50 anni fa Jan Palach si immola per la libertà (e l'Europa)
La sera del 16 gennaio del 1969 lo studente di filosofia si reca in piazza San Venceslao e, ai piedi della scalinata del Museo Nazionale di Praga, si cosparge il corpo di etere e si dà fuoco. Il suo modello erano i monaci buddisti vietnamiti, il suo obiettivo combattere l'occupazione sovietica che stava spegnendo la Primavera di Praga
5 gennaio 1968. Con l’elezione di Alexander Dubcek a segretario del Partito Comunista cecoslovacco ha inizio la cosiddetta Primavera di Praga. Dubcek si impegna ad avviare un vasto programma di riforme che incontra però la decisa reazione dell’Unione Sovietica e in agosto le truppe del patto di Varsavia entrano a Praga. La resistenza nonviolenta della popolazione troverà il suo simbolo in Jan Palach, il ventunenne studente di filosofia che il 16 gennaio del 1969, per protestare contro l’occupazione, sacrificherà la propria vita in modo terribile dandosi fuoco in piazza San Venceslao. Morirà dopo tre giorni di agonia.
Rai Cultura ricostruirà gli eventi che portarono al sacrificio di Palach con le voci di Paolo Mieli e del professor Franco Cardini a 'Passato e Presente', il programma in onda stasera alle 20.30 su Rai Storia.
20 anni dopo, nel 1989, alla vigilia del crollo dell'Unione Sovietica e della Cortina di Ferro che aveva diviso in due blocchi contrapposti l'Europa dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, Va'clav Havel fu arrestato dalla polizia del morente regime comunista per aver voluto deporre una corona di fiori in memoria dello studente nel luogo in cui si diede fuoco. E' l'inizio di della Rivoluzione di Velluto che lo porterà alla fine di quello stesso anno a essere eletto presidente della Cecoslovacchia. In quella temperie di grandi speranze Havel, che con gli altri dissidenti firmatari nel decennio precedente della Charta 77 avevano tenuto viva la memoria di Palach e il suo anelito di libertà, tenne un discorso di grande impeto europeista: "Se non siamo in grado di sognare un'Europa migliore, non potremo mai costruire un'Europa migliore."