La Svizzera confisca al figlio del presidente della Guinea 11 supercar: ce n'è una inestimabile
Le vetture si trovavano nell'area merci dell'aeroporto di Ginevra, in Svizzera
Undici veicoli di lusso sono stati confiscati a Teodorin Obiang Nguema, figlio del presidente della Guinea equatoriale, nel quadro di un'indagine preliminare per presunta corruzione. Tra le 'sportive' ci sono due Ferrari, una Porsche 918 Spider, del valore di oltre 750.000 euro, una Bugatti Veyron, dal valore stimato in 2 milioni e una Koenigsegg One, una supercar svedese inestimabile.
Secondo le autorità locali, Teodorin è sospettato di "riciclaggio di denaro". Per questo il procuratore di Ginevra, Vincent Derouand, ha annunciato l'apertura di un procedimento penale a suo carico. Ma la giustizia svizzera non è la sola a mostrare interesse per gli affari di Teodorin Obiang, visto che anche la Francia lo aspetta a processo. Il rampollo africano di 47 anni, promosso a vice presidente della Guinea equatoriale a fine giugno dal padre Teodoro Obiang Nguema, al potere da 37 anni, sarà giudicato il 2 gennaio a Parigi. L'accusa è quella di "guadagni illeciti", più nel dettaglio: riciclaggio dei beni aziendali, appropriazione indebita di fondi pubblici e corruzione. Sotto accusa l'acquisto di parte delle collezioni di Yves Saint Laurent, da Pierre Bergé per 18,3 milioni di euro, grandi vini, abiti su misura e una villa in una zona esclusiva della capitale.
Secondo le autorità locali, Teodorin è sospettato di "riciclaggio di denaro". Per questo il procuratore di Ginevra, Vincent Derouand, ha annunciato l'apertura di un procedimento penale a suo carico. Ma la giustizia svizzera non è la sola a mostrare interesse per gli affari di Teodorin Obiang, visto che anche la Francia lo aspetta a processo. Il rampollo africano di 47 anni, promosso a vice presidente della Guinea equatoriale a fine giugno dal padre Teodoro Obiang Nguema, al potere da 37 anni, sarà giudicato il 2 gennaio a Parigi. L'accusa è quella di "guadagni illeciti", più nel dettaglio: riciclaggio dei beni aziendali, appropriazione indebita di fondi pubblici e corruzione. Sotto accusa l'acquisto di parte delle collezioni di Yves Saint Laurent, da Pierre Bergé per 18,3 milioni di euro, grandi vini, abiti su misura e una villa in una zona esclusiva della capitale.