Strage di Viareggio, una delle più lunghe vicende giudiziarie
A distanza di otto anni giunge a termine il primo grado di giudizio del processo. Ricordiamo fatti e immagini del disastro
Sono le 23 e 48 del 29 giugno 2009 quando il treno merci 50325 Trecate-Gricignano con un convoglio di quattordici carri cisterna contenenti Gpl deraglia all'entrata della stazione di Viareggio probabilmente a causa del cedimento di un asse del carrello del primo vagone che sarebbe stato corroso. Quattro carri vengono trascinati fuori dai binari ma è dalla cisterna del primo che, perforata da un picchetto di tracciamento posizionato lungo la massicciata, fuoriesce il gas che a contatto con l'ossigeno, alla prima scintilla innesca una tremenda esplosione.
Undici persone perdono in pochi minuti la vita, investite dalle fiamme o dal crollo degli edifici circostanti. Due persone vengono stroncate da infarto e tra le decine di feriti, molti morirono nelle settimane successive a causa delle gravissime ustioni riportate facendo salire il bilancio della strage a trentatre vittime.
La dinamica
Il deragliamento si verificò in corrispondenza del sovrappasso pedonale che scavalca i binari sud della stazione ferroviaria e collega via Burlamacchi con via Ponchielli. Il gas, propagatosi in particolare verso quest'ultima via provocò in quell'area il maggior numero di vittime e danni.
Da quella sera fu uno stillicidio di morti: l'ultima vittima, la trentaduesima, morì il 22 dicembre 2009, dopo 6 mesi di agonia. I feriti furono 25. La trentatreesima vittima fu un anziano deceduto per infarto a causa dello spavento. I morti di nazionalità italiana sono 23, sette marocchini, due ecuadoregni e un rumeno.
I carri ferroviari con il gas furono instradati lungo il binario del raccordo interno che collega la raffineria Sarpom a San Martino di Trecate (Novara) alla rete ferroviaria convenzionale da Fs Logistica, che prima avrebbe compiuto le operazioni di verifica della sicurezza dei 14 carri. Le cisterne del convoglio, tra cui quella da cui è fuoriuscito il gas che ha innescato l'incendio, appartenevano alla multinazionale americana Gatx, poi date in locazione a Fs Logistica e utilizzate per i servizi a Sarpom. Le cisterne di Gpl erano dirette a Gricignano di Aversa in provincia di Caserta, destinate all'Aversana Petroli.