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TECH

Bruxelles

Zuckerberg: scuse a cittadini, mai più caso Cambridge Analytica

Facebook, audizione di Mark Zuckerberg al Parlamento europeo: "Nel 2016 siamo stati troppo lenti nell'individuare influenze russe nelle elezioni Usa"

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"Nel 2016 siamo stati troppo lenti nell'individuare le influenze russe nelle elezioni Usa, non eravamo abbastanza preparati. Ma da allora abbiamo investito in maniera significativa". Lo ha detto Mark Zuckerberg intervenendo al Parlamento europeo dove ha parlato, tra le altre cose, delle responsabilità di Facebook sul fronte della gestione delle "fake news e delle interferenze straniere nelle elezioni", così come nelle attività di soggetti che "hanno fatto un uso improprio delle informazioni della gente". "Non abbiamo avuto una visione abbastanza ampia delle nostre responsabilità".

"Ci scusiamo per l'errore commesso, ci vorrà del tempo ma il nostro impegno è quello di rimediare: ci impegniamo a stanziare investimenti sufficienti per aumentare la sicurezza", perché "mantenere le persone sicure è più importante che fare profitti", ha detto il numero uno di Facebook. "Dobbiamo fare di tutto affinché il caso di Cambridge Analytica non si ripeta", ha aggiunto.

"Io sono impegnato a risolvere il problema", ha assicurato Zuckerberg, ricordando di aver collaborato con le autorità francesi e tedesche durante le elezioni in questi due paesi individuando e sopprimendo migliaia di siti fasulli. Il Ceo di Facebook ha aggiunto che vi sarà un controllo molto maggiore degli utenti sui propri dati personali e sull'uso che ne verrà fatto.

"Condividiamo i principi che regolano la legislazione Ue in materia di privacy e utilizzo dei social network: controllo, trasparenza e responsabilità", ha dichiarato Zuckerberg. "Riguardo alle elezioni, cercheremo di lavorare in modo tale da garantire un voto libero e trasparente per tutti", ha aggiunto il Ceo di Fb in merito alle critiche per il ruolo che la piattaforma online potrebbe avere in concomitanza di determinati appuntamenti elettorali.

"Gli europei costituiscono una parte ampia e incredibilmente importante della nostra comunità globale: molti dei valori dei cittadini europei sono valori che condividiamo", ha poi detto Zuckerberg, aggiungendo "ci sono 18 milioni di piccole imprese in Europa che usano Facebook, soprattutto gratuitamente e molte delle quali hanno dato lavoro a molte persone. 

Il numero uno di Fb ha aggiunto che la società raddoppierà il numero di persone che lavorano sulla sicurezza che arriveranno a essere a più di 20.000 persone entro la fine di quest'anno. Oltre agli investimenti che stiamo facendo in altri settori, mi aspetto che ciò avrà un impatto significativo sulla nostra redditività - ha concluso - ma voglio essere chiaro: mantenere le persone al sicuro sarà sempre più importante di massimizzare i nostri profitti".

"Il bullismo, lo hate speech ed il terrorismo non debbono avere alcun spazio su Facebook, certo dobbiamo migliorare la nostra strategia". Così Zuckerberg. "Sul terrorismo, i nostri sistemi possono segnalarci il 99% di tali contenuti, ad esempio di Isis ed al Qaeda, per poi rimuoverli", ha aggiunto precisando che si stanno creando degli strumenti di intelligenza artificiale per monitorare il web.

Tajani: garantire dati personali dei cittadini
Introducendo l'audizione di Zuckerberg, Tajani aveva sottolineato che il Parlamento europeo è impegnato ad assicurare che i cittadini possano "esercitare il diritto di voto in piena consapevolezza, sulla base di informazioni veritiere: dobbiamo garantire che i loro dati personali non vengano mai più utilizzati per manipolare illecitamente il processo democratico".

L'obiettivo - ha detto - è contrastare "la forma di 'marketing mirato' che ormai si applica anche alla politica e che opera spesso al limite del legalmente consentito, quando non oltre: la democrazia non deve e non può essere trasformata in un'operazione di marketing, in cui chi si impossessa dei nostri dati acquisisce un vantaggio politico". Secondo il presidente del Parlamento "c'è il rischio che alcuni partiti o, persino potenze straniere, utilizzino indebitamente questi dati per alterare i risultati elettorali nel loro interesse e ciò anche attraverso vere e proprie strategie di disinformazione basate sulla diffusione di notizie false". 

"La vicenda Cambridge Analytica sulla raccolta e l'utilizzo illegale di dati personali al fine di influenzare risultati elettorali - ha detto ancora Tajani nella sua introduzione - è allarmante: i cittadini europei meritano una completa e dettagliata spiegazione su quanto accaduto". Tajani ha voluto sottolineare che la decisione di Zuckerberg di partecipare all'incontro davanti ai rappresentanti dei popoli europei per rispondere alle loro domande "è un segno di rispetto verso il legislatore del primo mercato al mondo e verso i milioni di cittadini che usano i servizi di Facebook quotidianamente nell'Unione".