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PEOPLE

Prima puntata il 22 gennaio 1996

Quando il Papa chiamò Vespa. Porta a Porta oltre la terza Camera

La telefonata di Giovanni Paolo II, la firma del contratto con gli Italiani di Berlusconi, i plastici su Cogne, il risotto di D'Alema: tutte le "immagini" cult del programma di Rai 1

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di Mario De PizzoRoma
Il 13 ottobre 1998 Papa Giovanni Paolo II alza il telefono e chiama Bruno Vespa. In diretta, per ringraziarlo della puntata che Porta a Porta sta dedicando al ventesimo anniversario del suo Pontificato. L'ex direttore del Tg1 si commuove, si rivolge al pubblico e dice: "Anche i giornalisti hanno un'anima".
Difficile andare oltre questa vetta.

Porta a Porta è stata più volte campione d'ascolti. Negli anni è diventata la "terza camera" della Repubblica. Negli studi Rai di via Teulada sono stati siglati accordi ed è stato cambiato il modo di fare politica.

Il 13 ottobre 1997 Massimo D'Alema non ancora premier cucinò un risotto in diretta. 
Alla vigilia delle elezioni del 2001, un momento che cambia per sempre la comunicazione politica in Italia. Silvio Berlusconi firma negli studi di Porta a Porta il "contratto con gli italiani", alla vigilia delle elezioni che poi vincerà.
In altre stagioni politiche il leader di Forza Italia è tornato negli studi di via Teulada in versione da cantautore, accompagnato da Mariano Apicella.
A Porta a Porta si è consumato anche un litigio storico tra l'allora ministro Katia Belillo e Alessandra Mussolini.

La trasmissione di Vespa ci ha accompagnato anche nei casi di cronaca che di più hanno interessato gli italiani. Anche qui, con un'innovazione nel linguaggio televisivo: i plastici per ricostruire le vicende, da Cogne al caso Scazzi.
Ora Bruno Vespa mette a segno il ritorno in tv - negli studi Rai - di Beppe Grillo che, in diretta, mancava dal 1993.