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MONDO

londra

Wikileakes, Assange: "Vittoria storica e innegabile"

Il fondatore di Wikileaks si affaccia al balcone dell'ambasciata dell'Ecuador a Londra, tenendo in mano il rapporto dell'Onu che definisce "ingiusta" la sua detenzione nella sede diplomatica  

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Assange (ap)
"Questa è una vittoria innegabile, una vittoria di importanza storica": lo ha affermato il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, affaciandosi al balcone dell'ambasciata dell'Ecuador a Londra e rivolgendosi a un piccolo gruppo di sostenitori tenendo in mano il rapporto dell'Onu che definisce la sua "ingiusta detenzione" nella sede diplomatica.  

"Questa vicenda mi ha reso più forte, posso sopportare tutto ma che diritto hanno questo governo (britannico, ndr) o quello statunitense o quello svedese di negare ai miei figli il diritto di vedere il padre per cinque anni?" ha continuato Assange, sottolineando di essere oggetto di una detenzione "illegale, immorale e non etica".

In precedenza Assange aveva definito in videoconferenza "legalmente vincolante" la decisione del gruppo di lavoro: fonti dell'Onu sottolineano tuttavia che la sentenza di per sé non è vincolante, ma lo diventa in modo indiretto: "Gli Stati non hanno alcun obbligo verso il gruppo di lavoro, ma lo hanno nei confronti delle convenzioni e delle relative leggi e impegni assunti" per aderirvi.

Il governo svedese ha tuttavia già fatto sapere di non essere d'accordo con la decisione del gruppo di lavoro, che non ha "il diritto di interferire in un'inchiesta in corso da parte delle autorità svedesi": "Assange è libero di lasciare l'ambasciata in qualsiasi momento e le autorità svedesi non hanno alcun controllo sulla sua decisione di rimanervi: quindi non può essere considerato privato della sua libertà a causa di qualsiasi decisione o atto delle autorità svedesi".