle forze dell'ordine. Gli studenti reclamano le dimissioni della Ombudsman, Gabriela Ramirez.

La Procura nazionale ha informato che 14 agenti di diverse forze di sicurezza -principalmente del Servizio bolivariano di intelligence (Sebin)- sono attualmente in stato di arresto e sotto inchiesta per presunte violazioni dei diritti umani.