19"72, 40 anni fa il record mondiale nei 200 metri piani di Pietro Mennea, la Freccia del Sud
Oggi l'Italia celebra il grande campione con il Mennea Day
Un'emozione lunga 200 metri, che da 40 anni accompagna l’atletica e lo sport italiano. Oggi si celebra il Mennea Day. A sei anni dalla sua scomparsa, l’atletica torna a celebrare uno dei campioni più amati: Pietro Mennea, la Freccia del Sud, l’oro olimpico di Mosca 1980. E lo fa nel quarantesimo anniversario del sensazionale record del mondo dei 200 metri - quel 19"72 corso il 12 settembre 1979 all’Universiade di Città del Messico. Fu uno dei primati più longevi dell'atletica - durò fino ad Atlanta '96, ma resta un'impresa senza tempo, come Italia-Germania 4-3, Clay-Foreman o l'ora di Moser. Il risultato è da sempre scolpito nella memoria di ogni sportivo che in quel cronometro hanno incarnato la rivincita di un popolo, di una nazione, del suo Sud. Mennea correva contro il tempo e non contro gli avversari: quel giorno alle Universiadi messicane sapeva di poter compiere l'impresa anche se non immaginava che quelle quattro cifre sarebbero rimaste nella storia dell'atletica per sempre. Il ragazzo di Barletta appena un anno dopo vinse l'oro sulla stessa distanza ai Giochi di Mosca, dopo una rimonta mozzafiato. '
"Correvo contro il cronometro"
"Ero teso ma non troppo, nulla a confronto delle vigilie delle Olimpiadi - raccontò molti anni dopo - Gli altri atleti volevano battere l' 'italiano', io invece sapevo che la lotta era solo tra me stesso e il cronometro''. E ci riuscì, lasciandosi alle spalle gli avversari di almeno cinque o sei metri. La 'Freccia del Sud', connubio tra le origini pugliesi e le grandi doti da velocista, in quel 12 settembre '79 riuscì a frantumare il record stabilito 11 anni prima dallo statunitense Tommie Smith (19"83) a Mexico '68, rompendo anche e soprattutto il cliché che i velocisti più forti fossero caraibici o afroamericani. Il record del mondo (imbattuto in Europa) durò ben 17 anni, quando Michael Johnson lo portò a 19"66.
Tutti in pista
Oggi nelle piste di tutta Italia tutti potranno correre i 200 metri, manifestando così, con la propria presenza, l’adesione a quei valori sportivi che il fuoriclasse azzurro seppe legare in modo inscindibile al proprio nome: l’integrità e la dedizione, il rispetto di sé stesso e degli avversari. Il "Mennea day" avrà come campo centrale Matera e sarà celebrato nell'ambito delle manifestazioni per la Capitale europea della cultura, alla presenza del presidente Fidal, Alfio Giomi e della moglie dello sprinter barlettano, Manuela Olivieri. Nella città dei Sassi sarà anche inaugurata la Biblioteca della Cultura Sportiva, intitolata a Mennea, un nuovo archivio di libri sportivi, tesi di laurea, progetti di ricerca,per promuovere tra i più giovani le grandi storie d'atletica e di sport, con un totem multimediale che permetterà ai visitatori di conoscere le imprese del campione di Barletta, scomparso nel 2013.
"Correvo contro il cronometro"
"Ero teso ma non troppo, nulla a confronto delle vigilie delle Olimpiadi - raccontò molti anni dopo - Gli altri atleti volevano battere l' 'italiano', io invece sapevo che la lotta era solo tra me stesso e il cronometro''. E ci riuscì, lasciandosi alle spalle gli avversari di almeno cinque o sei metri. La 'Freccia del Sud', connubio tra le origini pugliesi e le grandi doti da velocista, in quel 12 settembre '79 riuscì a frantumare il record stabilito 11 anni prima dallo statunitense Tommie Smith (19"83) a Mexico '68, rompendo anche e soprattutto il cliché che i velocisti più forti fossero caraibici o afroamericani. Il record del mondo (imbattuto in Europa) durò ben 17 anni, quando Michael Johnson lo portò a 19"66.
Tutti in pista
Oggi nelle piste di tutta Italia tutti potranno correre i 200 metri, manifestando così, con la propria presenza, l’adesione a quei valori sportivi che il fuoriclasse azzurro seppe legare in modo inscindibile al proprio nome: l’integrità e la dedizione, il rispetto di sé stesso e degli avversari. Il "Mennea day" avrà come campo centrale Matera e sarà celebrato nell'ambito delle manifestazioni per la Capitale europea della cultura, alla presenza del presidente Fidal, Alfio Giomi e della moglie dello sprinter barlettano, Manuela Olivieri. Nella città dei Sassi sarà anche inaugurata la Biblioteca della Cultura Sportiva, intitolata a Mennea, un nuovo archivio di libri sportivi, tesi di laurea, progetti di ricerca,per promuovere tra i più giovani le grandi storie d'atletica e di sport, con un totem multimediale che permetterà ai visitatori di conoscere le imprese del campione di Barletta, scomparso nel 2013.