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POLITICA

Renzi: decisione governo. Nel Pd si decide a maggioranza

Voucher. Camusso: italiani beffati, intervenga Colle. Di Maio: una forma di schiavitù da abolire

"Più di tre milioni di cittadini avevano firmato per un referendum - spiega la leader della Cgil - che poi è saltato perché le norme su cui era stato chiesto sono state abrogate". Incalza Furlan della Cisl: "ogni volta che la politica interviene sulla materia del lavoro senza confrontarsi adeguatamente con le parti sociali, tutto diventa un pasticcio ideologico"

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Arrivano i nuovi voucher per disciplinare il lavoro occasionale, il Pd si spacca e l'emendamento che contiene la misura passa in commissione Bilancio alla Camera con il voto di Ap, Ala-Sc e delle destre, dalla Lega a Forza Italia. Voto contrario da parte di Sinistra italiana, Movimento cinque stelle e Mdp pronto a togliere la fiducia al governo. E mentre si consuma lo scontro sul piano politico, scendono in campo anche i sindacati. "Faremo appello a Mattarella, qui c'è stata una violazione della Costituzione e il presidente è il garante della Carta". Lo dice la segretaria Cgil Susanna Camusso in una intervista a Repubblica commentando la vicenda dei voucher, annunciando una petizione a difesa della democrazia e poi l'organizzazione il 17 giugno di una manifestazione a Roma.

E, se necessario, il ricorso alla Corte costituzionale. "Per la prima volta nella storia repubblicana - attacca - si assiste alla sottrazione ai cittadini di uno strumento previsto dalla Costituzione. Più di tre milioni di cittadini avevano firmato per un referendum che poi è saltato perché le norme su cui era stato chiesto sono state abrogate. Ma ora quelle stesse regole sono riemerse. Questo è un vulnus democratico, uno schiaffo ai cittadini". I nuovi voucher, sottolinea, rappresentano "un contratto in senso commerciale, non un contratto di lavoro. Non c'è traccia né di diritti né di tutele. Niente riposi, malattia, maternità. Le sembra un rapporto di lavoro quello in cui il prestatore non può difendersi da eventuali abusi?". Rispetto a quella con i vecchi voucher, la situazione con quelli nuovi appare "uguale. In alcuni punti addirittura peggio", aggiunge.

Furlan: incredibile scivolare ora per pasticcio
"Non c'è Paese al mondo dove i temi del lavoro siano così ideologizzati come da noi. Così in Italia ogni volta che la politica interviene sulla materia del lavoro senza confrontarsi adeguatamente con le parti sociali, tutto diventa un pasticcio ideologico. Con i voucher ci siamo caduti in pieno". Lo dice la segretaria della Cisl Annamaria Furlan in una intervista a La Stampa. "Quando hanno deciso di abrogarli - spiega - sospinti dal referendum della Cgil, io dichiarai che era un errore. I voucher dovevano rimanere per le famiglie e le onlus, così come erano nati. Per le aziende, il tema invece doveva essere affidato alla contrattazione".

"Per due anni - ricorda - abbiamo chiesto invano al ministro Poletti di riformarli, perché erano evidenti gli abusi. Così non è stato. Anzi, per paura hanno deciso l'abrogazione lasciando un vuoto normativo che avrebbe riportato al nero tanti lavori discontinui che invece avevano trovato una forma di emersione". Il ritorno dei voucher ora rappresenta "errore su errore. Seguendo le spinte politiche delle più svariate parti, il governo non ha trattato la materia con il sindacato. E così si arriva all'emendamento che c'è e non c'è. Alla fine mi pare di capire che s'è giunti a una soluzione migliorativa rispetto al passato, sia per retribuzione, sia per alcune forme di tutela, però in un clima politico di scontro continuo, davvero inaccettabile".

Renzi, decisione governo; nel Pd si decide a maggioranza 
 "La decisione di abolire i voucher prima e di inserire un nuovo strumento poi, è stata presa dal governo. Noi sosteniamo il governo, sosteniamo Gentiloni". Lo dice Matteo Renzi, riferendosi alla vicenda voucher. Intervistato dal Messaggero, il segretario del Pd aggiunge che "noi non cerchiamo trappole nè incidenti parlamentari. Faremo tutto ciò che il governo ci indicherà". Riguardo alle posizioni di chi nel Pd dice che non voterà l'emendamento, Renzi replica che che "nel Pd vale la regola del principio di maggioranza, si vota quello che decide il gruppo tranne i casi di coscienza. Sui voucher la partita è totalmente giocata dall'esecutivo". 

Di Maio: una forma di schiavitù da abolire 
 "I voucher sono una schiavitù, dovevamo abolirli perchè sono uno strumento con cui si è pagato qualunque tipo di lavoro in questi anni, ed è una follia. Oggi dobbiamo farli saltare, sono una forma di schiavismo". Lo ha detto a Palermo il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, in merito al via libera in Commissione Bilancio all'emendamento sui voucher. "Noi volevamo far saltare i voucher con il referendum - ha proseguito - ma loro, per far saltare il referendum, prima li hanno aboliti e ora li hanno reintrodotti. Questo ci deve far riflettere sul fatto che queste persone sono inaffidabili - ha concluso - non ci possiamo fidare di loro e non li dobbiamo votare mai più".