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POLITICA

Segreteria del Partito democratico

Zingaretti si candida per il Nazareno. Renzi di nuovo in corsa? Il governatore: serve discontinuità

Nicola Zingaretti: "Al netto delle elezioni europee tutte le elezioni hanno visto il Pd perdere voti". Intanto i renziani accelerano, ipotesi Minniti candidato autonomo

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"Io mi candido alla segreteria del Pd, sabato e domenica prossimi ci sarà 'Piazza grande' (l'evento politico da lui promosso a Roma, ndr) che però non è un evento solo del Pd. Ci sarà un protagonismo di persone che dicono 'finalmente'. Discontinuità vera è smettere di pensare che tutto quello che non è Pd è nemico. C'è una bellissima parola che è 'alleati'. Deve cambiare la proposta politica, poi le formule le troveremo". Così a Skytg24 il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti, candidato alla segreteria del Pd.

Zingaretti ha parlato della sua candidatura anche come di "un bilancio: ho fatto esperienza con la politica estera, l'europarlamentare, l'amministratore - ha aggiunto - sono state esperienze formative che ti rendono più concreto e ti invitano più a puntare le orecchie alle persone e meno agli scontri. Sono stato poco in tv, ma non ero in vacanza: stavo facendo il mio lavoro che è un immenso onore. Sono però molto attivo sui social. Dobbiamo rifiutare gli opposti estremismi - ha detto ancora - discutere senza litigare sapendo che abbiamo alle spalle una stagione nella quale ognuno è rimasto della propria idea. Dobbiamo poterci ascoltare l'uno l'altro. Io non venivo ai talk show perché mi rifiutavo di parlare male dei miei colleghi di partito, che invece era diventato uno slogan: costruire consenso contro i colleghi. siamo stati percepiti come inaffidabili - ha concluso - anche perché divisi".

"Matteo non si vuole candidare, questa stagione ha un senso se si cimenta una nuova classe politica. Il problema è la credibilità, che è data dalla storia personale e da come ci si è comportati" in questi ultimi anni, ha aggiunto Zingaretti,  rispondendo a una domanda sulla possibilità che l'ex segretario del Pd Matteo Renzi possa tornare a correre per il Nazareno. E alla domanda se Renzi abbia perso di credibilità, Zingaretti ha risposto "non lo dico io, ma i cittadini della Repubblica italiana. Al netto delle elezioni europee - ha aggiunto - tutte le elezioni hanno visto il Pd perdere voti".

Frase che ha suscitato reazioni nei dem. Il senatore Pd Davide Faraone ha replicato: "Zingaretti la smetta di fare il sondaggista, il Pd ha bisogno di unità, accetti il consiglio: non serve a nessuno alimentare divisioni in questa fase precongressuale. Il governatore del Lazio in questi anni era parte della classe dirigente del Pd, non in viaggio su Marte, oggi non ha i titoli per giudicare la credibilità di Renzi. Basta con il fuoco amico".

Dopo le polemiche, l'ufficio stampa di Zingaretti ha precisato che il presidente della Regione Lazio "non ha mai pronunciato la frase 'Renzi non è credibile'". "Come si evince dalla registrazione della trasmissione su Sky - si legge ancora nella nota - ha solo risposto in maniera articolata a una domanda della giornalista".

Renziani accelerano, ipotesi Minniti candidato autonomo
Intanto i renziani rompono gli indugi e accelerano nella ricerca del proprio candidato alla segreteria del Partito Democratico. Secondo quanto apprende l'Agi un nuovo tentativo per convincere Graziano Delrio sarebbe in corso. Il capogruppo alla Camera ha più volte declinato l'invito a scendere in campo dicendosi "non adatto" a un compito del genere. Delrio, spiegano fonti parlamentari dem, avrebbe dalla sua la capacità di convogliare, oltre ai renziani, molte forze civiche dall'associazionismo agli amministratori locali. Ma Delrio non è l'unica opzione in campo: alti esponenti del Pd spiegano che è in corso una trattiva con l'ex ministro degli Interni, Marco Minniti. Trattativa che dovrebbe arrivare a una conclusione entro la fine di questa settimana e, comunque, "in pochissimi giorni". Se Minnisti accettasse, vine spiegato ancora, si tratterebbe di una soluzione che va oltre l'area renziana: "Sarà un candidato autonomo", viene sottolineato. Autonomo, ma certo un concorrente temibile per Nicola Zingaretti: il governatore del Lazio confida di avere dalla sua parte il peso massimo del partito, Paolo Gentiloni, l'unico fin qui ad aver conservato ed anzi aumentato il proprio appeal presso gli elettori dem. Nel caso di una candidatura di un suo ex ministro e per di più con una candidatura 'indipendente', tuttavia, difficilmente Gentiloni sceglierà un campo diverso", si fa notare in ambienti renziani.