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ECONOMIA

Siamo fermi: l'Europa è bloccata tra crisi del debito e rischio deflazione

Visco: creditori e debitori hanno le stesse responsabilità per la crisi

L'intervento del governatore della banca d'Italia al seminario di villa Mondragone: gli interventi non convenzionali della banca centrale europea sono necessari per combattere il rischio deflazione. Sull'Europa il governatore lamenta la carenza di fiducia reciproca e ricorda: debitori e creditori hanno le stesse responsabilità

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La crisi non è finita
Solo alla fine di quest'anno l'economia europea tornera' ai livelli del 2008, l'Italia e' molto distante dai quei livelli del 2008 e per tornarci ci vorranno molti anni". Cosi' il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco nel corso di un intervento al convegno internazionale di villa Mondragone. Secondo Visco l'Europa non è ancora uscita del tutto dalla crisi dei debiti sovrani che ha avuto il suo momento più acuto nel 2011 e nel 2012 e si trova a fronteggiare il rischio di una crisi da deflazione, che potrebbe tornare ad aggravare anche la crisi del debito. Il problema della stagnazione, per Visco, è profondo e nasce da "un'arretratezza, anche culturale, in Europa e in Italia. E' molto importante l'elemento demografico, l'invecchiamento della popolazione, ma "gioca un ruolo anche per l'aumento del benessere negli ultimi cinquant'anni". In Europa c'e' un ristagno, "siamo fermi" conclude Visco.

QE necessario per combattere la deflazione. Nessun rischio per i mercati
Il governatore poi si è soffermato sulla importanza della politica monetaria espansiva e non convenzionale della BCE, respingendo le critiche di chi accusa l'istituto di Francoforte di alterare il corretto funzionamento dei mercati con il suo programma di acquisti di titoli. Una politica monetaria accomodante protratta per lungo tempo puo' portare dei rischi, ha detto Visco, ma "in questa fase non ci sono ancora rischi forti sulle attivita' finanziarie". Visco ha ricordato come dall'estate scorsa gli interventi della Bce sono finalizzati a contrastare la deflazione perche' "non c'e' una deflazione buona; la deflazione e' cattiva e va combattuta". 

Recuperare la fiducia reciproca in Europa
E' "molto grave" il segnale di mancanza di fiducia che si avverte in questo periodo fra i paesi dell'Eurozona, "segno che dal lato politico il progresso è ancora lontano", ha aggiunto Visco. I paesi creditori hanno le stesse colpe dei debitori, ha ricordato il governatore della banca d'Italia, una stoccata ai rigoristi del nord. Per Visco tra creditore che esporta e debitore che acquista si stabilisce un patto, che è però un patto fragile. 

Stagnazione secolare o crescita esponenziale?
L'impatto delle nuove tecnologie digitali sul mondo del lavoro e quello della globalizzazione dei mercati stanno trasformando il mondo del lavoro. Secondo studi recenti negli Stati Uniti tra dieci anni un lavoro su due non esisterà più. L'impatto sui livelli di occupazione potrebbe essere devastante. Secondo il governatore Visco bisogna agire dal lato della domanda e da quello dell'offerta, investire sulla scuola e allo stesso tempo creare domanda nel campo dei beni non sostituibili. Per Visco è necessario investire nella modernizzazione delle nostre città, nel paesaggio, nel'ambiente, nei beni culturali. L'Italia è indietro quasi su tutto, ha detto il governatore, ma ha di fronte grandi opportunità.