22 luglio 2011, le stragi di Oslo e Utøya. La Norvegia ricorda le 77 vittime dell'estremista Breivik
Nove anni dopo, la Norvegia non dimentica. Durante una cerimonia "ristretta", per via delle misure di sicurezza dovute alla pandemia di coronavirus Covid-19, il Paese ha ricordato le 77 vittime innocenti delle stragi di Oslo e Utøya
21 anni di prigione, la massima pena prevista in Norvegia, prorogabili di cinque anni in cinque anni nel caso di soggetto pericoloso: Anders Behring Breivik, estremista di destra, che il 22 luglio 2011 uccise 77 persone, ha poco più di quarant'anni ed è l'autore di uno dei crimini più efferati nella storia del Paese dal dopoguerra. Il primo attentato fu un'autobomba nel centro di Oslo, il mezzo era parcheggiato di fronte all'ufficio del primo ministro norvegese: morirono otto persone e 209 rimasero ferite. La seconda strage fu un vero e proprio massacro e avvenne sull'Isola di Utøya, a circa 40 minuti di auto dalla capitale. Breivik fece una carneficina. Uccise, sparando, 69 persone coinvolte in un campus organizzato dalla sezione giovanile del Partito Laburista Norvegese. Diversi i feriti, anche gravi, rimasti coinvolti in entrambe le stragi.
Le commemorazioni, nove anni dopo, sono state limitate dalle misure restrittive imposte per via della pandemia di Coronavirus Covid-19. Il primo ministro norvegese Erna Solberg ha voluto esprimere il proprio dissenso "perché mai si possa dimenticare come un giovane norvegese possa essere così razzista e ossessionato dalla supremazia bianca da bombardare il quartier generale del governo norvegese".
Una ferita per la Norvegia, per il partito laburista, che ogni anno riporta alla mente quei terribili momenti. Anche la politica europea marca le distanze. I socialdemocratici tedeschi, I Falcons, la gioventù socialista della Germania, hanno presentato un video per sottolineare la matrice del massacro. "Vogliamo comprendere meglio le cause del nuovo fascismo e sensibilizzare l'opinione pubblica sul fatto che questo mondo è ancora pericoloso per molti di noi", ha dichiarato la presidente Jana Herrmann.
Qualche anno fa, Breivik si è lamentato delle condizioni "disumane" in carcere. In particolare, il killer ha lamentato il poco contatto sociale, limitato esclusivamente al personale carcerario, e il controllo massiccio delle comunicazioni postali e telefoniche. Una misura restrittiva che il tribunale aveva giustificato con la gravità della pena, considerando che il detenuto ha cercato in ogni modo di mettersi in contatto con altri estremisti.
In carcere, Breivik dispone di tre camere, una per dormire, l'altra per studiare e l'ultima adibita a palestra. Il terrorista può uscire una volta al giorno, dispone di un computer senza internet, televisione e Playstation. Nel 2014, l'autore delle stragi avanzò dodici richieste alle autorità: tra queste la sostituzione della Playstation 2 con il modello più aggiornato e un adeguamento del salario previsto per i carcerati.
Le commemorazioni, nove anni dopo, sono state limitate dalle misure restrittive imposte per via della pandemia di Coronavirus Covid-19. Il primo ministro norvegese Erna Solberg ha voluto esprimere il proprio dissenso "perché mai si possa dimenticare come un giovane norvegese possa essere così razzista e ossessionato dalla supremazia bianca da bombardare il quartier generale del governo norvegese".
Una ferita per la Norvegia, per il partito laburista, che ogni anno riporta alla mente quei terribili momenti. Anche la politica europea marca le distanze. I socialdemocratici tedeschi, I Falcons, la gioventù socialista della Germania, hanno presentato un video per sottolineare la matrice del massacro. "Vogliamo comprendere meglio le cause del nuovo fascismo e sensibilizzare l'opinione pubblica sul fatto che questo mondo è ancora pericoloso per molti di noi", ha dichiarato la presidente Jana Herrmann.
Qualche anno fa, Breivik si è lamentato delle condizioni "disumane" in carcere. In particolare, il killer ha lamentato il poco contatto sociale, limitato esclusivamente al personale carcerario, e il controllo massiccio delle comunicazioni postali e telefoniche. Una misura restrittiva che il tribunale aveva giustificato con la gravità della pena, considerando che il detenuto ha cercato in ogni modo di mettersi in contatto con altri estremisti.
In carcere, Breivik dispone di tre camere, una per dormire, l'altra per studiare e l'ultima adibita a palestra. Il terrorista può uscire una volta al giorno, dispone di un computer senza internet, televisione e Playstation. Nel 2014, l'autore delle stragi avanzò dodici richieste alle autorità: tra queste la sostituzione della Playstation 2 con il modello più aggiornato e un adeguamento del salario previsto per i carcerati.