4 maggio 1949, la tragedia di Superga: "Il Grande Torino orgoglio d'Italia"
La più grande tragedia del calcio italiano avviene poco dopo le 17 del 4 maggio 1949 quando l'aereo che trasporta i giocatori del grande Torino di ritorno da una partita a Lisbona si schianta contro la collina di Superga. Scompare l'intera squadra con campioni del calibro di Mazzola, Loik, Gabetto e Ossola
"La leggenda del Grande Torino non è solo l’orgoglio di una città e dei tifosi granata, è patrimonio di un Paese, l’Italia, e di chiunque ami il calcio. Dal 2015 la FIFA, la Federazione internazionale che dirige questo sport, ha proclamato il 4 maggio 'Giornata mondiale del giuoco del calcio'". Inizia così la nota del Torino in ricordo degli Invincibili. "Dalla Tragedia di Superga del 1949, che spense 31 vite e cancellò una delle squadre più forti del Mondo, ogni successivo 4 maggio centinaia di migliaia di persone di tutte le fedi calcistiche sono salite al Colle per omaggiare e ricordare il Grande Torino."
1949-2021
— Torino Football Club (@TorinoFC_1906) May 4, 2021
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"Superga, il 4 maggio, è divenuto così un luogo di culto, di aggregazione e di meditazione, con la Santa Messa celebrata nella Basilica. E a seguire la tradizionale preghiera laica, con lo scandire dei cognomi delle vittime di quella terribile sciagura - ricorda il club granata - Anche quest’anno, come già avvenuto nel 2020, non potremo purtroppo rendere omaggio tutti insieme al Grande Torino al Colle di Superga. Tuttavia anche stavolta onoreremo i nostri Invincibili con l’affetto, con la gratitudine e con il rispetto che meritano".
Il ricordo sulla Rai: torna il doc "Grande Torino"
Un romanzo sportivo e una leggenda nazionale entrati nella storia dello sport e del Paese: l'epopea del Grande Torino, vittima della sciagura aerea di Superga, il 4 maggio 1949. Un racconto affidato al doc 'Grande Torino', che Rai Cultura ripropone oggi, martedì 4 maggio, alle 15.00 su Rai Storia per un omaggio a quell'imbattibile squadra granata. A raccontare le storie dei giocatori e ricordare le gesta del Grande Torino, Guido Vandone e Umberto Motto, i ragazzi delle giovanili che presero il posto dei 'grandi' nelle ultime quattro giornate del campionato 1948/49. E poi i giornalisti Giampaolo Ormezzano e Italo Cucci, lo storico Mauro Canali, e i famigliari dei calciatori, tra cui Susanna Egri, figlia dell'allenatore Egri Erbstein, Franco Ossola, Pierluigi Gabetto, e Sandro Mazzola, ex calciatore e figlio del capitano della squadra, Valentino Mazzola. Quel Torino era una squadra che aveva vinto tre campionati di fila, dal 1946 al 1948, macinando record e fornendo l'ossatura alla Nazionale italiana, valorizzando campioni come Virgilio Maroso, Guglielmo Gabetto, Mario Rigamonti, Franco Ossola, e il capitano Mazzola. La loro storia è quella dei ragazzi degli anni ‘40, giovani uomini simbolo dell'Italia che si risollevava dopo la guerra, rimboccandosi le maniche alla ricerca di normalità. La tragedia distrugge i sogni di migliaia di ragazzini e apre le porte della leggenda ai 17 giocatori, periti con tre allenatori, tre dirigenti, tre giornalisti e quattro uomini dell'equipaggio. Superga diventa il primo lutto collettivo dell'Italia moderna, l'anno zero del calcio italiano, la pietra d'inciampo della memoria condivisa del Paese.