50 anni di Pride - Il coronavirus blocca le marce e il Pride diventa Global
Il 28 giugno ricorrono i 50 anni dal primo Pride che si tenne a New York nel 1970 per celebrare i Moti di Stonewall dell’anno precedente
Il 28 giugno ricorrono i 50 anni dal primo Pride (allora chiamato Gay Pride), che si tenne a New York nel 1970 per celebrare i Moti di Stonewall dell’anno precedente. Le restrizioni conseguenti all'emergenza sanitaria hanno reso impossibile lo svolgimento in Italia delle parate, ma in questo weekend in diversi luoghi, fisici e virtuali, e con diverse modalità, tutte rispettose delle norme, verrà celebrato comunque il 28 giugno.
La novità è il Global Pride, la maratona di 26 ore online che coinvolgerà sabato (dalle 7,30 ora italiana), i Pride di tutto il globo: quelli che sono stati costretti ad annullare la parata, a partire dalla Nuova Zelanda, dall'Australia e dal Giappone, fino a raggiungere gli Stati Uniti.
I contributi italiani andranno online verso le 18. In particolare, dal nostro Paese interverrà il Torino Pride con il cantante Osvaldo Supino e il direttore dell'Unar Triantafillos Loukarellis, il Molise Pride con Vladimir Luxuria, il Lazio Pride con Tiziano Ferro e e la rete Ondapride con i cori Lgbti di tutta Italia, in un'inedita versione di 'Bella Ciao'. La maratona sarà trasmessa sull’account Youtube di iHeartRadio o sulla pagina FaceBook ufficiale del Global Pride. In programma anche iniziative offline a Napoli, Pescara, Vicenza, Reggio Calabria, Pavia, Novara, Faenza, mentre domenica sarà la volta di Bologna e Palermo. Infine, prosegue sui canali Onda Pride (sito web, canale YouTube e pagina Facebook) la programmazione di eventi online organizzati dai pride italiani in occasione del mese dell’orgoglio Lgbti.
Monumenti illuminati e bandiere arcobaleno
Tra i tanti monumenti che si sono illuminati con i colori della bandiera arcobaleno, c'è Palazzo Marino, la sede del Comune di Milano, che ha aderisce all'iniziativa in segno di vicinanza e supporto alla comunità Lgbt+ milanese.
Stonewall Inn rischia di chiudere
Il bar di Stonewall di New York è un luogo iconico per il movimento gay. Fu proprio lì, il 28 giugno 1969, che un'irruzione della polizia condita da arresti, fece scoppiare una battaglia nelle strade del Village che per sei giorni oppose forze dell'ordine a clienti omosessuali tra cui icone trans come Marsha P. Johnson e Sylvia Rivera. E proprio in memoria di quegli scontri si tenne l'anno successivo il primo Gay Pride.
Da allora la taverna e Christopher Park sono diventati meta di pellegrinaggio di attivisti e curiosi. Andò lì nel giugno 2013, come primo atto dopo la legalizzazione delle nozze gay, Edith Windsor, la donna lesbica la cui azione legale per far riconoscere il matrimonio con un'altra donna, cinque anni fa convinse la Corte Suprema a far cambiare rotta all'America. Quattro anni fa il parco davanti a Stonewall fu designato dall'allora presidente Barack Obama monumento nazionale, ma il bar non e' protetto dalla proclamazione e dopo la lunga quarantena imposta dalle misure di sicurezza per il coronavirus, rischia la chiusura. Grazie alla "fase due" che ha parzialmente riaperto New York, lo Stonewall Inn ha ripreso a servire bevande all'aperto, non abbastanza però per riportare i bilanci in attivo.
Senza contare che quest'anno le celebrazioni del 28 giugno saranno in formato ridotto e ci saranno molti meno clienti. Cosi', il bar ha lanciato una campagna raccogli fondi sulla piattaforma GoFundMe per pagare affitto e assicurazioni.
La novità è il Global Pride, la maratona di 26 ore online che coinvolgerà sabato (dalle 7,30 ora italiana), i Pride di tutto il globo: quelli che sono stati costretti ad annullare la parata, a partire dalla Nuova Zelanda, dall'Australia e dal Giappone, fino a raggiungere gli Stati Uniti.
I contributi italiani andranno online verso le 18. In particolare, dal nostro Paese interverrà il Torino Pride con il cantante Osvaldo Supino e il direttore dell'Unar Triantafillos Loukarellis, il Molise Pride con Vladimir Luxuria, il Lazio Pride con Tiziano Ferro e e la rete Ondapride con i cori Lgbti di tutta Italia, in un'inedita versione di 'Bella Ciao'. La maratona sarà trasmessa sull’account Youtube di iHeartRadio o sulla pagina FaceBook ufficiale del Global Pride. In programma anche iniziative offline a Napoli, Pescara, Vicenza, Reggio Calabria, Pavia, Novara, Faenza, mentre domenica sarà la volta di Bologna e Palermo. Infine, prosegue sui canali Onda Pride (sito web, canale YouTube e pagina Facebook) la programmazione di eventi online organizzati dai pride italiani in occasione del mese dell’orgoglio Lgbti.
Monumenti illuminati e bandiere arcobaleno
Tra i tanti monumenti che si sono illuminati con i colori della bandiera arcobaleno, c'è Palazzo Marino, la sede del Comune di Milano, che ha aderisce all'iniziativa in segno di vicinanza e supporto alla comunità Lgbt+ milanese.
Stonewall Inn rischia di chiudere
Il bar di Stonewall di New York è un luogo iconico per il movimento gay. Fu proprio lì, il 28 giugno 1969, che un'irruzione della polizia condita da arresti, fece scoppiare una battaglia nelle strade del Village che per sei giorni oppose forze dell'ordine a clienti omosessuali tra cui icone trans come Marsha P. Johnson e Sylvia Rivera. E proprio in memoria di quegli scontri si tenne l'anno successivo il primo Gay Pride.
Da allora la taverna e Christopher Park sono diventati meta di pellegrinaggio di attivisti e curiosi. Andò lì nel giugno 2013, come primo atto dopo la legalizzazione delle nozze gay, Edith Windsor, la donna lesbica la cui azione legale per far riconoscere il matrimonio con un'altra donna, cinque anni fa convinse la Corte Suprema a far cambiare rotta all'America. Quattro anni fa il parco davanti a Stonewall fu designato dall'allora presidente Barack Obama monumento nazionale, ma il bar non e' protetto dalla proclamazione e dopo la lunga quarantena imposta dalle misure di sicurezza per il coronavirus, rischia la chiusura. Grazie alla "fase due" che ha parzialmente riaperto New York, lo Stonewall Inn ha ripreso a servire bevande all'aperto, non abbastanza però per riportare i bilanci in attivo.
Senza contare che quest'anno le celebrazioni del 28 giugno saranno in formato ridotto e ci saranno molti meno clienti. Cosi', il bar ha lanciato una campagna raccogli fondi sulla piattaforma GoFundMe per pagare affitto e assicurazioni.