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SCIENZA

Automazione in agricoltura

Arriva il robot che sorveglia i vigneti

Frutto di un consorzio composto da università e aziende di Spagna, Francia, Italia e Germania, il prototipo promette una rivoluzione nella viticoltura

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di Stefano Lamorgese
Potare, legare, sfrondare. Poi: concimare, sorvegliare, sfoltire. E ancora: medicare, proteggere, scegliere. Infine: raccogliere e portare in cantina.
Sono le azioni che caratterizzano la giornata dei viticoltori che, in tutto il mondo, producono l'uva da trasformare in vino.

Un'attività antica fatta di azioni le cui origini si perdono nella notte dei tempi, e che ancora collegano il vino di oggi al passato remoto del mitico Oresteo, che raccolse la prima vite, appena partorita da una cagna.

È un mito molto suggestivo che però l'oblio presto inghiottirà, se tutta la poesia e la fatica dei viticoltori verrà sostituita da un occhiuto e ipersensibile robot, come sembra ormai possibile.

Vinerobot
Il progetto si chiama VineRobot e nasce dalla collaborazione di diverse università e istituti di ricerca. Vi partecipano la Universitat Politècnica de València, le società Avanzare (spagna), FORCE-A e Wall-YE (Francia), Sivis (Italia), insieme a Les Vignerons de Buzet (una cooperativa vitivinicola di Bordeax) e alla Hochschule Geisenheim University (Germania).

Al momento è stato presentato soltanto il promo prototipo, ma quando il progetto sarà portato a compimento, il VineRobot farà meraviglie, secondo i suoi creatori.
Totalmente automatico, dovrebbe essere capace di percorrere i filari delle vigne superando ogni ostacolo e pendenza; dotato di telecamere sensibilissime, osserverà foglie, piante e frutti, accumulando così informazioni e dati sullo stato di salute delle piante, sul grado di maturazione delle uve, sulla presenza di agenti patogeni o parassiti.

A giovarsene saranno tutti: i viticoltori più giovani, che potranno integrare l'agricoltura tradizionale con la gestione dei dati raccolti. Ma anche i più vecchi - in Europa sono la maggioranza - che non saranno più costretti a inerpicarsi sulle (talvolta) impervie colline vinicole.

Tutto bello, tutto possibile, tutto (forse) utile: è il progresso! Peccato però che - della poesia del mito di Oresteo, così come della fisicità paziente dei vignaioli - ai cibernetici del consorzio VineRobot non sembri importare molto...