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MONDO

La nuova via della Seta

La visita di Xi Jinping ad Islamabad: Cina e Pakistan firmano accordi per 46 mld di dollari

Il progetto più importante è quello che collega il porto sull’oceano Indiano di Gwadar (Baluchistan pachistano) con la regione occidentale cinese dello Xinjiang (Kashgar) 

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Il presidente cinese Xi Jinping e il premier pakistano Nawa Sharif hanno cementato la relazione strategica che lega i loro due Paesi con una valanga di accordi per investimenti cinesi nelle infrastrutture e nell'energia per 46 miliardi di dollari. La visita in Pakistan di Xi, la prima da quando è diventato presidente, si è conclusa oggi con un discorso al Parlamento di Islamabad che lo ha a più riprese interrotto sommergendolo di applausi. Concluso il discorso, il leader cinese è ripartito col suo aereo per l'Indonesia scortato, come sottolineano all'unisono i media dei due Paesi, da una formazione di aerei da combattimento JF-17 Thunder.    

"Nel corso della mia visita il presidente Mamnoon Hussain, il primo ministro Sharif ed io ci siamo accordati per portare le nostre relazioni al nuovo livello di una 'partnership strategica per tutte le stagioni'", ha detto il altro il leader cinese. L' accordo principale tra i 51 firmati, riguarda la costruzione del China Pakistan Economic Corridor (Cpec), una rete di strade, ferrovie e oleodotti lunga tremila chilometri dal porto di Gwadar sull'Oceano Indiano - che la Cina ha finanziato al 70% - alla città di Kashgar, nella provincia cinese del Xinjiang.

"Ora il Pakistan per la Cina è di importanza centrale", ha commentato il parlamentare pakistano Mushaid Hussain Sayed. "Deve avere successo e deve essere percepito come un successo", ha aggiunto.    

Gli osservatori concordano sul fatto che il Pakistan ha un gran bisogno degli investimenti cinesi, dopo che la sua relazione strategica con gli Usa si è fortemente raffreddata negli anni seguiti al 9/11, l'attacco di Al Qaeda alle Torri Gemelle.

I settori sono quelli giusti: il Pakistan soffre di una cronica carenza di energia che a sua volta causa interminabili black-out che colpiscono sia l'industria che le famiglie, e ha bisogno di collegamenti stradali più efficienti e sicuri di quelli esistenti. I dubbi riguardano la vulnerabilità del progetto agli attacchi terroristici. Gwadar e la prima parte del "corridoio" si trovano nel Baluchistan - una provincia del Pakistan nella quale è in corso una vera e propria guerra civile. La strada prosegue poi passando per il Kashmir sotto controllo pakistano, che confina con la comune nemica India, e per il Xinjiang cinese, due aree instabili. Secondo il quotidiano "Dawn" di Karachi, l'esercito pakistano ha creato una speciale unità che avrà il compito di proteggere i cittadini cinesi che lavorano nel Paese.

Un altro importante progetto riguarda la diga e la centrale idroelettrica di Karot, su fiume Jhelum, nella quale Pechino investirà 1,65 miliardi di dollari. La diga fa parte della "Silk Road Belt" che va di pari passo con la "nuova via della seta marittima", i progetti con i quali la Cina di Xi Jinping conta di rafforzare la sua influenza su Asia Centrale ed Europa.    

La collaborazione tra Cina e Pakistan ha radici lontane, rafforzate dalla loro storica rivalità con l'India e dalle loro complicate relazioni con gli Usa. Nel 1971 l'allora segretario di Stato Henry Kissinger realizzò la sua prima visita a Pechino - che avrebbe aperto la strada allo storico incontro dell' anno successivo tra Mao Zedong e Richard NIxon - fingendosi malato nel corso di una visita ad Islamabad. Nel loro libro 'The Nuclear Express', gli studiosi americani Thomas C.Reed e Danny B.Stillman sostengono che tutti gli aiuti forniti dalla Cina ai suoi alleati "...impallidiscono di fronte a quelli forniti al Pakistan...nel tentativo di colmare lo squilibrio nucleare nell' Asia del Sud". Lo stesso Nawaz Sharif, che anche allora sedeva sulla poltrona di capo del governo, affermò nel 1998 che la Cina era l'unico Paese ad essersi dimostrato "veramente amico" rifiutandosi di condannare i test atomici con i quali Islamabad aveva risposto a quelli condotti poche settimane prima dall'India.

Si tratta di qualcosa di più di semplici progetti infrastrutturali, perché vanno a incidere sugli assetti della geopolitica centro-asiatica, nella quale operano altri importanti attori come gli Stati uniti, la Russia e l'India.