I 60 anni di 'Pablito' Rossi, l'eroe di Spagna
Per tutti è rimasto il "Pablito" eroe del mondiale spagnolo del 1982, ma tutta la carriera sportiva di Paolo Rossi, nato a Prato 60 anni fa, è un vero e proprio romanzo.
Gli inizi nella Juve segnati dai ripetuti infortuni poi l'esplosione a Vicenza nel Lanerossi del tecnico Gibì Fabbri che vede in lui le doti di centravanti di rapina e lo sposta dalla fascia al centro dell'attacco. Sono gli anni della consacrazione, prima in serie B con una promozione conquistata a suon di reti e poi in A con l'entusiasmante stagione 1977-78 che porta il Vicenza a un passo dallo scudetto. Paolo Rossi vince la classifica cannonieri e conquista la convocazione ai mondiali in Argentina.
Gli anni successivi però gli riservano amarezze. Rimasto a Vicenza dopo la controversa "asta" tra Giampiero Boniperti e il patron Giuseppe Farina, Rossi non riesce con i suoi gol a salvare il Lanerossi dalla retrocessione e, passato a Perugia, finisce invischiato nello scandalo del "Calcio Scommesse". La squalifica gli fa perdere l'Europeo del 1980 che si gioca in Italia.
Torna a giocare nell'82, in tempo per vincere lo scudetto con la Juventus - quello vinto non senza polemiche all'ultima giornata sulla Fiorentina - e guadagnare la fiducia e la convocazione di Enzo Bearzot per i mondiali di Spagna. Il resto è storia: prestazioni mediocri con Perù, Camerun e Argentina e poi finalmente la tripletta con il Brasile super-favorito. La doppietta alla Polonia in semifinale e il primo dei tre gol nella finale con la Germania Ovest gli faranno vincere quell'anno Scarpa e Pallone d'Oro riservandogli un posto speciale nel cuore di tutti i tifosi italiani.