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ECONOMIA

Ministero Lavoro convoca incontro 16 settembre

Whirlpool. Lavoratori scrivono a Mattarella: "Lo Stato non ci abbandoni"

"Ad oggi nessuna risposta concreta e nessuna soluzione è stata prospettata e, cosa peggiore, nessuno è riuscito a ribadire che in Italia gli accordi vanno mantenuti e le istituzioni ed il Paese vanno rispettati" scrivono nella lettera

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Chiedono "un diretto interessamento" al presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli operai della Whirlpool di Napoli che oggi hanno inviato una lettera aperta al capo dello Stato. "Egregio Presidente Mattarella, siamo i 350 operai della Whirlpool e le scriviamo per chiedere un Suo diretto interessamento sulla vertenza che ci vede, sfortunatamente, protagonisti da più di 850 giorni" si legge nella missiva in cui gli operai sottolineano a Mattarella il tempo trascorso "da quando, il 31/5/2019, la multinazionale americana ha deciso di non mantenere gli impegni dell'accordo firmato in sede ministeriale il 25/10/2018, che prevedevano il rilancio di Napoli e della produzione di lavatrici alto di gamma, concentrando tutte le produzioni sul nostro stabilimento con 18 milioni di euro di investimenti mai effettuati, a fronte dei quali ottenne cassa integrazione per tutto il gruppo in Italia (5500 dipendenti), più agevolazioni e sostegni per il piano industriale".

"In due anni - sottolineano gli operai al Presidente - tante sono state le promesse e gli impegni dei vari ministri e governi, che da Lei incaricati, si sono avvicendati sulla nostra vertenza, ma ad oggi nessuna risposta concreta e nessuna soluzione è stata prospettata e, cosa peggiore, nessuno è riuscito a ribadire che in Italia gli accordi vanno mantenuti e le istituzioni ed il Paese vanno rispettati".

"Siamo a pochi giorni dalla chiusura della procedura di licenziamento collettivo (29/9/2021) e il governo ancora non ci convoca, sul progetto che dice di stare predisponendo, per trovare una soluzione di respiro in grado di competere o di essere all'altezza degli accordi sottoscritti con la Whirlpool, nonostante gli impegni diretti del Presidente del Consiglio Draghi che ci ha assicurato, quando lo incontrammo in visita al carcere di S.Maria Capua Vetere, il suo interessamento diretto e un impegno ai massimi livelli del governo" aggiungono.

"Ci permetta Presidente - continua la lettera - di sottolineare la peculiarità in questo momento della vertenza: la Whirlpool dopo la Pandemia, a differenza di quando dichiarò di voler chiudere Napoli, è piena di lavoro e ha circa 800 interinali impegnati nelle altre sedi d'Italia; non ha onorato impegni istituzionali senza mai riuscire a spiegare industrialmente la sua scelta di spostare le lavatrici top di gamma destinate a Napoli in altri siti; non si è avvalsa delle 13 settimane covid a costo zero per supportare eventuali scenari per uscire da una difficoltà che è dovuta alla sua scelta di delocalizzare; continuerà a chiedere supporto e agevolazioni per le altre produzioni presenti in Italia, nonostante nel momento in cui il Paese ha bisogno di ridurre l'impatto sociale e ci sono le condizioni di mercato per farlo, non receda da una scelta puramente economica e speculativa".

"Crediamo e Le chiediamo un suo intervento - concludono le Rsu - perché questo è il momento, anche a fronte del PNRR che consente di gestire fondi importanti per lo sviluppo del mezzogiorno, per far valere l'azione di governo a difesa di lavoratori che in questi due anni hanno resistito con dignità, decoro e rispetto delle istituzioni e rappresentano la parte sana della società in un territorio difficile in cui ogni insediamento produttivo, ed in particolare quello della Whirlpool, rappresenta un presidio di legalità".

Incontro convocato il 16 settembre
L'incontro su Whirlpool intanto si apprende che è stato convocato dal ministero del Lavoro, d'intesa con il Mise e la regione Campania, per giovedì 16 settembre (in videoconferenza alle ore 10.30) per "l'avvio della fase amministrativa relativa alla procedura di licenziamento collettivo attivata" dall'azienda. Lo si apprende da fonti sindacali. La convocazione è rivolta all'azienda e ai sindacati dei metalmeccanici. Da quando si apprende, i lavoratori di Napoli hanno richiesto al Ministero di poter partecipare in presenza al tavolo. Ieri nuova protesta al porto di Napoli dove gli operai hanno bloccato gli lingressi degli automezzi al Varco Bausan provocando lunghe code dei tir che erano in attesa di imbarcarsi.