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POLITICA

Palazzo Madama

Taglio dei vitalizi, M5s: con approvazione al Senato finisce l'era della casta

Assegno ricalcolato a ex-parlamentari con il sistema contributivo. Senatori Lega: Senato dice stop a privilegi

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Senatori 5stelle celebrano il taglio dei vitalizi (Ansa)
Il Consiglio di presidenza del Senato ha approvato la delibera che taglia i vitalizi per gli ex-parlamentari, ricalcolando l'assegno secondo il sistema contributivo. Lo riferiscono fonti parlamentari

Conte: misura di equità sociale
"Il Senato ha appena dato il via libera al taglio dei vitalizi. La riduzione di sprechi e costi della politica è anch'essa una misura di equità sociale, un segno di attenzione che la "buona" politica deve offrire per poter parlare con credibilità ai cittadini! #ByeByeVitalizi". Così il premier Giuseppe Conte su Twitter.

Senatori Lega: Senato dice stop a privilegi
"Anche il Senato dice stop a vecchi e assurdi privilegi. Abbiamo agito in tempi rapidissimi, per portare avanti una battaglia della Lega e per mantenere una promessa che le forze del governo del cambiamento hanno fatto ai cittadini. Dalle parole ai fatti, contro i privilegi di pochi, in favore di tutti gli italiani". Lo dichiarano i senatori della Lega Paolo Arrigoni, Roberto Calderoli, Tiziana Nisini e Paolo tosato, a margine del consiglio di presidenza di Palazzo Madama che ha approvato il taglio dei vitalizi per gli ex parlamentari.

M5s: si completa percorso iniziato alla Camera
"L'era della casta è finita: il privilegio di pochi diventa un diritto di tutti, quello al risparmio di risorse pubbliche. Con l'approvazione del taglio dei vitalizi al Senato si completa il percorso iniziato con successo alla Camera. Siamo orgogliosi di aver mantenuto questa promessa e di poter restituire agli italiani 280 milioni a legislatura che potranno essere reinvestiti in servizi per i cittadini". Così il questore della Camera dei Deputati e portavoce del Movimento, Federico D'Incà.

Di Maio sui social: detto fatto
"Detto, fatto. Promessa mantenuta. Bye bye vitalizi anche per gli ex senatori. Questo privilegio non esisterà più per nessuno. Evviva". Così su Instagram il vicepremier Luigi Di Maio. Mentre su Facebook ha condiviso un video dell'esultanza degli attivisti Cinque stelle con bandiere e salvadanai fuori dal Senato.



Di Maio: regioni taglino vitalizi o stop a fondi
Nella manovra di bilancio ci sarà una norma che impone alle regioni di tagliare i vitalizi, così come accade per Camera e Senato, ha detto inoltre il ministro del lavoro e dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, spiegando che in assenza di questi tagli si bloccheranno i trasferimenti per pagarli. "Dopo Camera e Senato - ha detto - tocca alle regioni. Non deve restare nemmeno un vitalizio in Italia". 

Tra Camera e Senato 280 milioni di risparmi
Il Consiglio di presidenza di Palazzo Madama ha approvato con 10 voti a favore e 1 astenuto (mentre FI, Pd e FdI non hanno partecipato al voto) la stessa delibera già adottata dall'Ufficio di presidenza di Montecitorio lo scorso luglio. Dunque è possibile fare una comparazione degli effetti della 'sforbiciata' nei due rami del Parlamento. In tutto sono circa 2.700 i vitalizi erogati agli ex parlamentari, per un importo totale di circa 200 milioni di euro. Sommando la cifra relativa alla Camera con quella del Senato si ottiene un risparmio di circa 56 milioni all'anno, e cioè circa 280 milioni a legislatura.

Sono 1.405 i vitalizi erogati da Montecitorio, tuttavia il taglio approvato dall'Ufficio di presidenza lo scorso luglio riguarda una platea di 1.338 ex deputati. La delibera è stata approvata con i voti favorevoli del Movimento 5 stelle, della Lega, del Pd e di FdI, mentre FI si è astenuta e Leu e gruppo Misto non hanno partecipato al voto. Secondo le stime fatte dal presidente Roberto Fico, ammonta a circa 40 milioni l'anno il risparmio per le casse della Camera, una cifra che si aggira intorno ai 200 milioni per l'intera legislatura. Il taglio avrà effetto a partire dal 1 gennaio del 2019. Sono però consentite riduzioni del taglio dell'assegno percepito in specifici casi di particolare difficoltà sociale ed economica. Gli assegni finora erogati saranno ricalcolati secondo il metodo contributivo e, quindi, subiranno una diminuzione che va dal 40 al 60% fino all'80% dell'importo oggi percepito. Anche se è difficile stabilire la quota esatta di tagli, in base ad alcune proiezioni effettuate, si calcola che alcuni assegni subiranno un taglio che può raggiungere anche i 5mila euro. Il taglio più consistente riguarderebbe 11 ex deputati. Sono previsti due tetti minimi: 980 mila euro o 1.470, che valgono per quei casi in cui sarebbe troppo basso l'importo dell'assegno ricalcolato. La riduzione più consistente per numero è quella che va dal 20 al 50% e riguarderebbe oltre 700 ex deputati. Si tratta, comunque, di una platea di ex parlamentari che hanno un'età avanzata (sarebbero oltre 140 gli ultra ottantenni). Saranno invece 'salvi' 67 ex deputati, il cui vitalizio non subirà alcun ritocco ma per loro viene introdotto un tetto massimo. La ratio è che con il ricalcolo avrebbero incassato un assegno di importo maggiore e, quindi, viene messo un tetto limite che si calcola sulla base dell'ultimo vitalizio percepito al 31 ottobre 2018.

Senato: sulla base del raffronto con i dati della Camera e quelli forniti dal presidente dell'Inps, Tito Boeri, in audizione lo scorso 19 settembre, sono circa 16 milioni i risparmi per il Senato in un anno, 80 milioni nell'intera legislatura. Si tratta di una 'sforbiciata' che riguarda circa 1.300 ex senatori che percepiscono il vitalizio, anche se bisognerà attendere i dati precisi che saranno forniti dal Consiglio di presidenza di palazzo Madama, in quanto alcuni ex senatori potrebbero essere esclusi dalla misura, come già accaduto alla Camera.