14mila giubbotti di salvataggio a Berlino. L'installazione di Ai Weiwei per i migranti
Migliaia di giubbotti di salvataggio utilizzati dai migranti tratti in salvo nell'isola greca di Lesbo: così l'artista cinese Ai Weiwei ha reso omaggio ai profughi che rischiano la vita ogni giorno per arrivare in Europa in un'installazione realizzata a Berlino. I giubbotti arancioni - circa 14mila - sono stati avvolti intorno alle colonne della Konzerthaus della capitale tedesca. Nell'installazione, c'è anche una delle imbarcazioni utilizzate per i salvataggi. Ai Weiwei è impegnato in un nuovo progetto incentrato sui rifugiati nell'isola di Lesbo. I salvagente, solitamente di cattiva qualità, vengono fabbricati nelle industrie tessili in Turchia e i trafficanti li vendono a prezzo alto ai migranti prima di cominciare la traversata. L'artista cinese ha visitato più volte Lesbo dall'inizio della crisi e le autorità dell'isola greca gli hanno donato i giubbotti per il suo progetto artistico.
Recentemente si è fatto ritrarre dal fotografo indiano Rohit Chawla sulla riva di una spiaggia dell'isola mentre simulava l'immagine del piccolo Aylan, il bambino siriano annegato mentre provava ad arrivare in Grecia a settembre e la cui foto fece il giro del mondo diventando il simbolo della sofferenza dei rifugiati.
A gennaio l'artista aveva deciso di chiudere una mostra a Copenaghen e ritirare la sua opera dal museo di Aros, nell'ovest della Danimarca, in segno di protesta contro le nuove leggi danesi sui richiedenti asilo.
Secondo l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), a gennaio sono arrivate via mare in Grecia oltre 62mila persone, contro le 1.400 arrivate nello stesso mese nel 2015. Nel solo mese di gennaio sono morte nella traversata 276 persone, fra cui 60 minori. Lesbo costituisce il principale punto di accesso in Ue per gli oltre 800mila rifugiati e migranti, molti dei quali siriani, arrivati in Grecia dalla Turchia nel 2015.