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MONDO

Videomessaggio a cristiani e yazidi di Erbil

Papa Francesco: serve convergenza internazionale contro le violazioni dell'Isis

"In qualità di capi religiosi - sono le parole che ha scelto il Pontefice - abbiamo il dovere di denunciare tutte le violazioni della dignità e dei diritti umani".

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La scia di sangue del sedicente Stato Islamico contina: anche oggi 16 persone di gruppo tribale che si opponeva ai militanti sunniti sono state rapite e uccise in Iraq. Una tragedia umanitaria che rimane sempre al centro dei discorsi di Papa Francesco. E, infatti, è ai cristiani di Mosul, che hanno trovato rifugio a Erbil, nel Kurdistan iracheno, che invia oggi un videomessaggio. 




Ruolo dei capi religiosi è anche denunciare le violenze
"In qualità di capi religiosi - sono le parole che ha scelto il Pontefice - abbiamo il dovere di denunciare tutte le violazioni della dignità e dei diritti umani". Il suo discorso è una sorta di linea del tempo a ritroso delle violenze subite da quelli che sono oggi i profughi iracheni: sono stati colpiti edifici sacri, monumenti e simboli religiosi, "quasi a voler cancellare ogni traccia e ogni memoria dell'altro". 

Papa: serve convergenza internazionale contro conflitti
Il Papa non si limita a lanciare un messaggio di solidarietà a cristiani e yazidi iracheni e di condanna allo Stato Islamico, nel suo discorso lancia un appello alla comunità internazionale: "Chiedo con forza - ha detto - una maggiore convergenza internazionale volta a risolvere i conflitti che insanguinano le vostre terre di origine e a contrastare le altre cause che spingono le persone a lasciare la loro patria e a promuovere le condizioni perche' possano rimanere o ritornare".