Da #Notinmyname a #MeToo, 11 anni di hashtag
Il cancelletto compie 11 anni e spopola su Twitter: ogni giorno ne usiamo 125 milioni
"How do you feel about using # (pound) for groups. As in #barcamp [msg]?”. Con questo post pubblicato su Twitter alle 12:25 del 23 agosto 2007, lo sviluppatore Chris Messina, propose di utilizzare il simbolo del cancelletto per creare dei tag sul social network. L’idea era di identificare tutti i tweet relativi a uno stesso argomento in modo da ritrovarli più facilmente. Non accadde granché fino all'ottobre 2007 quando Nate Ritter (@nateritter) iniziò a twittare sugli incendi che devastavano la California anteponendo alle informazioni sul fuoco le parole "San Diego Fires". Fu contattato da Messina e poche ore dopo usò l'hashtag #sandiegofire nella forma che conosciamo.
Dopo un'ora e venti minuti e un tweet ogni due minuti circa sull'argomento da parte di Ritter, altri utenti cominciarono a inserire l'hashtag nelle loro conversazioni sugli incendi.
Sono passati undici anni e oggi solo su Twitter vengono usati 125 milioni di hashtag al giorno. La parola che deriva da "hash", cancelletto, e "tag", etichetta, è subito entrata a far parte del linguaggio comune. Nel 2012 è stata la più usata dell'anno e nel 2014 è stata ufficialmente certificata con l'ingresso nel dizionario inglese Oxford.
In Italia negli ultimi 12 mesi l'hashtag più usato su Twitter è stato #m5s, seguito da #roma, #pd, #salvini, #italia e #renzi. La tv interrompe la politica al settimo posto della classifica, con #gfvip. A seguire #dimaio, #nominoermalmeta e #napoli.
A livello internazionale, invece, vanno per la maggiore gli hashtag nati per sostenere campagne sociali. Questo è l'anno del #MeToo contro le molestie e la violenza sulle donne. Tra i più noti e diffusi, #BlackLivesMatter contro il razzismo e #EqualPay, per l'uguaglianza della retribuzione tra uomo e donna. In India va segnalato #PadManChallenge, portato avanti dalle star di Bollywood per contrastare il tab delle mestruazioni e favorire la diffusione degli assorbenti. In Senegal ha avuto risalto #Touchepasamoncorps, contro la mutilazione genitale femminile. In Italia nel febbraio scorso la chef Cristina Bowerman ha lanciato #iotornoacasadinotte per una maggiore sicurezza
stradale a Roma.
Dopo un'ora e venti minuti e un tweet ogni due minuti circa sull'argomento da parte di Ritter, altri utenti cominciarono a inserire l'hashtag nelle loro conversazioni sugli incendi.
Sono passati undici anni e oggi solo su Twitter vengono usati 125 milioni di hashtag al giorno. La parola che deriva da "hash", cancelletto, e "tag", etichetta, è subito entrata a far parte del linguaggio comune. Nel 2012 è stata la più usata dell'anno e nel 2014 è stata ufficialmente certificata con l'ingresso nel dizionario inglese Oxford.
In Italia negli ultimi 12 mesi l'hashtag più usato su Twitter è stato #m5s, seguito da #roma, #pd, #salvini, #italia e #renzi. La tv interrompe la politica al settimo posto della classifica, con #gfvip. A seguire #dimaio, #nominoermalmeta e #napoli.
A livello internazionale, invece, vanno per la maggiore gli hashtag nati per sostenere campagne sociali. Questo è l'anno del #MeToo contro le molestie e la violenza sulle donne. Tra i più noti e diffusi, #BlackLivesMatter contro il razzismo e #EqualPay, per l'uguaglianza della retribuzione tra uomo e donna. In India va segnalato #PadManChallenge, portato avanti dalle star di Bollywood per contrastare il tab delle mestruazioni e favorire la diffusione degli assorbenti. In Senegal ha avuto risalto #Touchepasamoncorps, contro la mutilazione genitale femminile. In Italia nel febbraio scorso la chef Cristina Bowerman ha lanciato #iotornoacasadinotte per una maggiore sicurezza
stradale a Roma.