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ITALIA

Boschi: escludere Brigata ebraica nega verità e storia

25 aprile, festa all'insegna delle divisioni. A Roma, due i cortei: Anpi e Brigata ebraica

Il presidente della Comunita Ebraica di Roma, Ruth Dureghello, nel corso della celebrazione per la ricorrenza del 25 Aprile della Brigata ebraica presso l'Oratorio di San Sisto, si è chiesta: "l'Anpi è con i liberatori o gli alleati di Hitler?". Mentre il Presidente dell'Anpi Roma, Fabrizio De Santis ha ribadito: "Noi restiamo unitari - ha proseguito - è la nostra storia, la nostra cultura, la nostra speranza per il nostro avvenire"

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Il 25 aprile ha rappresentato da sempre una data che ha sollevato grandi dibattiti e polemiche nel nostro Paese. Ma, quest'anno, al 72esimo anniversario, oltre alle polemiche si sommano le divisioni. E così per la prima volta nella Capitale si svolgono due distinti cortei, uno dell'Anpi e l'altro della Brigata ebraica, contraria alla presenza delle organizzazioni palestinesi alla sfilata dei partigiani. 

Dureghello: Anpi con liberatori o alleati Hitler?
"Noi da qui gridiamo forti e uniti che vogliamo stare insieme ma vogliamo starci nella verità e nella storia che fu fare una scelta. Gli ebrei della brigata ebraica giunsero in Italia dall'allora Palestina e sconfissero le truppe nemiche e si organizzarono e aiutarono la Resistenza". Lo ha detto il presidente della Comunita Ebraica di Roma, Ruth Dureghello, nel corso della celebrazione per la ricorrenza del 25 Aprile della Brigata ebraica presso l'Oratorio di San Sisto, dove è custodita una lapide che ricorda la formazione militare.

"Non è una scelta facile la scelta della verità - ha aggiunto - ma noi non vogliamo fare la scelta della revisione della storia. Chiediamo solo di fare una scelta: dire chi allora erano i liberatori e chi gli alleati di Hitler. Chiediamo loro di dire allora con chi sarebbero stati dalla parte dei liberatori o da quella del Gran Mufti di Gerusalemme, che era alleato con Hitler". 

Presidente Anpi Roma: nostro spirito unitario
"È una bellissima giornata con un grandissimo spirito unitario per chi c'è e per chi non c'è". Lo ha detto il presidente dell'Anpi Roma, Fabrizio De Santis, partecipando al corteo per il 72/o anniversario della liberazione di Roma dall'antifascismo che da Piazza Caduti della Montagnola arriverà a Porta San Paolo. "Noi restiamo unitari - ha proseguito - è la nostra storia, la nostra cultura, la nostra speranza per il nostro avvenire". Per il presidente dell'Anpi di Roma il messaggio che parte da questo corteo, che tra poco entrerà nel quartiere Garbatella, è che "i valori della Resistenza e della lotta di liberazione hanno radici profonde nel nostro Paese.

Oggi, insieme ai partigiani, la piazza è piena di giovani con spirito unitario, è una piazza senza polemiche, una piazza di festa che ricorda la Resistenza e che si muove per la pace e per l'applicazione integrale della Costituzione ed anche perchè venga riconosciuta alla città di Roma la medaglia d'oro per i fatti della Resistenza". Tra i molti spezzoni che compongono il corteo, c'èanche una folta rappresentanza degli studenti medi.

Boschi: escludere Brigata ebraica nega verità e storia 
"Noi siamo qui non contro qualcuno, ma per dire grazie a chi ha combattuto per la libertà. In tempi di post verità e fake news, la verità non è un optional ma un elemento fondamentale. Diciamo grazie alla Brigata ebraica per aver lottato per la libertà: il profeta Isaia dice che il Signore darà anche l'Egitto in cambio della tua libertà, perchè non c'è niente di più grande e importante di questo. Anche i nostri nonni e genitori hanno dato tutto, persino la vita per la libertà e dobbiamo ringraziarli". Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi, parlando dal palco della celebrazione organizzata dalla Comunità ebraica di Roma di fronte all'Oratorio di Castro per ricordare la Brigata ebraica.

"Ma non dobbiamo dimenticare che l'Italia 79 anni fa - ha aggiunto - è stato anche il Paese che ha accettato l'abominio della legge razziale; l'eroismo e il sacrificio di tanti non cancellano la vergogna del 1938 ma ha consentito all'Italia di liberarsi dal nazifascismo. Noi festeggiamo questo, la Liberazione, e nessuno ha il diritto di inserirci significati diversi, e' una festa di unità e non di divisione. Chi pensa di tenere fuori la Brigata ebraica dalla Liberazione nega la verità e la storia, e non c'è nessuna giustificazione geopolitica attuale che tenga. La nostra posizione come Italia è chiara da sempre: due Paesi, due Stati, noi diciamo non solo che Israele ha diritto di esistere, ma ne ha anche il dovere".

Poi la Boschi ha sottolineato "Voglio ricordare l'amico e partigiano Massimo Rendina, fino a due anni fa presidente dell'Anpi di Roma, che 10 anni fa volle la partecipazione della Brigata: oggi molti cercano di cancellare quello che hanno fatto per la democrazia italiana e per l'Europa tanti connazionali ebrei e non, e allora noi rispondiamo festeggiando tutti più di ieri, perchè l'Italia ha bisogno di ritrovare se stessa. Oggi prendiamo insieme un impegno - ha concluso -  nell'epoca della post verità per difendere la memoria, perchè difendere la storia significa costruire il futuro". 

Raggi: doveroso portare avanti memoria Brigata ebraica 
"La Brigata ebraica, con i suoi ragazzi, con lotte ha consentito di portare l'Italia fuori dalle lotte. Io sono fortunata, perche sono nata in tempo di pace, ma ho ascoltato i racconti dei miei nonni. Oggi il nostro dovere è tramandare la memoria alle giovani generazioni". Lo ha detto la sindaca di Roma, Virginia Raggi, parlando anche lei dal palco allestito dalla Comunità ebraica di Roma. "La democrazia per noi è qualcosa di innato, di naturale - ha proseguito - siamo qui in piazza a manifestare, ma qualche tempo fa non era cosi'. Se noi oggi siamo in grado di parlare e manifestare lo dobbiamo a chi ha combattuto. E il miglior ringraziamento e' di non dimenticare la loro lotta e portarne avanti la memoria". 

Momenti di tensione a Milano
Alcuni minuti di tensione al Campo X del Cimitero Maggiore di Milano fra alcuni militanti dei centri sociali e partecipanti al presidio antifascista e un gruppetto di uomini dell'ultradestra. Sono volati alcuni insulti. Da una parte le urla "assassini e codardi", dall'altra il coro "Ora e sempre Resistenza". C'è stato qualche saluto romano. Le forze dell'ordine sono subito intervenute per sedare gli scontri.