150 anni fa nasceva Gandhi, la "grande anima" dell'India. E il mondo si mette in marcia per la pace
Il 2 ottobre, giorno della sua nascita, viene celebrata la giornata internazionale della nonviolenza, istituita nel 2007 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite
Ascesi e non violenza, con queste armi il Mahatma, "la Grande Anima", portò l'India all'indipendenza dall'impero britannico. Nato il 2 ottobre 1869 Gandhi venne assassinato da un fanatico indù meno di sei mesi dopo aver visto coronato il suo sogno, il 30 gennaio 1948. Con le sue azioni ha ispirato i movimenti di difesa dei diritti civili e in India è riconosciuto come Padre della Nazione. Il giorno della sua nascita viene celebrata la giornata internazionale della nonviolenza, istituita nel 2007 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
L'India ricorda i 150 anni dalla nascita del Mahatma Gandhi con celebrazioni, eventi, pubblicazioni e rappresentazioni teatrali. Gandhi è ovunque, un'icona onnipresente, con la sua figura sottile, avvolta in un telo tessuto da lui stesso, con gli occhialetti cerchiati di metallo e l'immancabile bastone. Ma, sostengono i leader di oggi dei principali movimenti nonviolenti del Paese, quella figura onnipresente è sempre più muta. Il bisnipote del Mahatma, Rajmohan Gandhi ha ricordato che "la più vera caratteristica del nonno fu il suo atteggiamento nei confronti del dissenso e degli oppositori: arrivavano anche a scontri durissimi, ma sempre nel rispetto e nel confronto, il contrario di ciò che accade oggi in India, dove l'oppositore viene messo a tacere, e il dissenso imbavagliato".
I sostenitori dei movimenti nonviolenti del Paese, convocati dall'ambientalista Vamdana Shiva, disegnano il quadro di "un Paese segnato da inimmaginabili atti di violenza, contro i bambini, le donne, i più umili, dall'odio crescente verso le religioni diverse dall'induismo, e dal disprezzo dei diritti e delle minoranze". Il messaggio di Gandhi, scrivono i commentatori, è, politicamente parlando, una coperta che si può tirare da tutte le parti e che il premier Modi e il Bjp stanno utilizzando nel tentativo di iscrivere gli insegnamenti del Mahatma nel patrimonio del partito. Come nel caso della "Gandhi Sankalp Yatra", l'iniziativa lanciata proprio dal Bjp che ha invitato tutti gli aderenti a partecipare, camminando per dieci chilometri ogni giorno, per almeno due settimane.
Insomma, Gandhi nel 2019 è una icona che qualcuno mette in discussione. Come hanno sempre fatto gli "intoccabili" che lo accusano di non avere detto parole definitive sull'abolizione delle caste e della loro misera condizione. Gandhi avrebbe voluto chiamarli "harijan, figli di Dio", ma loro preferirono il nome Dalit, "gli spezzati, gli esclusi", e affidarono le speranze a al Dottor Ambedkar, primo intoccabile a raggiungere un'istruzione superiore e tra gli estensori della Costituzione indiana, come ricorda la scrittrice Arundhati Roy nel suo recente saggio "The Doctor and the Saint".
La Marcia Mondiale
Nel giorno dell'anniversario parte da New Delhi la Marcia mondiale per la giustizia e la pace: 14.000 chilometri che saranno percorsi a piedi dall'India a Ginevra contro le ingiustizie, le disuguaglianze e le violenze che continuano a uccidere nel mondo. Un evento straordinario in un tempo in cui i problemi stanno diventando sempre più esplosivi.Il cammino, ideato per diffondere il messaggio nonviolento di Gandhi e la"voce dei senza voce" della terra, durerà un anno e "dal 25 luglio al 7 settembre 2020 attraverserà l'Italia", come ha annunciato Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace.
L'India ricorda i 150 anni dalla nascita del Mahatma Gandhi con celebrazioni, eventi, pubblicazioni e rappresentazioni teatrali. Gandhi è ovunque, un'icona onnipresente, con la sua figura sottile, avvolta in un telo tessuto da lui stesso, con gli occhialetti cerchiati di metallo e l'immancabile bastone. Ma, sostengono i leader di oggi dei principali movimenti nonviolenti del Paese, quella figura onnipresente è sempre più muta. Il bisnipote del Mahatma, Rajmohan Gandhi ha ricordato che "la più vera caratteristica del nonno fu il suo atteggiamento nei confronti del dissenso e degli oppositori: arrivavano anche a scontri durissimi, ma sempre nel rispetto e nel confronto, il contrario di ciò che accade oggi in India, dove l'oppositore viene messo a tacere, e il dissenso imbavagliato".
I sostenitori dei movimenti nonviolenti del Paese, convocati dall'ambientalista Vamdana Shiva, disegnano il quadro di "un Paese segnato da inimmaginabili atti di violenza, contro i bambini, le donne, i più umili, dall'odio crescente verso le religioni diverse dall'induismo, e dal disprezzo dei diritti e delle minoranze". Il messaggio di Gandhi, scrivono i commentatori, è, politicamente parlando, una coperta che si può tirare da tutte le parti e che il premier Modi e il Bjp stanno utilizzando nel tentativo di iscrivere gli insegnamenti del Mahatma nel patrimonio del partito. Come nel caso della "Gandhi Sankalp Yatra", l'iniziativa lanciata proprio dal Bjp che ha invitato tutti gli aderenti a partecipare, camminando per dieci chilometri ogni giorno, per almeno due settimane.
Insomma, Gandhi nel 2019 è una icona che qualcuno mette in discussione. Come hanno sempre fatto gli "intoccabili" che lo accusano di non avere detto parole definitive sull'abolizione delle caste e della loro misera condizione. Gandhi avrebbe voluto chiamarli "harijan, figli di Dio", ma loro preferirono il nome Dalit, "gli spezzati, gli esclusi", e affidarono le speranze a al Dottor Ambedkar, primo intoccabile a raggiungere un'istruzione superiore e tra gli estensori della Costituzione indiana, come ricorda la scrittrice Arundhati Roy nel suo recente saggio "The Doctor and the Saint".
La Marcia Mondiale
Nel giorno dell'anniversario parte da New Delhi la Marcia mondiale per la giustizia e la pace: 14.000 chilometri che saranno percorsi a piedi dall'India a Ginevra contro le ingiustizie, le disuguaglianze e le violenze che continuano a uccidere nel mondo. Un evento straordinario in un tempo in cui i problemi stanno diventando sempre più esplosivi.Il cammino, ideato per diffondere il messaggio nonviolento di Gandhi e la"voce dei senza voce" della terra, durerà un anno e "dal 25 luglio al 7 settembre 2020 attraverserà l'Italia", come ha annunciato Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace.