50 opere di Lucio Fontana in mostra alla Galleria Borghese
Tornano a Roma le opere di Lucio Fontana, questa volta alla Galleria Borghese. Dal 22 maggio al 28 luglio, il pubblico romano potrà ammirare una cinquantina di opere fra dipinti a olio in oro e ceramiche, realizzate principalmente negli anni Cinquanta e Sessanta. L'esposizione coinvolge due sale nel piano delle sculture e sei sale nella galleria delle pitture. Fontana è il primo artista italiano del Novecento esposto nel Museo dopo le rassegne dedicate a Bacon, Giacometti e Picasso.
Dalle produzioni di tagli e buchi, che rivoluzionano l'idea di spazio nell'arte, alla serie scultorea dedicata ai Crocifissi, Lucio Fontana entra alla Galleria Borghese di Roma con 'Terra e oro', la mostra curata dalla direttrice Anna Coliva che con circa cinquanta opere mette in relazione le collezioni con l'opera dell'artista, primo italiano del novecento esposto al Museo.
Allestita in un percorso che coinvolge due sale nel piano delle sculture e sei nella galleria delle pitture, l'esposizione sarà aperta al pubblico dal 22 maggio al 28 luglio 2019 e, come per le rassegne dedicate a Bacon, Picasso e Giacometti, vuole offrire ai visitatori la conoscenza della Galleria Borghese direttamente attraverso le opere.
Così, le superfici e le ceramiche dorate di Fontana si accostano a opere come Amor sacro e amor profano di Tiziano, la Deposizione di Raffaello, la Madonna dei Palafrenieri di Caravaggio e il Ritratto d'uomo di Antonello da Messina, o anche le sculture di Gian Lorenzo Bernini.
"La leggerezza della sua mente geniale e divertita studia il problema per eccellenza dell'arte figurativa, che è lo spazio. E in questo luogo sono rappresentate tutte le forme dello spazio. Fontana risolve il problema con i tagli e i buchi. Lui non rappresenta lo spazio, piuttosto lo crea. E così lo spazio dell'opera diventa il nostro spazio fisico", ha spiegato Coliva, che ha sottolineato la presenza di capolavori come 'Venezia era tutta d'oro', in prestito dal museo nazionale Thyssen-Bornemisza di Madrid.
"Avremmo voluto esporre La fine di Dio nella sala di Raffaello," ha aggiunto, "Ma l'unico esemplare in oro è conservato dall'ambasciata italiana a Tokyo. L'ambasciatore, che la conserva nella sua residenza, ha ritenuto di non doverla prestare per l'unica mostra istituzionale che veniva dedicata a Fontana da un grande museo. Questo ci rammarica molto e ci dispiace che quell'opera, comprata dallo Stato italiano, sia sottratta alla vista del pubblico perché appartiene a tutti."
Barocca è l'ispirazione dietro la serie delle crocifissioni, dove Fontana tratta ancora lo spazio come rappresentazione e, fatta eccezione per la meravigliosa Regina delle rose, viene inserito nel piano dedicato alla scultura.