200 anni fa la battaglia di Waterloo: luoghi, oggetti, curiosità, monete e costumi
Duecento anni fa, 175mila soldati combatterono la battaglia di Waterloo, l'evento che segnò la sconfitta definitiva di Napoleone e una svolta cruciale per la storia moderna. Fuggito dall'esilio di cento giorni all'isola d'Elba, l'imperatore dei Francesi raccolse un esercito di 112 mila uomini ma fu sconfitto il 18 giugno 1815 nella cittadina belga a sud di Bruxelles dagli eserciti congiunti di Inghilterra e Prussia. Proprio a Waterloo, sullo stesso campo di battaglia, è in programma una ricostruzione dello storico scontro tra l’Imperatore Napoleone e il Duca di Wellington con la partecipazione di migliaia di “re-enactor” provenienti da tutta Europa: oltre 5000 comparse in uniforme, 300 cavalli, 100 cannoni, centinaia di cronisti e circa 190mila spettatori da tutto il mondo. D'altronde Waterloo è considerata 'la Battaglia' per eccellenza, tanto che il termine è entrato nell’uso del linguaggio comune come sinonimo di clamorosa sconfitta. Nulla resta oggi nella placida cittadina del massacro di quel 18 giugno 1815. I morti furono oltre 25mila tra i francesi, oltre ventitremila fra inglesi, olandesi e prussiani. Si parla di 8-10mila prigionieri e altrettanti disertori. Nei giorni scorsi, tra il serio e il faceto, è tornata la tensione tra Parigi e Bruxelles, stavolta sul fronte numismatico. Il Belgio aveva infatti deciso di celebrare il bicentenario con una moneta commemorativa di due euro, un normale pezzo con valore legale, con l'immagine del campo di battaglia. Ma Parigi ha posto il veto, osservando come quella battaglia resti comunque un "simbolo negativo", visto che in quei giorni "morirono decine di migliaia di esseri umani". Così il governo di Bruxelles ha deciso di aggirare l'ostacolo coniando una nuova moneta esclusivamente commemorativa, con un valore nominale di 2.5 euro, ma venduta al prezzo di 6 euro. Gesto che sembra abbia irritato ulteriormente Parigi: alle rievocazioni saranno infatti presenti le famiglie reali di Belgio, Olanda, Gran Bretagna e Lussemburgo, mentre la Francia ha fatto sapere che invierà solo "un alto rappresentante".