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POLITICA

Maggioranza

Zingaretti: "Ora bisogna ricostruire, non distruggere" Bellanova: "Esperienza finita"

"Il Pd sostiene il governo con la massima lealtà" ha detto Zingaretti aprendo la direzione nazionale del Pd. Da Iv Bellanova risponde, però, con frasi di rottura

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"Anche se siamo nel pieno di una vicenda politica in evoluzione, ho ritenuto utile e opportuno convocare la direzione nazionale per informare il gruppo dirigente sullo sviluppo della situazione politica". Lo ha detto il segretario Nicola Zingaretti alla direzione nazionale del Pd.

"La direzione sarà riconvocata presto per seguire gli sviluppi della situazione. E' un passaggio fondamentale per il futuro non solo del governo ma del Paese", ha aggiunto. 

"Si può raggiungere l'obiettivo. Se prevale un vero dialogo. Una predisposizione di tutti all'ascolto, e il rispetto di ognuno rispetto agli altri componenti della maggioranza che sostiene il governo. Sono fiducioso. Ma anche consapevole della delicatezza di questo passaggio".

Non temiamo il voto
"Il logoramento dei rapporti politici già in passato, nella storia della Repubblica, ha portato a un'evoluzione incontrollabile, il cui esito sono state proprio le elezioni anticipate". Ha detto ancora Zingaretti. "Noi non abbiamo mai temuto il voto. Non lo temevamo quando Salvini ha deciso di porre fine al Governo nell'estate del 2019, non lo temiamo ora, ma poiché il rischio è reale, concreto, ribadiamo con maggiore forza che per noi l'Italia ha più bisogno di sconfiggere il virus e di un solido progetto di sviluppo. E che questo compito spetta a questa alleanza. Si può raggiungere l'obiettivo. Se prevale un vero dialogo". 

"Le misure eccezionali di sostegno varate dal governo in questi mesi sono state indispensabili per ridurre l'impatto delle conseguenze economiche della pandemia. Ora è il momento di un balzo in avanti". Ha detto Nicola Zingaretti.

Spazio per la mediazione
Le parole del segretario dem sono giunte dopo un lungo confronto avvenuto all'interno del partito. Proprio questa mattina oltre cinquanta parlamentari aderenti all'area politica del Pd che fa riferimento a Lorenzo Guerini e Luca Lotti, la Base riformista, hanno sottolineato "le preoccupazioni per la complessa situazione che sta attraversando la maggioranza di Governo. Per Base riformista, di fronte alla difficile fase che il Paese sta vivendo, è il momento della responsabilità che deve venire prima di ogni interesse di parte. In particolare l'auspicio condiviso è di proseguire la strada del confronto per arrivare a scongiurare una crisi che sarebbe dannosa per il Paese e quindi riuscire a trovare una sintesi all'interno della maggioranza".

Basta ultimatum
C'è però, all'interno del Pd, chi si è stancato di questo continuo tira e molla. "Gli ultimatum, le minacce di strappo, il rilancio continuo stanno purtroppo trasformando la discussione sul rilancio dell'azione di Governo in un teatrino che rischia ormai di diventare insopportabile. Cominciamo ad essere stanchi noi di questo spettacolo, figuriamoci gli italiani". Così il vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, Michele Bordo."In questi giorni è stato fatto un sforzo importante, chiesto a gran voce anche dal Partito Democratico, per correggere il piano del Recovery fund. Sono stati fatti passi avanti non indifferenti sulla sanità, le infrastrutture, il turismo, le politiche attive del lavoro, la parità di genere, l'integrazione sociale. Ma nonostante questo, Italia Viva continua a chiedere più uno, come se volesse, a prescindere, far saltare comunque il banco. Non c'è più molto tempo e neanche credo che Renzi possa abusare ancora a lungo della pazienza e della responsabilità del resto della maggioranza. Questo è il momento delle scelte. C'è ancora spazio, come noi sosteniamo, per trovare una sintesi e ripartire, rafforzando l'azione e la squadra di Governo con un patto politico di legislatura. Diversamente, ognuno si assumerà le proprie responsabilità di fronte al Paese".

L'esempio degli Usa
Nel corso del suo intervento, il segretario Zingaretti ha toccato anche la questione Usa. "Non voglio sottrarmi da alcune considerazioni, che ritengo urgenti, che mi suscitano le immagini dell'assalto al Senato degli Stati Uniti d'America da parte di migliaia di persone in preda a una rabbia bestiale". "Ci sono state vittime e feriti. Sono stati distrutti uffici, tavoli, vetrate, archivi. Proprio lì, nel cuore della democrazia americana. Un senso di preoccupazione misto a tristezza hanno invaso l'animo di tanti cittadini di tutto il mondo, che hanno potuto assistere a questo scempio attraverso la TV. Come si è arrivati a tutto ciò? Certo, Trump. Innanzitutto, Trump. Il suo ego smisurato. Straripante di atti che occhieggiano al razzismo, xenofobia e radicalità e estremismo".

La linea dura di Bellanova
Se nel Pd ancora si spera e si lavora per una mediazione, la ministra dell'Agricoltura, Teresa Bellanova, stronca nettamente gli entusiasmi: "C'è un tentativo di campagna acquisti in corso, ma a Conte non sta andando bene. Noi prima di dare un'opinione sul Recovery vogliamo conoscere tutto il testo. Per ora abbiamo avuto 13 paginette". "Questa esperienza" di governo "è consumata. Bisogna darsi una base programmatica e andare avanti". Se ci sono risposte alle nostre richieste bene, altrimenti faranno a meno di noi". Ha detto la ministra  intervistata da Rai2. "Dovrebbe prendere atto per primo il premier che questa esperienza è al capolinea, serve un nuovo patto di governo". 

Iniziato il vertice 
E' iniziata a palazzo Chigi la riunione sul Recovery con il premier Giuseppe Conte, capi delegazione e responsabili del piano delle forze di maggioranza. Le delegazioni di Pd e Iv partecipano da remoto. Partecipano anche i ministri Roberto Gualtieri, Enzo Amendola, Stefano Patuanelli, Peppe Provenzano e il sottosegretario Riccardo Fraccaro.