230 anni fa l'ammutinamento del Bounty
La storia ispirò libri e film
Sono passati 230 anni da quando il 28 aprile del 1789 parte dell'equipaggio della nave britannica HMS Bounty si ribellò al comando del tenente William Bligh. Uno dei più celebri ammutinamenti della storia navale, in grado di ispirare opere letterarie e cinematografiche che negli anni hanno continuato a riproporre lo scontro tra Fletcher Christian e Bligh da prospettive diverse.
La storia
La nave mercantile di Sua Maestà Bounty partì il 4 novembre del 1787 da Spithead, nel Devonshire, con un equipaggio di 46 uomini e la missione di ottenere esemplari dell'albero del pane da Tahiti per portarli nelle colonie britanniche delle Indie Orientali. Durante il viaggio di ritorno i crescenti dissidi tra l'equipaggio e il comandante spinsero Christian a guidare un piccolo gruppo di ammutinati, lasciando Bligh con altri 18 uomini a bordo di una scialuppa di 7 metri con razioni per pochi giorni e senza mappe di navigazione, con solo un sestante per orientarsi in mare.
L'impresa di William Bligh
Bligh riuscì nell'impresa mai eguagliata di raggiungere prima l'isola di Tofua e poi quella di Timor, percorrendo 3.618 miglia nautiche in 47 giorni di navigazione - un record tuttora imbattuto - perdendo un solo uomo. Raggiunse il Regno Unito, dove venne aperta un'inchiesta sull'accaduto; assolto dalla corte marziale, continuò la sua fortunata carriera navale. Fu poi nominato governatore del Nuovo Galles del Sud, dove dovette subire una nuova ribellione, la cosiddetta Rum Rebellion. Nonostante ciò, prima di ritirarsi, raggiunse il grado di viceammiraglio.
La colonia degli ammutinati
Gli ammutinati decisero invece di dirigersi verso l'isola Tubuai stabilendo una colonia con uomini prelevati da Tahiti dove avevano trascorso cinque mesi durante la missione e avevano intrattenuto relazioni con le donne locali. Dopo ulteriori litigi, violenze e divisioni tra gli ammutinati, alcuni di loro decisero di andare a Tahiti mentre Christian guidò un altro gruppo verso l'isola di Pitcairn, ancora abitata dai diretti discendenti degli ammutinati del Bounty che fu bruciato per impedire che potesse essere avvistato dalla marina del Regno Unito.
Con il passare degli anni, però, i rapporti tra gli ammutinati e i locali, trattati come schiavi, si logorarono e molti degli ammutinati morirono durante le rivolte tra cui pare lo stesso Fletcher Christian. Tra i pochi inglesi rimasti in vita, ci fu John Adams, che tentò di istruire le donne e i bambini polinesiani con i libri salvati dal Bounty. La sua storia fu resa nota quando l'isola fu scovata da due navi inglesi e trovò grande approvazione da parte della puritana società britannica. La colonia di Pitcairn fu portata ad esempio di come con solo una Bibbia e un libro di preghiere, anche un fuorilegge potesse convertirsi e costruire una comunità pacifica, serena e invidiabile tanto che negli anni altri marinai di passaggio decisero di fermarsi sull'isola. Nel 1838 la colonia britannica è stato uno dei primi territori al mondo a concedere il diritto di voto alle donne, e ancora oggi sopravvive ed è considerata lo stato meno popolato al mondo.
Diversa fu la sorte di coloro che si erano rifugiati a Tahiti. Dopo che Bligh aveva riportato alle autorità quanto avvenuto, nel 1790 la nave Pandora partì con la missione di recuperare gli ammutinati e portarli alla giustizia. Non riuscì a trovare tracce del Bounty, bruciato sull'isola di Pitcairn, o degli uomini guidati da Fletcher ma recuperò 14 degli uomini rimasti a Tahiti, 4 dei quali morirono quando la nave si incagliò sulla barriera corallina, lasciando i superstiti a ripercorrere la rotta di Bligh su una scialuppa di salvataggio. Rientrati in Inghilterra nel 1792, 4 degli arrestati furono assolti, 3 graziati e 4 condannati all'impiccagione.
In letteratura
Questa storia eccezionale ha ispirato opere letterarie e cinematografiche oltre a numerose riflessioni sulle figure di Fletcher Christian e William Bligh e degli altri protagonisti. Poeti romantici come William Wordsworth e Samuel Coleridge hanno preso le parti del ribelle Christian mentre lo scienziato Joseph Banks difese Bligh, che Jules Verne ha reso protagonista del suo racconto del 1879 "I ribelli del Bounty", in cui si concentra sulla sua impresa per raggiungere l'isola di Timor.
