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ECONOMIA

Conte: "Piano azienda non ci soddisfa"

Whirlpool. Lavoratori arrivati in corteo sotto la sede della Regione, "Napoli non molla"

La chiusura dello stabilimento del Capoluogo partenopeo, prevista per il 1° novembre, lascia a casa 420 lavoratori. Da Regione ok a consiglio straordinario monotematico. De Luca: "Pronti a mettere sul tavolo 20 milioni". De Magistris: "Conta più il governo o una multinazionale?". Prs, possibile acquirente, spiega "ancora non abbiamo firmato alcun acquisto"

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Al grido di "Napoli non molla" è arrivato a Palazzo Santa Lucia, sede della Regione Campania, il corteo dei lavoratori Whirlpool, organizzato dopo l'annuncio da parte dell'azienda della chiusura dello stabilimento il prossimo 1° novembre. 

"Siamo pronti a tutto - dicono gli operai che hanno già manifestato occupando l'autostrada A3 nei giorni scorsi - la Regione sta facendo la sua parte, anche il Governo deve farla. Whirlpool è patrimonio di tutti, non può finire una storia così importante".

Da giunta Campania ok a consiglio straordinario monotematico
Al termine del corteo, i sindacati hanno incontrato la giunta regionale: il risultato è stata la convocazione, nei prossimi giorni, di un consiglio regionale straordinario monotematico sulla vertenza. Quello con l'assessore regionale alle Attività produttive, Antonio Marchiello, "è stato un incontro positivo - spiega Andrea Amendola, della segreteria Cgil campana - però bisogna vedere quali saranno gli effetti, anche perchè la partita è in mano al governo. La Regione si è detta disponibile a mettere a disposizione dei finanziamenti in presenza di un piano industriale serio, dal momento che Whirlpool rientra all'interno delle Zone economiche speciali e sta dialogando per vedere di fare le cose insieme ai sindacati, lavoratori e governo". Tra le prossime iniziative in programma c'è l'esecutivo unitario Cgil, Cisl e Uil convocato il prossimo 21 ottobre per discutere dello stato dell'industria in città.



E nel governo c'è forte preoccupazione per quanto sta avvenendo nello stabilimento napoletano. Il premier Giuseppe Conte - nel corso di una intervista al Corriere della sera - dice: "Quella della Whirlpool è una delle situazioni più critiche. Abbiamo sempre voluto incoraggiare un accordo nell'interesse esclusivo dei lavoratori, ma siamo realisti e ad oggi il piano proposto dall'azienda non ci soddisfa". 

Critico nei confronti del governo anche il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris che attacca: "L'esecutivo si faccia sentire anche perché Di Maio ci ha un po' marciato in campagna elettorale per le europee rassicurando i lavoratori. Conta più il governo o una multinazionale? Ci sono gli strumenti per far capire che se si comportano così hanno chiuso con l'Italia". E annuncia che in caso di chiusura: "faremo un centro produzione collettiva di lavatrici tutto italiano". 

Lo stabilimento della multinazionale che produce lavatrici da decenni è attualmente fermo. Il 31 maggio scorso è cominciato lo stato di agitazione e il presidio dopo l'annuncio da parte dell'azienda di procedere a una cessione di ramo d'azienda.


Prs possibile acquirente proposto da Whirlpool
Il possibile acquirente proposto da Whirlpool è la Prs (Passive Refrigeration Solutions), società svizzera che possiede un innovativo brevetto per la refrigerazione dei container. La soluzione, però, lascia aperti parecchi dubbi. Non a caso gli oppositori sono numerosi. Prs è nata sette anni fa come "start up in cui hanno investito fondi internazionali". Ma non risulta, però, che attualmente produca alcunchè. Questo fatto, ovviamente suscita diverse perplessità.

E' forte il dubbio che lo stabilimento di lavatrici a Napoli faccia la stessa fine dell'impianto di Termini Imerese: l'acquirente che incassa gli incentivi statali e poi sparisce. Le criticità con Prs sarebbero ancora maggiori visto che per il momento si tratta di una scatola vuota. 

Rodolphe Schmid, presidente della società svizzera in una intervista al Corriere del Mezzogiorno, ha usato toni rassicuranti. Spiegando com'è nata l'idea di comprare lo stabilimento di Napoli: "Nel 2018 siamo venuti a conoscenza della situazione della Whirlpool in Campania e ci siamo messi in contatto con la proprietà statunitense. Qualche mese fa abbiamo firmato un accordo di massima, ma ancora non abbiamo firmato alcun acquisto, anche perchè dopo i problemi e le tensioni che si stanno verificando a Napoli con i lavoratori ed i sindacati ci dobbiamo pensare bene prima di fare un passo importante come quello dell'acquisizione di una fabbrica".  In ogni caso la nuova proprietà si impegna a riassorbire 300 dipendenti su 420. 

Sindacati: Lavoratori non si fermeranno "finchè non si riprende la produzione" 
I lavoratori non si fermeranno "finchè non si riprende la produzione nel sito di Napoli". Così Rosario Raffa, segretario generale della Fiom dopo l'annuncio della Whirlpool di chiudere - a partire dal 1° novembre - lo stabilimento del Capoluogo partenopeo.