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TECH

'Patentino' e attenzione alla sicurezza per panorami mai visti

Un drone per fotografo

I droni vanno di moda anche nel settore fotografico, ma per usarli con sapienza non serve solo competenza. A Forte dei Marmi una fotografa di moda è passata al tech e avverte: in questo terreno non ci si improvvisa   

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di Celia GuimaraesForte dei Marmi
Artista e fotografa, Veronica Gaido ha presentato nei giorni scorsi il progetto 'Through the View', una personale interpretazione di Forte dei Marmi in dieci immagini, realizzate con l’impiego di un drone.

Veronica ha collaborato con brand di moda e case editrici nazionali dai primi anni novanta e con la Biennale di Venezia nel 2001. Nel 2002 esordisce con la sua prima mostra. Ha sentito l’esigenza di esplorare nuove prospettive utilizzando un drone per riprese aeree nel 2012. "Ho sempre avuto una fissa per il volo e le visioni aeree e mi sono appassionata ai droni e ai velivoli vari insieme al mio socio, Luca Acerbi, che ha ottenuto  anche il "patentino" in UK nel 2010, dopo un duro addestramento", racconta.

Come, dove, quando
Che tipo di fotocamere montano, è la nostra prima curiosità: "Il gimbal del drone (lo chassis stabilizzato dove collochiamo la fotocamera) può ospitare diversi modelli di camere per un peso massimo di circa 3kg. Abitualmente usiamo delle fotocamere mirrorless che assicurano una buona qualità fotografica e sono di dimensioni e peso ridotti, consentendo tempi di volo più lunghi in quanto minore è il peso, meno energia viene consumata".

E veniamo al drone: "E' un modello commerciale di una delle aziende produttrici più famose al mondo nella produzione di multirotori: DJI Innovation. Abbiamo scelto una configurazione che consentisse la giusta affidabilità e flessibilità in diversi ambienti operativi. L'assemblaggio, la messa a punto e il collaudo sono stati effettuati da un rivenditore DJI autorizzato, che cura anche la manutenzione".

Una scelta ben precisa, dettata dalla necessità di garantire la sicurezza: "Come strategia non ci affidiamo al fai da te, è bene scegliere il meglio e rivolgersi a chi può garantire massima affidabilità ed esperienza lasciandoti concentrare sulla fotografia e non sulle questioni tecniche.  In questo ambito procedere a tentativi non è una buona strada da seguire, specialmente per un discorso di sicurezza e lo dimostrano le regolamentazioni in vigore da Febbraio che hanno messo al bando i tanti 'improvvisati piloti', è la convinzione della fotografa.

Serve la patente
I droni, i velivoli senza pilota comandati a distanza, sono impiegati sempre più di frequente in una miriade di settori, dalle riprese video al monitoraggio di edifici lesionati o da restaurare. Nei cieli italiani per utilizzarli dal maggio scorso è necessaria la patente (guarda Il servizio di Andrea Bettini)

Di questo ne è ben consapevole la nostra fotografa: "Noi siamo già in contatto con Enac e ogni volta  che lavoriamo in luoghi pubblici avvertiamo le autorità, chiarendo sempre quali sono lo scopo delle riprese, i tempi e le modalità di impiego, così come è successo a Forte dei Marmi per la mia mostra "Through the view". Nel corso di questi anni abbiamo fatto fotografie e video in location fantastiche ma estremamente difficili da gestire come Piazza San Marco a Venezia, Piazza del Battistero o Piazza Santa croce a Firenze".

Curiosità tenuta a distanza
Cosa dicono le persone che vedono fotografare con un mezzo così…insolito? Sono curiose, hanno timore?
"Questo è un aspetto importante", osserva Veronica. "Tutto deve essere organizzato, soprattutto nel caso in cui il drone venga utilizzato in contesti in cui sono presenti persone. Siamo contrari all'utilizzo di questi mezzi 'all'arrembaggio' come purtroppo è stato fatto spesso con voli su piazze o spiagge, in modo dissennato e pericoloso".

"Chi pilota un drone impiega procedure ben precise per la gestione della sicurezza e questo anche prima che entrasse in vigore in Italia la regolamentazione Enac. Perciò nel caso in cui la zona di sorvolo coinvolga delle persone, esse devono essere tenute a una debita distanza e avvisate  onde evitare situazioni potenzialmente pericolose".

Cautele e precauzioni che hanno dato i loro frutti: "Seguendo sempre tali regole basilari non abbiamo mai avuto problemi o inconvenienti, ma siamo rimasti colpiti dall’interesse e dalla curiosità che le persone ci hanno dimostrato", ha concluso la fotografa.