"'It was (not) a very good year': tutta la musica nell'anno del covid
La colonna sonora del 2020, dai concerti casalinghi ai grandi successi planetari.
Parafrasando una delle sue più belle canzoni, si può dire che questa volta anche Frank Sinatra sarebbe d'accordo: il 2020 non è stato affatto un buon anno e di certo non sarà oggetto di nostalgiche retrospettive.
Non lo è stato in generale naturalmente, e non lo è stato per il mondo della musica e dello spettacolo, in particolare quello dal vivo. Una crisi, globale come la pandemia, di cui vediamo gli effetti anche in questi giorni per esempio nelle immagini che vengono da Parigi con le manifestazioni di artisti e lavoratori dello spettacolo che contestano la proroga della chiusura dei luoghi di cultura e chiedono come in Italia una prospettiva di uscita dall'emergenza oltre che sostegno economico. Effetti che sono dilagati in questi mesi ma che si erano manifestati ben presto se è vero che, già ai primi di marzo si parlava del collasso della musica dal vivo, un settore immediatamente colpito e affondato dall'emergenza coronavirus con concerti, tour annullati e milioni di euro già bruciati nelle prime settimane.
Con l'Italia bloccata nel primo 'lockdown' e le canzoni cantate sui balconi a fare da colonna sonora all'ottimismo dell'hashtag di quel primo momento di sconcerto e angoscia, #andràtuttobene, gli artisti hanno cercato di mantenere un contatto con il proprio pubblico. "Il cielo è sempre più blu" di Rino Gaetano è diventato prima un inno popolare scelto da tanti italiani, da nord a sud, per esorcizzare la paura e le difficoltà per poi essere interpretato a staffetta da 50 artisti: da Claudio Baglioni a Loredana Bertè, da Gigi D'Alessio a Fedez, da Fabri Fibra a Marracash, dai Pinguini Tattici Nucleari, a Francesco Renga e molti altri.
I "concerti dal salotto di casa" sono diventati così la nuova tendenza sia da noi sia a livello internazionale. L'iHeart Living Room Concert for America, già a fine marzo vedeva coinvolte star mondiali del calibro di Elton John e Billie Eilish, nel suo anno di consacrazione, scelta per interpretare la canzone portante dell'ultimo film di James Bond, "No Time To Die".
Un fenomeno, quello dei live casalinghi, che ha avuto il suo momento clou nell'evento 'One World: Together At Home', il concerto organizzato da Lady Gaga in collaborazione con Global Citizen, per celebrare le associazioni di volontariato e in particolare i medici e gli infermieri a lavoro ogni giorno per curare i contagiati dal virus. Questa sorta di "Live Aid" degli anni Venti del nuovo millennio è stato trasmesso attraverso le principali piattaforme streaming e ha visto protagoniste tantissime star mondiali da Taylor Swift a Paul McCartney, da Billie Joe Armstrong dei Green Day a Chris Martin dei Coldplay, da John Legend ai Rolling Stones.
Proprio la storica band inglese ha firmato con "Living In A Ghost Town" una delle canzoni diventate simbolo di questo periodo di isolamento. "Sono un fantasma che vive in una città fantasma" canta Mick Jagger in un pezzo inciso lo scorso aprile ma scritto in realtà nel 2019 durante le laboriose session per la realizzazione del nuovo album atteso ormai da anni e che la pandemia ha ulteriormente posticipato, vista la difficoltà per i rocker settuagenari di ritrovarsi in studio per le registrazioni.
E se questo è diventato l'ultimo sorprendente successo dei più grandi e vecchi leoni del rock and roll, l'anno che si sta chiudendo ha visto la consacrazione planetaria dei giovanissimi BTS, la boy band coreana che nel 2020 ha battuto ogni genere di record: a giugno, questi veri e propri Re Mida della musica pop, dopo essere stati costretti a annullare la tournée americana, hanno trasformato un concerto in 'streaming' nell'affare del secolo staccando "biglietti" per 20 milioni di dollari, a settembre con "Dynamite" hanno conquistato la vetta della hit parade, primo gruppo coreano nell'impresa, a ottobre nuovo record con 114 milioni di fan collegati per un loro concerto che ha avuto anche ripercussioni politiche con la reazione infastidita di Pechino per le dichiarazioni del 'frontman' RM sulla guerra di Corea. E, dulcis in fundo, è arrivata l'incoronazione con la copertina di Time che li ha eletti band dell'anno.
Il 2020 della musica ha fatto in tempo a vivere la sua "normalità" con l'edizione numero 70 del Festival di Sanremo che ha visto il successo di Diodato con il brano "Fai rumore". La kermesse sanremese sarà ricordata certamente per gli outfit eccentrici e citazionisti di Achille Lauro che con "Me ne frego" risulterà poi il "vincitore social" del festival. Infine, difficile da dimenticare "l'affaire" Morgan-Bugo, in gara con il brano "Sincero" e squalificati per la 'defezione' di Bugo che ha lasciato il palco dopo che Morgan aveva cambiato le parole della canzone sostituendole con critiche nei confronti del collega. Difficile da dimenticare anche perché il video Rai su YouTube dell'uscita di scena del cantautore rhodense risulterà alla fine uno dei più visualizzati dell'intero 2020.