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ECONOMIA

Manovra

Cambia la web tax: scende al 3% e non colpirà e-commerce

La nuova imposta sulle transazioni digitali sarà prelevata con l'applicazione di una ritenuta. L'obbligo di versamento delle imposte scatta quando in un anno solare sono state effettuate almeno 3.000 transazioni digitali. 

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Cambia la web tax: l'imposta sulle transazioni digitali passa dal 6%, così come fissato al Senato, al 3% e, diversamente da quanto ipotizzato all'inizio, non viene allargata al commercio ma la stima  un gettito all'anno pari a 190 milioni.

Lo prevede uno degli emendamenti del relatore alla manovra, Francesco Boccia (Pd), approvato in commissione Bilancio alla Camera. Nella versione dell'emendamento alla manovra approvata in commissione salta il meccanismo del credito d'imposta: la nuova imposta sulle transazioni digitali sarà prelevata con l'applicazione di una ritenuta; prevista anche una misura 'salva' Pmi e start up, perché l'obbligo di versamento delle imposte scatta quando in un anno solare sono state effettuate almeno 3000 transazioni digitali.     

Tra le novità in arrivo con la manovra anche accordo per limitare al 2018 il bonus bebè, in cambio, finanziare il raddoppio della soglia che consente di mantenere i figli a carico anche quando fanno piccoli lavoretti.   

Mentre i capitoli di rilievo restano ancora da affrontare, a partire da quello 'spinoso' del lavoro, la polemica la apre comunque il presidente Cesare Damiano quando si affronta, di nuovo il tema dei voucher. Lo strumento, riscritto e ristretto tra le tensioni con la manovrina di aprile, rischia adesso, secondo Damiano, di vedere di nuovo l'ampliamento a una "platea smisurata". Oggetto del contendere un emendamento, criticato ma poi approvato dalla commissione Bilancio, che consente di pagare con dei nuovi libretti lavoro gli steward degli stadi, che prima venivano pagati appunto coi voucher. Il tema centrale però, quello dei paletti ai contratti a termine (che dovrebbero passare da massimo 36 a massimo 24 mesi con il limite di 3 rinnovi anziché 5) sarà affrontato oggi, quando comunque la commissione si propone di chiudere l'esame degli emendamenti per portare il testo in Aula con il mandato al relatore. I tempi sono sempre più stretti, vista la necessità di una terza lettura del Senato che si vorrebbe concludere prima della pausa natalizia.   

Tra le poche altre misure approvate in giornata c'è una parziale retromarcia sulla stretta sulla vendita delle sigarette elettroniche, introdotta in Senato ma con il decreto fiscale. Cade infatti il divieto totale di vendita online perché sul web si potranno comunque acquistare i "dispositivi meccanici ed elettronici", cioè gli 'svapatori'. Arriva anche un chiarimento 'salva-negozi', che precisa quali strutture possono essere autorizzate alla vendita oltre ai tabaccai.       Raggiunto anche l'accordo sul pacchetto famiglia, annunciato da Api, che comporterà per nuove modifiche al bonus bebè. Il bonus dovrebbe tornare fino a 3 anni di vita del bambino ma essere prorogato per il solo 2018. Arriverà per il raddoppio, "da 2mila a 4mila euro", della soglia di reddito dei figli entro la quale possono restare comunque a carico dei genitori, che mantengono così le relative detrazioni.