Al cinema
La prima pellicola dedicata all'ammutinamento è stato un film australiano muto del 1916 di cui si sono ormai perse le tracce, seguito da un altro film australiano del 1933, "In the Wake of the Bounty", in cui ha debuttato sul grande schermo il divo hollywoodiano Errol Flynn. Alle scene che rappresentano l'ammutinamento, il film affianca parti documentaristiche che raccontano la vita contemporanea sull'isola di Pitcairn. Poco dopo, nel 1935 la storia trova il suo riadattamento di maggior successo commerciale con "La tragedia del Bounty" che vinse il premio Oscar per miglior film nel 1935 con un cast d'eccezione che includeva Charles Laughton e Clark Gable, che dovette tagliare i suoi celebri baffi per interpretare fedelmente Fletcher Christian. Il film prende decisamente le parti di Christian e rappresenta Bligh come sadico e punitivo, a differenza degli ammutinati idealisti.
Nel 1962 a interpretare Christian è invece Marlon Brando in "Gli ammutinati del Bounty", rappresentato come un aristocratico che si oppone al violento Bligh. Il film fu un flop commerciale, segnato da una produzione molto complicata a causa della scelta della location a Tahiti, le continue riscritture della sceneggiatura e dai continui rifiuti di Brando di accettare gli ordini della regia. Il regista Carol Reed lasciò dopo tre mesi per essere sostituito da Lewis Milestone. Durante le riprese Marlon Brando conobbe l'attrice Tarita Teriipaia che divenne la sua terza moglie di Brando fino al divorzio nel 1972. Dall'unione nacquero due figli: Simon Teihotu e Tarita Cheyenne.
Anche "Il Bounty" del 1984 faticò a recuperare al botteghino il budget investito dal produttore Dino De Laurentiis, che portò sugli schermi un adattamento interpretato da un cast eccezionale, con i vincitori di premi Oscar Anthony Hopkins, Mel Gibson, Sir Laurence Olivier, Daniel Day-Lewis e Liam Neeson. La regia fu affidata al neozelandese Roger Donaldson dopo l'abbandono di David Lean, regista di "Lawrence d'Arabia", "Il ponte sul fiume Kwai" e "Il dottor Zivago" che aveva lavorato per anni al progetto e aveva anche supervisionato la costruzione della replica della nave. Questo adattamento si è concentrato sulla figura di William Bligh, interpretato da Anthony Hopkins, e sul rapporto complesso che lo legava a Christian, che viene manipolato da parte dell'equipaggio a guidare l'ammutinamento.
La storia
La nave mercantile di Sua Maestà Bounty partì il 4 novembre del 1787 da Spithead, nel Devonshire, con un equipaggio di 46 uomini e la missione di ottenere esemplari dell'albero del pane da Tahiti per portarli nelle colonie britanniche delle Indie Orientali. Durante il viaggio di ritorno i crescenti dissidi tra l'equipaggio e il comandante spinsero Christian a guidare un piccolo gruppo di ammutinati, lasciando Bligh con altri 18 uomini a bordo di una scialuppa di 7 metri con razioni per pochi giorni e senza mappe di navigazione, con solo un sestante per orientarsi in mare.
L'impresa di William Bligh
Bligh riuscì nell'impresa mai eguagliata di raggiungere prima l'isola di Tofua e poi quella di Timor, percorrendo 3.618 miglia nautiche in 47 giorni di navigazione - un record tuttora imbattuto - perdendo un solo uomo. Raggiunse il Regno Unito, dove venne aperta un'inchiesta sull'accaduto; assolto dalla corte marziale, continuò la sua fortunata carriera navale. Fu poi nominato governatore del Nuovo Galles del Sud, dove dovette subire una nuova ribellione, la cosiddetta Rum Rebellion. Nonostante ciò, prima di ritirarsi, raggiunse il grado di viceammiraglio.
La colonia degli ammutinati
Gli ammutinati decisero invece di dirigersi verso l'isola Tubuai stabilendo una colonia con uomini prelevati da Tahiti dove avevano trascorso cinque mesi durante la missione e avevano intrattenuto relazioni con le donne locali. Dopo ulteriori litigi, violenze e divisioni tra gli ammutinati, alcuni di loro decisero di andare a Tahiti mentre Christian guidò un altro gruppo verso l'isola di Pitcairn, ancora abitata dai diretti discendenti degli ammutinati del Bounty che fu bruciato per impedire che potesse essere avvistato dalla marina del Regno Unito.
