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POLITICA

La votazione bloccata

Consulta, pressing di Napolitano per superare lo stallo. Renzi "tenta" i grillini

Anche Berlusconi a Roma per trovare l'unità interna a Forza Italia. Violante non molla ma si ragiona su nuovi nomi

 

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Il Parlamento deve eleggere al più presto i due giudici da mandare alla Corte costituzionale e il componente laico per completare il plenum del Csm. E' questo l'appello che il Capo dello Stato avrebbe rivolto al premier Renzi nell'incontro al Quirinale. Un ennesimo "pressing" che stavolta potrebbe essere decisivo per sbloccare l'impasse che tiene inchiodate le Camere da mesi, visto che i partiti sembrano essersi messi al lavoro. Il presidente del Consiglio fa sapere che convocherà al più presto i capigruppo Pd Luigi Zanda e Roberto Speranza per fare il punto, mentre Berlusconi, arrivato a Roma, incontrerà i suoi parlamentari in assemblea. Il problema di fondo, però, al momento resta insoluto: Forza Italia chiede al Pd di superare la candidatura di Luciano Violante, ma tra i democratici non si sa come affrontare la questione.

I contatti con il M5S
E fra le mosse del premier, nelle ultime ore, ci sarebbe anche quella di allacciare dei contatti con il Movimento 5 Stelle per tentare un loro coinvolgimento nell'elezione dei due giudici. Anche se, al momento, Beppe Grillo non pare intenzionato ad appoggiare la strategia di Renzi, che pure sarebbe in questo caso disposto a offrire la possibilità di un sostegno a candidati "tecnici". Violante, d'altronde, non è una personalità qualsiasi nel partito: è stato presidente della Camera, responsabile riforme del Pd e viene consultato con un certa frequenza su temi che vanno dalla giustizia alla legge elettorale. E' vero che nelle venti votazioni che ci sono state sulla Consulta gli sono quasi sempre mancati i voti di una trentina di "irriducibili" del suo stesso partito, ma è anche vero che spesso si è avvicinato all'asticella del quorum.

I malumori della minoranza Pd
In più è sostenuto dalla minoranza del Pd che non vedrebbe di buon occhio un ulteriore "strappo" su una candidatura così autorevole e non si farebbe convincere tanto facilmente a votare qualcun altro. Così la speranza, al momento, è che Violante faccia da solo un passo indietro, così come hanno fatto altri candidati, da Catricalà a Caramazza, quando non hanno raggiunto il quorum per un certo numero di votazioni. Ma la posizione dell'ex presidente della Camera al momento sembra irremovibile. Se è vero che il problema è la minoranza di Forza Italia che non segue le indicazioni dei vertici del partito, sarebbe la spiegazione data ad alcuni di quelli che lo hanno contattato, una rinuncia non risolverebbe certo le cose. Così l'intenzione, allo stato, è quella di continuare a sondare il terreno e a mettere in campo nomi alternativi in grado di ridisegnare il quadro.

Le ipotesi per sostituire Violante
La frase pronunciata da Renzi in direzione, su un "Pd corresponsabile" nello stallo che si è determinato in Parlamento, aveva fatto pensare alcuni a una sorta di "archiviazione" della candidatura Violante. Ma le "cose spesso non sono così semplici come sembrano", commentano alcuni dei protagonisti della vicenda. Così, si spera che alla fine una mossa risolutiva possa arrivare da Forza Italia, con l'arrivo di un nome capace di far convergere il maggior numero di parlamentari e che sia in grado o di "affiancare" Violante o di indurre il Pd a calare un'altra carta: quella dei "tecnici" che tirerebbe in ballo un nuovo "ticket". In questo caso tra i nomi che circolano ci sono quelli dei costituzionalisti Massimo Luciani o Stefano Ceccanti per il Pd e Giovanni Guzzetta per Fi. Sul nome da mandare al Csm invece ancora nessuna indiscrezione, meglio lasciare libera quella "casella", si spiega, per un'eventuale trattativa con altri partiti sul fronte Consulta.

Boschi: da noi aperture, aspettiamo altri
"Vediamo anche gli altri. Da parte nostra ci sono state delle aperture, ora aspettiamo gli altri". Lo afferma il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi rispondendo ai cronisti al Senato sullo stato dell'arte delle trattative.