40 anni fa la prima strage del Cermis
Erano le 17 e 16 del 9 marzo di 40 anni fa quando una cabina della funivia del Cermis si schiantò al suolo provocando la morte di 42 persone - in maggioranza tedeschi - tra cui 15 bambini in età compresa tra i 7 e i 15 anni. E proprio una bambina milanese di 14 anni fu l'unica sopravvissuta. Si chiamava Alessandra Piovesana, era in gita scolastica e stava scendendo con due compagni di Ginnasio. Raccontò di aver perso i sensi dopo aver visto i cavi della funivia roteare davanti alla cabina al momento dell'incidente.
La causa del disastro secondo l'indagine che seguì fu l'accavallamento dei cavi in prossimità di un pilone. Lo sfregamento causato dalla ripartenza dell'impianto dopo il blocco provocò la lacerazione di uno di questi. La cabina che aveva una capienza massima di 40 persone precipitò per 200 metri lungo il fianco della montagna e dopo aver proseguito la corsa per altri 100 metri si fermò sui prati di Salanzada sopra Cavalese. Il carrello sovrastante, del peso di circa 3 tonnellate, nella caduta cadde sulla cabina schiacciandola.
E' stato il più grave incidente in cui sia rimasta coinvolta una funivia, ma solo il primo di una tragica serie in quella zona del Trentino: 22 anni dopo, la strage provocata dall'aereo militare Usa farà 20 vittime e nel 2012 sulle piste del Cermis il ribaltamento di una motoslitta provocherà altri 6 morti.