17 maggio 1961 - Quella volta che Bob Dylan disse: "Suonate più forte che potete"
Un fan arrabbiato per la "svolta elettrica" gridò a Bob Dylan: "Judas". E lui rispose
Il 17 maggio del 1966 al Free Trade Hall di Manchester si esibì Bob Dylan in un concerto passato alla storia della musica come il Judas Concert.
La rivoluzione elettrica del menestrello del rock era iniziata il 25 luglio del 1965 al Newport Folk Festival. Dylan si era presentato sul palco con una Fender Stratocaster a tracolla. Altro che folk, altro che protesta. Lo si era già capito dal quinto disco 'Bringing It All Back Home', il primo della trilogia composta da Highway 61 Revisited e Blonde on Blonde. Ballate blues sporche di rock e testi che parlavano anche d'amore. Cinque giorni prima di Newport era uscito il nuovo singolo, 'Like a rolling stone', pietra miliare nella musica, in cui il cantautore coniuga sonorità folk e rock, suscitando reazioni distinte fra il pubblico. Erano più di sei minuti estratti da "venti pagine di vomito", disse.
A Newport qualcuno approvò, qualcuno no e lasciò la sala. Ma a Manchester successe qualcosa che passò alla storia. Dylan cantò i primi sette pezzi alla sua maniera, poi lasciò la chitarra acustica per quella elettrica. Dopo Ballad of a Thin man, mancava soltanto una canzone. Nel silenzio un fan gridò "Judas" a Dylan "il traditore". Altri si accodarono all'insulto e gridarono la loro. Qualcuno giurò: “Non verrò mai più a vedere un tuo concerto!”. A quel punto Dylan rispose: "Sei un bugiardo, non ti credo". Si voltò e incitò la band: “Play it fuckin’ loud!”. E fu Like a Rolling Stone.
Da YouTube
Like a Rolling Stone
La rivoluzione elettrica del menestrello del rock era iniziata il 25 luglio del 1965 al Newport Folk Festival. Dylan si era presentato sul palco con una Fender Stratocaster a tracolla. Altro che folk, altro che protesta. Lo si era già capito dal quinto disco 'Bringing It All Back Home', il primo della trilogia composta da Highway 61 Revisited e Blonde on Blonde. Ballate blues sporche di rock e testi che parlavano anche d'amore. Cinque giorni prima di Newport era uscito il nuovo singolo, 'Like a rolling stone', pietra miliare nella musica, in cui il cantautore coniuga sonorità folk e rock, suscitando reazioni distinte fra il pubblico. Erano più di sei minuti estratti da "venti pagine di vomito", disse.
A Newport qualcuno approvò, qualcuno no e lasciò la sala. Ma a Manchester successe qualcosa che passò alla storia. Dylan cantò i primi sette pezzi alla sua maniera, poi lasciò la chitarra acustica per quella elettrica. Dopo Ballad of a Thin man, mancava soltanto una canzone. Nel silenzio un fan gridò "Judas" a Dylan "il traditore". Altri si accodarono all'insulto e gridarono la loro. Qualcuno giurò: “Non verrò mai più a vedere un tuo concerto!”. A quel punto Dylan rispose: "Sei un bugiardo, non ti credo". Si voltò e incitò la band: “Play it fuckin’ loud!”. E fu Like a Rolling Stone.
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