Con il passare degli anni, però, i rapporti tra gli ammutinati e i locali, trattati come schiavi, si logorarono e molti degli ammutinati morirono durante le rivolte tra cui pare lo stesso Fletcher Christian. Tra i pochi inglesi rimasti in vita, ci fu John Adams, che tentò di istruire le donne e i bambini polinesiani con i libri salvati dal Bounty. La sua storia fu resa nota quando l'isola fu scovata da due navi inglesi e trovò grande approvazione da parte della puritana società britannica. La colonia di Pitcairn fu portata ad esempio di come con solo una Bibbia e un libro di preghiere, anche un fuorilegge potesse convertirsi e costruire una comunità pacifica, serena e invidiabile tanto che negli anni altri marinai di passaggio decisero di fermarsi sull'isola. Nel 1838 la colonia britannica è stato uno dei primi territori al mondo a concedere il diritto di voto alle donne, e ancora oggi sopravvive ed è considerata lo stato meno popolato al mondo.
Diversa fu la sorte di coloro che si erano rifugiati a Tahiti. Dopo che Bligh aveva riportato alle autorità quanto avvenuto, nel 1790 la nave Pandora partì con la missione di recuperare gli ammutinati e portarli alla giustizia. Non riuscì a trovare tracce del Bounty, bruciato sull'isola di Pitcairn, o degli uomini guidati da Fletcher ma recuperò 14 degli uomini rimasti a Tahiti, 4 dei quali morirono quando la nave si incagliò sulla barriera corallina, lasciando i superstiti a ripercorrere la rotta di Bligh su una scialuppa di salvataggio. Rientrati in Inghilterra nel 1792, 4 degli arrestati furono assolti, 3 graziati e 4 condannati all'impiccagione.
In letteratura
Questa storia eccezionale ha ispirato opere letterarie e cinematografiche oltre a numerose riflessioni sulle figure di Fletcher Christian e William Bligh e degli altri protagonisti. Poeti romantici come William Wordsworth e Samuel Coleridge hanno preso le parti del ribelle Christian mentre lo scienziato Joseph Banks difese Bligh, che Jules Verne ha reso protagonista del suo racconto del 1879 "I ribelli del Bounty", in cui si concentra sulla sua impresa per raggiungere l'isola di Timor.
Al cinema
La prima pellicola dedicata all'ammutinamento è stato un film australiano muto del 1916 di cui si sono ormai perse le tracce, seguito da un altro film australiano del 1933, "In the Wake of the Bounty", in cui ha debuttato sul grande schermo il divo hollywoodiano Errol Flynn. Alle scene che rappresentano l'ammutinamento, il film affianca parti documentaristiche che raccontano la vita contemporanea sull'isola di Pitcairn. Poco dopo, nel 1935 la storia trova il suo riadattamento di maggior successo commerciale con "La tragedia del Bounty" che vinse il premio Oscar per miglior film nel 1935 con un cast d'eccezione che includeva Charles Laughton e Clark Gable, che dovette tagliare i suoi celebri baffi per interpretare fedelmente Fletcher Christian. Il film prende decisamente le parti di Christian e rappresenta Bligh come sadico e punitivo, a differenza degli ammutinati idealisti.
Nel 1962 a interpretare Christian è invece Marlon Brando in "Gli ammutinati del Bounty", rappresentato come un aristocratico che si oppone al violento Bligh. Il film fu un flop commerciale, segnato da una produzione molto complicata a causa della scelta della location a Tahiti, le continue riscritture della sceneggiatura e dai continui rifiuti di Brando di accettare gli ordini della regia. Il regista Carol Reed lasciò dopo tre mesi per essere sostituito da Lewis Milestone. Durante le riprese Marlon Brando conobbe l'attrice Tarita Teriipaia che divenne la sua terza moglie di Brando fino al divorzio nel 1972. Dall'unione nacquero due figli: Simon Teihotu e Tarita Cheyenne.
Anche "Il Bounty" del 1984 faticò a recuperare al botteghino il budget investito dal produttore Dino De Laurentiis, che portò sugli schermi un adattamento interpretato da un cast eccezionale, con i vincitori di premi Oscar Anthony Hopkins, Mel Gibson, Sir Laurence Olivier, Daniel Day-Lewis e Liam Neeson. La regia fu affidata al neozelandese Roger Donaldson dopo l'abbandono di David Lean, regista di "Lawrence d'Arabia", "Il ponte sul fiume Kwai" e "Il dottor Zivago" che aveva lavorato per anni al progetto e aveva anche supervisionato la costruzione della replica della nave. Questo adattamento si è concentrato sulla figura di William Bligh, interpretato da Anthony Hopkins, e sul rapporto complesso che lo legava a Christian, che viene manipolato da parte dell'equipaggio a guidare l'ammutinamento.