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POLITICA

Pd

Zingaretti ufficializza candidatura al congresso del Pd. Minniti non ha ancora sciolto la riserva

Gentiloni ha portato il proprio sostegno al Governatore della Regione Lazio. Renzi intanto da Firenze ha annunciato che domenica lancerà i Comitati civici per andare "oltre" il Pd.

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Nicola Zingaretti ufficializza la candidatura al congresso del Pd con l'endorsement di Paolo Gentiloni. Il dado è stato tratto alla conclusione di Piazza Grande, la due giorni tenutasi a Roma nel week end in cui hanno portato il loro sostegno a Zingaretti anche altri esponenti del Pd, come Andrea Orlando, Dario Franceschini e Piero Fassino. Che con le loro componenti sono in grado di dare "numeri" importanti nella fase del congresso riservata ai soli iscritti. In attesa che Marco Minniti sciolga la riserva sulla propria candidatura, gli altri in lizza, Matteo Richetti, Francesco Boccia e lo stesso Zingaretti, hanno lanciato segnali netti  per un congresso dai toni meno divisivi. Fatto auspicato dallo stesso Gentiloni e dal segretario Maurizio Martina. Intanto, da Firenze Renzi ha annunciato che domenica lancerà i Comitati civici per andare "oltre" il Pd.

Gentiloni ha portato il proprio sostegno a Zingaretti parlando prima di lui alla kermesse svoltasi alla Ex Dogana, a Roma, inserendo però due "clausole": va bene intraprendere una "strada nuova",come aveva detto sabato il Governatore del Lazio, ma "niente abiure" rispetto a quanto fatto dai governi del Pd. E poi le bordate contro il governo giallo-verde a chiarire che lui non è per il dialogo con M5s. Su entrambi i punti è tornato Zingaretti, in un lungo discorso analitico e senza ricerca di effetti speciali: da congresso. Anche lui, ha spiegato, non ha mai mirato a un accordo con M5s, bensì a "disarticolare" l'alleanza con la Lega, mettendo in crisi il Movimento e recuperando gli elettori provenienti dal Pd.

Sui contenuti il Partito democratico targato Zingaretti dovrà puntare su una "economia della giustizia", fatta di "crescita e ossessione per diminuire le disuguaglianze". Il Governatore del Lazio ha rassicurato Gentiloni che non abiurerà rispetto alle scelte dei governi Dem, ma ha invitato a "guardare in faccia il mostro", cioè il fatto che molti elettori di centrosinistra hanno votato per M5s e anche per la Lega, nonostante "le parole eversive di Salvini". E questa fase di transizione richiede appunto una "strada nuova" da percorrere insieme ad altri soggetti fuori dal Pd. Quella che Gentiloni ha chiamato "Alleanza per l'alternativa ai nazional-populisti". Non a caso in Piazza Grande erano presenti esponenti fuori dal Pd, come Massimiliano Smeriglio o Marco Furfaro, di Rete Futura, o dei sindaci civici.

Comunque da parte di Zingaretti non c'è stata una "macedonia di invettive" verso altri esponenti del Pd e anche gli altri candidati si sono sintonizzati su questa linea. Matteo Richetti, si è presentato a Piazza Grande "perché il congresso è anche ascolto", e Francesco Boccia ha sottolineato che le diverse candidature, compresa quella eventuale di Minniti, renderanno più ricco il congresso. Parole di pace verso Zingaretti anche da Renzi che il prossimo week end terrà la Leopolda: "Il Pd è importante, ma non basta - ha detto -: c'è tanta gente che chiede di lavorare contro questo governo ma non vuole la tessera di un partito"; perciò lancerà dei comitati civici la cui natura va decifrata. Alcuni temono che assomigli a quel Red, il partito ombra che D'Alema lanciò nel 2007 alla nascita del Pd di Veltroni.