50 anni per Cate Blanchett: "Grazie alla passione supero tutti gli ostacoli"
L'attrice australiana ottiene la consacrazione mondiale nel 2004, quando Martin Scorsese la scrittura per prestare il volto a Katharine Hepburn nel suo "The aviator". Il successo è tale che vince l'Oscar come migliore attrice non protagonista
"La passione per quello che faccio mi ha permesso di superare ogni problema. Quelli che molti avrebbero considerato ostacoli insormontabili li ho visti come opportunità". A parlare Cate Blanchett, che oggi, 14 maggio, festeggia 50 anni. E spiega: "Contrariamente a quanto generalmente si crede, quando devo interpretare un ruolo non penso mai a me. Non mi interessa portare al cinema la mia esperienza privata, quanto più portare sullo schermo l’esperienza del personaggio che vado a interpretare".
Nata a Melbourne, in Australia, l'incontro dell'attrice con il mondo della recitazione avviene all'età di diciotto anni, quando prende parte come semplice comparsa a uno sconosciuto film arabo sul mondo del pugilato: qui scocca la scintilla, che fa decidere alla ragazza di voler diventare attrice. Dopo aver frequentato le lezioni del Sidney's National Institute of Dramatic Arts, appare in tv nel 1993. Ma è del 1997 l'esordio sul grande schermo, grazie a Bruce Beresford, che la dirige in "Paradise Road". Il grande successo, però, lo ottiene l'anno successivo, per la sua performance in "Elizabeth", di Shekhar Kapur.
Il 1999 è particolarmente ricco a livello professionale per la Blanchett: recita non solo in "Un marito ideale" , adattamento cinematografico della celebre commedia di Oscar Wilde, ma anche in "The man who cried", diretta da Sally Potter, e ne "Il talento di Mr. Ripley" diretta da Anthony Minghella.
Tra le altre pellicole che la vedono protagonista ricordiamo: "Bandits", al fianco di Billy Bob Thornton e Bruce Willis, e "The gift - Il dono" di Sam Raimi. E ancora "Il Signore degli Anelli": la trilogia diretta dal neozelandese Peter Jackson è un successo di critica e pubblico senza precedenti. L'attrice australiana ottiene la consacrazione mondiale nel 2004, quando Martin Scorsese la scrittura per prestare il volto a Katharine Hepburn nel suo "The aviator". Il successo è tale che la Blanchett vince l'Oscar e lo Ioma come migliore attrice non protagonista.
Gli Oscar tornano a fare capolino nel 2006, quando Cate ottiene una nomination per "Diario di uno scandalo" diretta dall'inglese Richard Eyre. Poi recita in "Babel", prima di venire chiamata da Steven Soderbergh per "Intrigo a Berlino". Poco dopo arriva il sequel del film che l'ha fatta conoscere a tutti: torna, infatti, a vestire i panni della Regina Elisabetta di Inghilterra in "Elizabeth: the Golden Age", diretta sempre da Shekhar Kapur.
Nel 2007, poi partecipa a "Io non sono qui" (titolo originale: "I'm not there"), dedicato alla vita di Bob Dylan: un'interpretazione che le vale un Golden Globe e la Coppa Volpi della Mostra del Cinema di Venezia. Poco dopo avviene il salto nel cinema d'azione: in "Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo", kolossal diretto da Steven Spielberg. Nel 2008 la sua stella compare nella famosa Hollywood Walk of Fame, e recita nel pluri-premiato "Il curioso caso di Benjamin Button" (titolo originale: "The curious case of Benjamin Button"), il film di David Fincher in cui veste i panni di Daisy,
Nel 2010, invece, arriva un'altra grande produzione: interpreta Lady Marion in "Robin Hood", di Ridley Scott. Tra gli altri film ha cui ha preso parte, vale la pena di ricordare: "Knight of Cups" (di Terrence Malick, 2015), "Cenerentola" (di Kenneth Branagh, 2015), "Carol" (di Todd Haynes, 2015), "Truth - Il prezzo della verità" (di James Vanderbilt, 2015).
Nata a Melbourne, in Australia, l'incontro dell'attrice con il mondo della recitazione avviene all'età di diciotto anni, quando prende parte come semplice comparsa a uno sconosciuto film arabo sul mondo del pugilato: qui scocca la scintilla, che fa decidere alla ragazza di voler diventare attrice. Dopo aver frequentato le lezioni del Sidney's National Institute of Dramatic Arts, appare in tv nel 1993. Ma è del 1997 l'esordio sul grande schermo, grazie a Bruce Beresford, che la dirige in "Paradise Road". Il grande successo, però, lo ottiene l'anno successivo, per la sua performance in "Elizabeth", di Shekhar Kapur.
Il 1999 è particolarmente ricco a livello professionale per la Blanchett: recita non solo in "Un marito ideale" , adattamento cinematografico della celebre commedia di Oscar Wilde, ma anche in "The man who cried", diretta da Sally Potter, e ne "Il talento di Mr. Ripley" diretta da Anthony Minghella.
Tra le altre pellicole che la vedono protagonista ricordiamo: "Bandits", al fianco di Billy Bob Thornton e Bruce Willis, e "The gift - Il dono" di Sam Raimi. E ancora "Il Signore degli Anelli": la trilogia diretta dal neozelandese Peter Jackson è un successo di critica e pubblico senza precedenti. L'attrice australiana ottiene la consacrazione mondiale nel 2004, quando Martin Scorsese la scrittura per prestare il volto a Katharine Hepburn nel suo "The aviator". Il successo è tale che la Blanchett vince l'Oscar e lo Ioma come migliore attrice non protagonista.
Gli Oscar tornano a fare capolino nel 2006, quando Cate ottiene una nomination per "Diario di uno scandalo" diretta dall'inglese Richard Eyre. Poi recita in "Babel", prima di venire chiamata da Steven Soderbergh per "Intrigo a Berlino". Poco dopo arriva il sequel del film che l'ha fatta conoscere a tutti: torna, infatti, a vestire i panni della Regina Elisabetta di Inghilterra in "Elizabeth: the Golden Age", diretta sempre da Shekhar Kapur.
Nel 2007, poi partecipa a "Io non sono qui" (titolo originale: "I'm not there"), dedicato alla vita di Bob Dylan: un'interpretazione che le vale un Golden Globe e la Coppa Volpi della Mostra del Cinema di Venezia. Poco dopo avviene il salto nel cinema d'azione: in "Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo", kolossal diretto da Steven Spielberg. Nel 2008 la sua stella compare nella famosa Hollywood Walk of Fame, e recita nel pluri-premiato "Il curioso caso di Benjamin Button" (titolo originale: "The curious case of Benjamin Button"), il film di David Fincher in cui veste i panni di Daisy,
Nel 2010, invece, arriva un'altra grande produzione: interpreta Lady Marion in "Robin Hood", di Ridley Scott. Tra gli altri film ha cui ha preso parte, vale la pena di ricordare: "Knight of Cups" (di Terrence Malick, 2015), "Cenerentola" (di Kenneth Branagh, 2015), "Carol" (di Todd Haynes, 2015), "Truth - Il prezzo della verità" (di James Vanderbilt, 2015).