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Coronavirus

La pandemia

Wuhan: un anno fa il primo morto di Covid, ok alle indagini dell'Oms in tutta la Cina

Cominciò con una diagnosi di 'polmonite atipica'. Oggi è record di contagi in Cina, dove l'Oms sta andando per capire l'origine della pandemia

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E' già passato un anno dalla notizia del primo morto di Covid avvenuto a Wuhan in Cina. Ma il virus che all'epoca si identificò subito come una polmonite atipica, non rallenta la sua corsa, facendo registrare oggi di nuovo un record di contagi nel Paese: 103 nuovi, un picco dal 30 luglio scorso, 82 dei quali nello Hebei: il focolaio nella provincia nord-orientale. Cifre che fanno tornare di nuovo la paura e che al resto del mondo imprigionato da numeri di contagiati a 6 zeri, potrebbero sembrare irrisorie.

Il nuovo focolaio preoccupa le autorità per la vicinanza con Pechino, dove sono state messe in lockdown oltre 500 mila persone nel distretto nord-orientale di Shunyi. Pechino che ha dato finalmente l'ok all'arrivo della squadra internazionale di esperti dell'Oms incaricata di indagare lì dove tutto è cominciato. 

Dal 14 gennaio, infatti, la squadra di scienziati, dovrebbe comprendere anche Wuhan, lì dove solo pochi giorni fa centinaia di persone ben assembrate munite di mascherine, festeggiavano il Capodanno davanti al resto del mondo chiuso in casa. 

La permanenza in Cina della squadra dell'Oms, scrive il South China Morning Post, dovrebbe durare sei settimane, incluso il periodo di quarantena a cui saranno sottoposti i membri del team, di cui fanno parte scienziati provenienti da Stati Uniti, Giappone, Russia, Gran Bretagna, Paesi Bassi, Danimarca, Australia, Vietnam, Germania e Qatar.

Quella che comincerà giovedì prossimo è, per Pechino, la parte cinese di un'inchiesta che "dovrà effettuare indagini simili in altri Paesi e regioni" dove si è diffuso il virus, ha commentato il ministero degli Esteri, senza entrare nel dettaglio del programma. Soddisfazione, dopo le polemiche dei giorni scorsi sulla questione dei visti, è arrivata anche dal direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che si è detto impaziente di "lavorare con le controparti cinesi su questa missione critica per identificare la fonte del virus e la via di introduzione alla popolazione umana". 

 L'Oms non intende escludere nessuna ipotesi sull'origine del virus, ha dichiarato Marion Koopmans, scienziata olandese che sarà nel team di esperti inviati in Cina ed "è possibile", che il virus possa essersi originato in un posto diverso da dove è stato identificato per la prima volta, cioè a Wuhan, Ma, ha sosttolineato, "è importante cominciare da Wuhan, dove abbiamo appreso per la prima volta della situazione".

La Cina insiste sulla possibilità che il virus possa essere entrato nel Paese dalle importazioni di prodotti surgelati: le indagini preliminari su un altro focolaio, nella città nord-orientale di Dalian, lo collegano, secondo le autorità sanitarie locali, a un carico proveniente dalla Russia e le informazioni sul sequenziamento del genoma del coronavirus avrebbero poi dato informazioni diverse da quelle riscontrate in precedenti focolai.La ripresa dei contagi, intanto, continua a impensierire le autorità, che hanno cancellato le celebrazioni per il capodanno lunare in diverse province.

Particolarmente intensa è l'attività di contenimento dell'epidemia delle autorità sanitarie nel capoluogo dello Hebei, Shijiazhuang: oggi sono stati rilevati sedici nuovi casi accertati e cinque asintomatici, e da giorni sono state introdotte pesanti restrizioni agli spostamenti, isolati comunità e villaggi e condotti milioni di test.

Il timore per la diffusione del contagio si è esteso fino all'epicentro dell'epidemia, Wuhan, che ha avviato indagini sui contatti e sui luoghi visitati da due casi accertati nello Hebei, e dopo le prime indagini sono stati chiusi un ristorante, un palazzo uffici e tre mercati visitati dai due casi positivi al coronavirus.