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POLITICA

Il caso

Verona, proteste per via intitolata ad Almirante. Segre: incompatibile con mia cittadinanza onoraria

La lettera di una associazione al Prefetto contro la recente delibera della Giunta comunale

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Il consiglio direttivo dell'associazione 'La città che sale' ha consegnato una lettera aperta al Prefetto di  Verona, Donato Cafagna, per invitarlo a non autorizzare la recente delibera avanzata dalla Giunta comunale di Verona di intitolare una strada cittadina al segretario dell'Msi Giorgio Almirante.

"Città esposta al ridicolo"
Secondo  l'associazione veronese, la proposta "appare in contrasto con le  disposizioni del Regolamento comunale". La vita, le scelte, i valori e le azioni di Giorgio Almirante, infatti, secondo l'associazione, "non sono state in nessun caso, né durante il fascismo, né durante la  Repubblica, 'testimonianza dello sviluppo materiale e civile': requisito esplicitamente previsto dalla normativa comunale". Sul piano politico, l'associazione dichiara che "l'assegnazione quasi contemporanea della cittadinanza onoraria a Liliana Segre e la  proposta di intitolare la via ad Almirante", esporrebbe la città  scaligera "al ridicolo, oltre che all'indignazione, configurando una sorta di grottesca, anacronistica e strumentale compensazione ideologica. Come può la stessa città celebrare, contemporaneamente, la vittima di uno dei più abominevoli regimi politici novecenteschi, quello nazifascista, e intitolare una strada ad uno dei responsabili diretti di quello stesso regime? Che senso ha insistere con questi atteggiamenti ideologici a 75 anni dalla fondazione della Repubblica e a 30 dalla fine della guerra fredda?".

Sindaco Verona: Almirante leader, non vedo polemica
"Giorgio Almirante è stato un leader e ha fatto la storia del nostro Paese e della destra italiana nel confronto parlamentare. Non è una scelta fatta in contrapposizione con nessuno". Lo dice il sindaco di Verona, Federico Sboarina, a proposito della polemica sorta per la scelta di attribuire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre dopo aver deciso, nei mesi scorsi, di intitolare una via al fondatore del Msi.

Segre: "Scelte incompatibili"
"Una via Almirante a Verona? Davvero? Oh, povera strada...". E' la prima reazione della senatrice a vita Liliana Segre, esponente di  spicco della comunità ebraica italiana, sopravvissuta alla  deportazione nazista e alla Shoah, alla notizia che il consiglio comunale di Verona ha votato di intitolare una strada a Giorgio Almirante, lo storico leader del Msi e della destra nazionale, che  dopo la caduta del regime fascista di Mussolini aderì alla repubblica  di Salò alleata di Hitler. "Mi chiedo se sia lo stesso Comune, quello di Verona, a concedere a me la cittadinanza onoraria e poi a intitolare una via ad Almirante: si  mettano d'accordo! Le due scelte sono di fatto incompatibili, per storia, per etica e per logica. La città di Verona, democraticamente, faccia una scelta e decida ciò che vuole, ma non può fare due scelte  che sono antitetiche l'una all'altra. Questo no, non è possibile!". Racconta Liliana Segre: "Quando ero bambina, a Milano, mi ricordo di  Corso del Littorio che poi dopo la Liberazione divenne Corso Matteotti: le vie sono sempre quelle, i loro nomi cambiano a seconda  delle stagioni: ma non credevo proprio che questa fosse la stagione di Giorgio Almirante, pensavo o mi illudevo che fosse passata. Un conto è intitolare strade a Moro o a Nenni, a Berlinguer o a La Malfa, un altro conto è intitolarla ad Almirante che ha una storia diversa, anzi ben diversa, visto che fu tra i sostenitori del Manifesto della Razza per il quale noi ebrei non eravamo italiani. Credevo che quel tempo non ci fosse più in Italia, ora apprendo che purtroppo c'è ancora".